berlusconi salvini

CON LA LEGA DAVANTI A FORZA ITALIA NEL PROPORZIONALE, NIENTE LARGHE INTESE: MATEMATICO, NO? - LA STRANA FORMULA ALGEBRICA STUDIATA DAL CARROCCIO PER EVITARE IL GOVERNISSIMO -  LA MISSIONE E’ QUELLA DI STRAPPARE AL PD TRA I 20 E I 24 SEGGI NEI COLLEGI INCERTI

Marco Cremonesi per il Corriere della Sera

 

«Lega + M5S + FdI = T».

BERLUSCONI SALVINI

E poi, «FI + Pd + Leu = T - 2».

L' espressione algebrica che così si conclude è riportata da Affari Italiani e attribuita a un leghista d' alto rango. A prima vista, può apparire un po' stravagante. Tanto per cominciare, trasforma le sigle dei partiti politici in variabili di calcoli dal sapore liceale. Ma il numero che esce da queste somme, per i leghisti, è 20.

 

Tanti sono i collegi uninominali che la Lega sa di dover contendere al Pd per mettersi al sicuro dal « governissimo».

 

Lo screenshot in effetti circola, tra i leghisti la foto delle due schermate di telefonino con l' espressione algebrica nelle ultime ore si è assai diffuso. A colpire, è soprattutto il fatto che si sommino i risultati di partiti appartenenti a coalizioni diverse. Non tanto strano, in fondo: l' idea è quella di valutare le possibilità sulla carta di una maggioranza di larghe intese. Meglio ancora: di valutare se un governo basato sul vecchio asse del Patto del Nazareno, quello tra Partito democratico e Forza Italia, avrebbe i numeri per affrontare il voto in Parlamento, tagliando fuori la Lega e Fratelli d' Italia.

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI

Il punto, spiega l' alto esponente leghista che vuole rimanere anonimo, è che «a dispetto di quanto affermano i sondaggisti, anche con le percentuali dei sondaggi di oggi il governissimo è molto vicino ad avere i numeri». E dunque, per i leghisti si tratta di un punto cruciale: «Una maggioranza di inciucio è evitabile soltanto se la Lega farà meglio di Forza Italia al proporzionale, o almeno le si avvicinerà. E soprattutto se strapperemo al Partito democratico tra i 20 e i 24 seggi nei collegi incerti».

 

Il ragionamento parte dal fatto che, sulla base delle (complicate) proiezioni sui sondaggi di oggi, il centrodestra sarebbe certamente la coalizione più forte, senza però disporre ancora dei seggi sufficienti a governare. Più o meno, secondo i calcoli che circolano tra i candidati di Lega e Forza Italia, oggi saremmo a circa 285 sui 316 della maggioranza aritmetica. Questo, al netto del complicatissimo «effetto flipper» determinato dal Rosatellum, che al proporzionale rende assai difficile una previsione precisa sul numero effettivo degli scranni parlamentari di ciascun partito.

GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

 

Ma, appunto, i vertici leghisti si vanno convincendo che la cautela dei sondaggisti sulle possibilità della Grande coalizione non tiene conto di alcuni dati: «Coloro che fanno il conto dei possibili seggi da attribuire non calcolano il fatto che i 12 eletti all' estero sono sempre molto disponibili ai governi di responsabilità». Il che porterebbe l' ipotetica maggioranza tra Pd, Forza Italia e alleati in prossimità dei 300 seggi.

 

Ma a rendere bene il clima di competizione tra leghisti e azzurri anche il fatto che i salviniani si preoccupino di fare il calcolo non tanto sui seggi incerti in generale. Non su quelli che oppongono la Lega al Pd, partiti del tutto incompatibili. Ma cercano di tenere traccia dei collegi in cui i Democratici (o anche i centristi) si oppongono agli azzurri: «Perché quelli, dal punto di vista dell' accordo post elezioni, vanno considerati come "seggi del governissimo", non seggi del centrodestra». Dunque, la Lega dovrà contendere al Pd ogni seggio uninominale possibile. E il calendario di Matteo Salvini a sostegno dei candidati nei collegi ne terrà conto.

salvini berlusconi

 

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