paola de micheli stefano buffagni giuseppe conte ponte morandi

CONTE VA SBATTERE SU AUTOSTRADE? - DOPO AVER TEMPOREGGIATO DUE ANNI, L'AVVOCATO DI PADRE PIO DEVE DECIDERE, NEI PROSSIMI GIORNI, SE SGANCIARE 23 MILIARDI AI BENETTON O PREGARE CHE DI MAIO TROVI UN ACCORDO PER CONVINCERE I GRILLINI ORTODOSSI AD ABBASSARE LE PENNE – IL PIANO DI BUFFAGNI PER UNA NAZIONALIZZAZIONE MASCHERATA: ATLANTIA SCENDE AL 30%. LE ALTRE QUOTE LE PRENDEREBBE LO STATO ATTRAVERSO CDP...

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA

CONTE AL BIVIO: IL 30 GIUGNO SCADRANNO I 6 MESI DI TEMPO PREVISTI PER CHIUDERE LA PARTITA AUTOSTRADE. A QUEL PUNTO O SI TROVA UNA QUADRA CON I 5 STELLE, OPPURE CONTE DOVRÀ SPIEGARE PERCHÉ DEVE DARE 23 MILIARDI AI BENETTON

luciano benetton

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/stelle-mezzo-autostrada-ndash-conte-bivio-prossimo-30-237445.htm

 

 

1–  "ATLANTIA AL 30% IN AUTOSTRADE" PIANO 5S PER EVITARE LA REVOCA

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

Uno Stato non può garantire un prestito a una società con la quale c' è un contenzioso aperto. La tesi al ministero dell' Economia è questa: «Prima si risolve la questione della concessione ad Autostrade per l' Italia, poi diamo l' ok alla richiesta di 2 miliardi avanzata da Atlantia», la holding controllante in mano alla famiglia Benetton.

 

roberto tomasi autostrade per l'italia

Lo conferma una fonte del Tesoro all' agenzia Reuters e alla Stampa un membro del governo che aggiunge altri particolari sulla trattativa. Al momento lo stallo è totale. Il premier Conte non ha ancora preso una decisione. Sul tavolo ha diverse vie d' uscita. Una gliela offre la ministra De Micheli: revisione della concessione e taglio delle tariffe. Ma Conte questo potrebbe non bastare al M5S. Se non possono sventolare lo scalpo della revoca, i grillini hanno bisogno di qualcosa che gli assomigli.

GIUSEPPE CONTE ALL INAUGURAZIONE DEL PONTE DI GENOVA

 

Una proposta c' è e la evoca il viceministro ai Trasporti Cancelleri quando intervistato dalla Stampa sostiene che «si potrebbero aprire scenari diversi». Nel Movimento lo chiamano «il piano di Buffagni», il viceministro allo Sviluppo che una settimana fa ha detto «no grazie» alla richiesta di maxi garanzia inoltrata da Atlantia a Sace, ma che in più riunioni ha anche espresso scetticismo sulla possibilità concreta e radicale della revoca.

 

Buffagni mesi fa aveva buttato giù uno schema di offerta ai Benetton, anche per trovare una mediazione con chi nel M5S, Alessandro Di Battista, spinge per la nazionalizzazione.

giancarlo cancelleri foto di bacco

Qualcosa è già noto, non tutto. Per esempio le quote societarie. Il governo offrirebbe ad Atlantia - che al momento detiene l' 88% di Aspi - di scendere al 30%. Andrebbe in minoranza. Le quote cedute, circa il 58%, le rileverebbe lo Stato attraverso Cassa depositi e prestiti, il fondo F2i, e i fondi delle casse previdenziali.

 

stefano buffagni giuseppe conte

A quel punto l' idea sarebbe di procedere con un abbattimento delle tariffe autostradali del 10%, Cdp potrebbe fare leva sui crediti che vanta con Autostrade, che verrebbero trasformate in quota capitale. Un' operazione al momento tutta politica perché alla società controllata dal Tesoro non risulta un avanzamento nel dossier. Tanto più che parallelamente, fonti di Cdp hanno confermato che è in corso una interlocuzione sulla concessione di un' altra linea di credito, sulla quale è stato sospeso l' avvallo.

il crollo del ponte morandi a genova

 

Non è chiaro invece il ruolo di Anas e come si incastrerebbe nel progetto, perché c' è una parte del M5S, ancora Buffagni, contraria a farla entrare nella gestione della manutenzione e dei controlli di Autostrade, e un' altra parte, Cancelleri e l' ex ministro Toninelli, favorevole.

