“I CINQUE STELLE HANNO PAGATO LE SCELTE CON IL DISTACCO DALLA LORO BASE” – STEFANO FOLLI: “IL LORO 'POPOLO' SI È DISPERSO NEI MEANDRI DELL'ASTENSIONE DI MASSA. L'INTERA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA SI È SPOSTATA SUL FRONTE PIÙ RADICALE. DI CONSEGUENZA LO SPAZIO DI MANOVRA DEGLI EX GRILLINI SI È RIDOTTO PER ECCESSO DI CONCORRENZA” – “SE PRIMA DELLE ELEZIONI DEL 2027 AVREMO LE PRIMARIE DI COALIZIONE, CONTE AVRÀ BUONE PROBABILITÀ DI IMPORRE SE STESSO. NEL FRATTEMPO I 5S TENDONO A LOGORARSI PERSINO PIÙ DEL PD…”
Estratto dell’articolo di Stefano Folli per "la Repubblica"
GIUSEPPE CONTE ALLA MARCIA PER LA PACE DI ASSISI 2025
Come descritto già ieri, queste regionali in Toscana hanno visto il principale sconfitto nella persona del generale Vannacci […].
Ma c'è un altro perdente [...]: è Giuseppe Conte, il cui percorso è stato — parole sue — «faticoso» e non privo di sofferenza.
[...]
Prima del voto nelle Marche […] l'avvocato del popolo ha deciso […] di scegliere una via radicale, ma non più di contrapposizione netta alla sinistra di Elly Schlein.
MEME SU GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN - BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
L'idea non era sbagliata, dal momento che il tardo-grillismo del "vaffa", non più sostenuto dal comico genovese, rischiava di essere patetico e comunque non adatto a un signore che era stato a Palazzo Chigi e ambiva a ritornarci.
I nuovi Cinque Stelle volevano essere altrettanto stimolanti per il loro elettorato, ma con un profilo, diciamo così, più istituzionale.
Al tempo stesso Conte respingeva l'ipotesi di una alleanza strutturale con il Pd, tale da costringerlo ad accettare una posizione subalterna. Compagni di viaggio, sì, ma niente di più.
[…] i fatti sono stati deludenti. La coalizione ha perso ad Ancona, ma soprattutto è andata molto male in Calabria, nonostante che i 5S esprimessero il candidato presidente del centrosinistra: Pasquale Tridico, l'architetto del reddito di cittadinanza. E ora in Toscana, dove la vittoria di Giani ha messo in luce il modesto risultato degli ex grillini, al di là di un pretenzioso patto programmatico firmato dal presidente uscente e rientrante con i proconsoli di Conte.
beppe grillo e giuseppe conte meme by edoardo baraldi
Quindi il sentiero è stato tortuoso e i 5S hanno pagato le recenti scelte con il distacco dalla loro base. O meglio, come si dice non senza enfasi, "dal loro popolo". Il quale nel frattempo si è disperso, almeno in parte, nei meandri dell'astensione di massa. Il bilancio è amaro, tale da imporre una riflessione. Né vale la tesi che almeno in Toscana la forza del movimento è sempre stata limitata.
Vero, ma in questo caso la debolezza è generale. Forse la ragione dell'insuccesso è duplice. Da un lato l'intera coalizione di centrosinistra si è spostata sul fronte più radicale, nella speranza — finora non esaudita — di recuperare il voto di chi non si riconosce nei partiti tradizionali. Di conseguenza lo spazio di manovra degli ex grillini si è ridotto per eccesso di concorrenza e sono aumentati i dubbi circa la nuova stagione all'insegna della ragione.
MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE - FOTO LAPRESSE
Il secondo punto è forse il più significativo. Conte ha fatto il primo passo per allontanarsi dall'anti-politica, tuttavia poi è rimasto a metà strada.
Molti argomenti sono rimasti quelli di prima, il populismo riemerge in mille occasioni e il rifiuto di una vera intesa con il Pd di Elly Schlein disorienta l'elettorato.
Certo, se prima delle elezioni del 2027 avremo le primarie di coalizione, Conte avrà buone probabilità di imporre se stesso nel confronto con i concorrenti, compresa la segretaria del Pd.
Tuttavia molta acqua deve passare sotto i ponti e gli scenari non sono oggi prevedibili. Nel frattempo i 5S tendono a logorarsi persino più del Pd, mentre i "centristi" renziani hanno ottenuto a Firenze un risultato di qualche utilità. Ancora troppo poco, ma è un barlume vitale.
elly schlein giuseppe conte
abbraccio schlein conte manifestazione contro meloni piazza santi apostoli



