bannon marine le pen

STEVE BANNON E MARINE LE PEN ESULTANO PER IL GOVERNO LEGA-M5S - L’EX STRATEGA DI TRUMP SARA’ IN ITALIA NEI PROSSIMI GIORNI PER INCONTRARE SALVINI - LA LEADER DEL “FRONT NATIONAL” GODE SU TWITTER: “DOPO L'FPO IN AUSTRIA, LA LEGA IN ITALIA. I NOSTRI ALLEATI ARRIVANO AL POTERE E APRONO PROSPETTIVE SBALORDITIVE, CON IL GRANDE RITORNO DELLE NAZIONI”

1 - BANNON

Dal Corriere della Sera

 

stephen bannon

Steve Bannon, l' ex stratega di Donald Trump, sarà in Italia in settimana per incontrare il leader della Lega Matteo Salvini. Lo riporta l' agenzia Bloomberg, nell' ambito di un' intervista all' ex consigliere della Casa Bianca. Non è la prima volta che Bannon vede Salvini: i due si sono incontrati già in marzo a Milano. In una recente intervista, Bannon si era espresso a favore di un accordo fra Lega e M5S. Salvini incontrò lo stesso Trump a Cleveland durante la convention dei repubblicani, che incoronò il tycoon come candidato alla Casa Bianca.

TRUMP SALVINI

 

2 - LE PEN ESULTA PER SALVINI

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

Il successo dell' amico Matteo Salvini ci voleva proprio a Marin e Le Pen. La zarina dell'estrema destra francese è ancora in difficoltà un anno dopo la sconfitta alle presidenziali (anche se negli ultimi tempi risale nei sondaggi), senza contare quell'invisibile presenza della popolarissima nipote Marion Maréchal (ha appena fatto fuori l'imbarazzante «Le Pen» dal cognome sui social network): ufficialmente si è ritirata dalla vita politica ma il suo come-back aleggia sul capo della zia. Ecco, Marine aveva bisogno di un nuovo slancio. Ci ha pensato Matteo.

 

Il tweet di esultanza Ieri, mentre nella capitale italiana si concretizzava il governo frutto dell'alleanza 5 Stelle-Lega Nord, è scattato inesorabile il tweet di Le Pen: «Dopo l'Fpo in Austria, la Lega in Italia. I nostri alleati arrivano al potere e aprono prospettive sbalorditive, con il grande ritorno delle Nazioni».

MARINE LE PEN E MATTEO SALVINI

 

Nell'entourage della leader del Front National segnalano che la donna, che con Salvini ha creato un vero rapporto di amicizia in quel di Bruxelles, quando erano entrambi europarlamentari, sia ben decisa a sfruttare l'esempio italiano per recuperare credibilità agli occhi dell' opinione pubblica francese.

 

Lei che ormai propugna nuove alleanze (con grandi difficoltà, perché praticamente nessuno vuol e allearsi con lei, neanche gli esponenti più a destra dei Repubblicani, la formazione neogollista), vuole utilizzare l'Italia per dire: lo hanno fatto loro, possiamo farcela anche noi (sebbene con il sistema elettorale francese, sia molto più difficile).

 

MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN A MILANO

Sulla possibilità, però, di un avvicinamento alla France insoumise, formazione di una sinistra radicale e anti-sistema, a parte che il leader Jean-Luc Mélenchon è assolutamente opposto all'ipotesi, la stessa Le Pen l'ha definito «complicato, perché siamo divergenti su un tema importante come l'immigrazione».

 

IL RUOLO DELL'ITALIA

La presidente del Fn, che ha fatto fuori come ideologo e superconsigliere Florian Philippot (l'aveva portata verso la destra sociale e ha creato nel frattempo un altro partito, Les Patriotes), l'ha sostituito con Louis Aliot, suo compagno nella vita. Ebbene, nei giorni scorsi proprio lui era già intervenuto entusiasta sul «contratto di Governo» fra Salvini e Luigi Di Maio.

 

le pen e salvini come olindo e rosa per riccardo bocca

«Sostanzialmente s' iscrive - aveva detto - nella linea che abbiamo sempre difeso». Aliot aveva citato le misure previste per l'immigrazione «che sono conseguenti, a differenza della legge sul tema voluta da Emmanuel Macron. E i due nuovi partner in Italia vogliono ridurre il debito pubblico e al tempo stesso il carico fiscale sui singoli cittadini, misure di buon senso che la Francia attende da troppo tempo». Per poi concludere: «Il Governo italiano servirà da salvaguardia contro le decisioni unilaterali prese dai funzionari europei, che non sono eletti e vogliono comunque imporci la nostra condotta».

MARION MARECHAL LE PEN

 

Intanto ieri anche il «dissidente» Philippot ha detto che il nuovo esecutivo è «una benedizione per tutti coloro che vogliono far scomparire l'Ue, la prigione dei popoli». E ha invitato 5 Stelle e Lega Nord a compiere il grande passo: «Uscire dall'Unione europea, che è una costruzione fragile e artificiale, incompatibile con la democrazia». Ha comunque mandato una frecciata al Front National e alla possibilità di un' alleanza con i Repubblicani e altre formazioni della destra: per Philippot quanto sta succedendo in Italia dimostra che «il patriottismo non è di destra, né di sinistra, ma emana da tutti gli strati della società».

jean marie le pen con la nipote marion marechaljean marie le pen florian philippotLE PEN PHILIPPOTmarion marechal le pen

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...