 

OPERE CHE RISCHIANO DI SALTARE CON UN EVENTUALE CRAC DI AUTOSTRADE

Se lo schema dell' accordo dovesse passare, i 5 Stelle potrebbero convincere l' opinione pubblica di aver - come dicono loro - «sottratto il giocattolo» a chi è stato coinvolto dal crollo del ponte di Genova. In cambio, secondo la tesi grillina, Atlantia potrebbe tornare più solida sul mercato e pensare agli investimenti, senza subire le oscillazioni dovute all' incertezza sulla concessione, mantenendo un piede importante dentro Aspi. Una prospettiva che, a quanto si apprende, ancora non basta a convincere i Benetton a cedere la maggioranza, come pure spera Conte.

 

2 – ATLANTIA PREMIER IN CAMPO IL VERTICE CON DE MICHELI E LO SPIRAGLIO SUL PRESTITO

Marco Conti per “il Messaggero”

 

crollo ponte morandi 2

Due anni, due governi, due ministri. Dalla tragedia del Ponte Morandi dell'agosto 2018, ancora non si riesce a capire quale sarà il destino delle nostre autostrade e, di conseguenza, della società Aspi che ha la concessione.

 

Un'assurda incertezza e un temporeggiare che, dopo il nuovo scontro tra la holding dei Benetton e l'esecutivo per via della garanzia non concessa da Sace sul prestito, ha scatenato l'ira del segretario del Pd Nicola Zingaretti, anche perché la crisi economica provocata dal Covid19 sta raddoppiando i costi di tante incertezze.

 

LA FASE

giuseppe conte paola de micheli

E così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di rispolverare il faldone chiamando a palazzo Chigi la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che da tempo ha consegnato nelle mani del premier il dossier sulla trattativa con Aspi nella quale sono riportati anche i pareri legali su ogni ipotesi.

 

Un incontro che è stata più una ricognizione sullo stato dell'arte e della trattativa, con la De Micheli che ha aggiornato il premier anche sugli ultimi contatti.

 

paola de micheli 3

D'altra parte era da tempo che la ministra dem aspettava l'occasione per condividere, prima con Conte e poi con i ministri, il lavoro effettuato dal ministero di Porta Pia. E' quindi possibile che in settimana possano esserci altre riunioni sul tema, allargate ai ministri in qualche modo competenti insieme alla De Micheli.

 

A cominciare dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri sul quale è finita la faccenda della garanzia al prestito negata dalla Sace e sulla quale ieri al Mef è continuata la trattativa tra i tecnici Aspi e quelli del Tesoro. Mentre si moltiplicano i segnali del confronto in atto tra governo e Aspi, sale il nervosismo pentastellato.

salini conte de micheli ponte genova

 

 

 

 

 

 

Tra le soluzioni teoricamente c'è anche quella della revoca della concessione che buona parte del M5S continua a brandire, e che l'ex ministro Danilo Toninelli ha ribadito anche ieri attaccando di nuovo i Benetton e sostenendo che la gestione della rete autostradale italiana va affidata all'Anas, ma che per chiudere con Aspi «bisogna passare in Parlamento».

 

fratelli benetton

Non così convinti della soluzione-Toninelli sono però sia i dem che i renziani. Ma le posizioni diverse all'interno della maggioranza sono note, ma la sintesi non è stata ancora fatta e il percorso che sta seguendo Conte per arrivare ad una soluzione, molto somiglia a quello seguito sulla Tav dove alla fine hanno prevalso le ragioni del buonsenso rispetto anche agli impegni presi.

 

Anche in questo caso, per cancellare del tutto la concessione ad Aspi e contenere - forse - i danni per il contribuente, occorrerebbe una legge che, salvo i grillini, nessuno nella maggioranza e nell'opposizione, intende condividere.

 

Nelle carte che Conte ha ricevuto dalla De Micheli c'è anche traccia della trattativa avviata con la società dei Benetton per evitare proprio la revoca e il suo connesso contenzioso legale con tanto di maxi rimborso ipotizzato anche dall'Avvocatura dello Stato. Passi in avanti sono stati fatti sulla possibilità di aprire il capitale di Aspi, con Atlantia che sarebbe disposta a scendere fino al 49,9%, e di una revisione delle tariffe, anche se su questo punto l'intesa sarebbe ancora lontana.

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Di rinvio in rinvio, di parere legale in parere legale, il tempo sta per scadere soprattutto per due motivi. Il primo è legato al termine del 30 giugno entro il quale Aspi potrebbe chiedere la cessazione della concessione per intervenuti e unilaterali modifiche agli accordi, aprendo un contenzioso legale non di poco conto con lo Stato. L'altro argomento che scuote la politica e che ha spinto Conte a riprendere in mano il dossier già da tempo rimesso dalla ministra al governo, sta in un motivo tutto politico e che lega in qualche modo il destino di Aspi al decreto semplificazioni attraverso il quale l'esecutivo intende far ripartire i cantieri delle grandi opere e quindi gli investimenti anche di privati.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…