1. LA SVOLTA DI GRILLO: LUNEDÌ 19 MAGGIO SARÀ IN DIRETTA DA VESPA A ‘’PORTA A PORTA’’ 2. LA DECISIONE DEL M5S, SOFFERTA MA PRESSANTE, SERVE A CONQUISTARE DEFINITIVAMENTE I GALLONI DI MOVIMENTO ANTI-SISTEMA, ALTERNATIVO ALLA “NUOVA DESTRA” DI RENZI 3. IL RISULTATO INDICATO DAI SONDAGGI VEDE LA “VECCHIA DESTRA” DI FORZA ITALIA, DESTINATA A FINIRE ALLE SPALLE DI GRILLO. COL RISCHIO PROBABILE DI NON RAGGIUNGERE LA SOGLIA DEL 20%, IL CENTRODESTRA DI BERLUSCONI FINIRA’ PER SPAPPOLARSI 4. CON UNA DESTRA POLVERIZZATA, RESTEREBBERO IN CAMPO SOLO IL PD E I 5 STELLE. IL PD SI TROVEREBBE NELLA CONDIZIONE (PARADOSSALE, DATA LA SUA ORIGINE STORICA) DI DIVENTARE LA “DIGA” (CONTRO GRILLO) SULLA QUALE FINIREBBE PER CONVERGERE, SOMMANDO I PROPRI VOTI A QUELLI DELLA SINISTRA TRADIZIONALE, ANCHE IL GROSSO DELL’ELETTORATO DI CENTRODESTRA. SI RICOSTITUIREBBE, IN FORME INEDITE, IL BIPARTITISMO IMPERFETTO DELLA PRIMA REPUBBLICA: PD E M5S, COME DC E PCI

1. GRILLO DA VESPA: IN NOME DELLE URNE CADE L'ULTIMO TABÙ
Luca De Carolis per il "Fatto quotidiano"

Il faccia a faccia che assomiglia a una svolta ci sarà. Nonostante la par condicio, e i dubbi dell'ospite particolare. I dubbi di Beppe Grillo, che lunedì 19 maggio sarà da Vespa a Porta a Porta, su Rai Uno, per un'ora di diretta in seconda serata. L'annuncio l'ha dato proprio dalla Rai ieri mattina, nel sabato in cui Grillo ha messo fuori da Cinque Stelle l'ultimo consigliere regionale rimastogli in Emilia Romagna, Andrea Defranceschi. La sua colpa, i 22 mila euro chiestigli indietro dalla Corte dei Conti per spese "irregolari".

La giornata di Grillo è però soprattutto nel segno dello sbarco a Porta a Porta. Slittato di qualche giorno, ma alla fine ufficializzato, dopo lunga trattativa. Grillo sarà ospite nello studio di Roma, dalle 23 e 15 e verrà intervistato solo da Vespa come da sua precisa richiesta. Sarà tutto in diretta, un'altra sua esigenza che il conduttore ha accontentato volentieri. Sia lui che il fondatore di M5S cercano l'effetto-evento: di certo più semplice, con un colloquio non registrato. Vespa ieri ha esultato tramite tweet: "Faccia a faccia con Beppe Grillo, molto stimolante".

Per non incorrere nella scure della par condicio, dovrà ospitare con le stesse modalità (diretta di 60 minuti dopo le 23) anche Renzi e Berlusconi. Sull'Ansa ha spiegato: "Se non ricordo male un faccia a faccia con Grillo non accade dalla serata elettorale del 1983: io mi occupavo della parte politica, lui dell'intrattenimento. Quando vide che la Dc perdeva 6 punti, Grillo staccò il ritratto di De Mita dalla parete e chiese: ‘Che faccio, lo butto?'. Gli risposi di lasciar perdere. E infatti De Mita non si dimise".

A distanza di 31 anni, Grillo tornerà a guardare negli occhi il conduttore. Lo stesso Vespa a cui l'anno scorso il suo blog aveva assegnato il "microfono di legno" come giornalista più fazioso. Mentre Grillo su You Tube aveva girato un video per mostrare come nascondere i testi di Vespa nelle librerie. L'artista aveva più di una riserva sulla partecipazione programma.

Ma dallo staff di Milano hanno spinto parecchio per convincerlo. Vincendo, in nome della necessità di parlare a tutti, dappertutto, in una campagna elettorale cruciale. Intanto ieri mattina il leader del Movimento ha sospeso il consigliere regionale Defranceschi con un post sul blog: "La Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna chiede a tutti i partiti della Regione di restituire 150mila e 876 euro di spese effettuate nel 2013, considerate irregolari. Per M5S si tratta di 22 mila euro.

A seguito di questa richiesta il consigliere regionale Defranceschi è sospeso dal M5S e diffidato a utilizzarne il simbolo. Il Movimento ha grande rispetto della Corte e se si viene sanzionato si chiede scusa e ci si autosospende".

Venerdì Defranceschi si era difeso: "La Corte dei Conti vorrebbe chiedermi la restituzione di un anno di stipendio per due persone che hanno lavorato. È l'ennesimo sfregio di una burocrazia che non distingue il valore del lavoro dal furto. Mi contestano di averli pagati prima, con fondi che spettavano loro. Farò ricorso al Tar".

Due giorni fa era a Reggio Emilia, per il comizio di Grillo. Raccontano che abbia parlato con lui anche del caso della Corte. Il post di scomunica l'ha spiazzato. Ma nel pomeriggio ha preso atto: "Per rispettare il Movimento confermo la mia sospensione". In serata, dal palco di Bologna, Grillo ha precisato: "Un nostro consigliere regionale ha commesso una sciocchezza, non un reato penale, ma una specie di illecito amministrativo: è sospeso, se il Tar gli darà ragione sarà ripreso nel movimento".

Nel pomeriggio era stato a Mirandola, dove ha consegnato un assegno da 75 mila euro per i terremotati (donazioni non spese). Da ieri in Consiglio non esistono più rappresentanti di M5S. E il fuoriuscito Giovanni Favia spara: "Il kapò ha espulso anche Defranceschi, come Pizzarotti era da tempo sulla lista nera".

2. I TROPPI VOTI IN FRIGORIFERO
Angelo Panebianco per il "Corriere della Sera"

Il sospetto è che diverse persone abbiano cominciato da qualche tempo ad accarezzare l'idea che sia possibile ricostituire in Italia il «bipartitismo imperfetto». La formula fu coniata nel secolo scorso dal politologo Giorgio Galli. Descriveva la democrazia senza alternanza, con un partito dominante inamovibile e una fortissima opposizione anti-sistema, che fu propria del Paese per tutto il periodo della Guerra fredda.

Consideriamo due ipotesi, una plausibile e una molto meno. L'ipotesi plausibile è che alle elezioni europee di maggio il Pd risulti il primo partito e i 5 Stelle si collochino al secondo posto superando di parecchio Forza Italia. Si noti che, al momento, è solo un'ipotesi plausibile. I sondaggi vanno presi con le molle e, inoltre, è nota la capacità di Berlusconi di fare grandi rimonte partendo da una posizione di svantaggio.

Per giunta, non è detto, contrariamente a ciò che molti pensano, che le nuove inchieste sulla corruzione debbano per forza tradursi, al momento del voto, in ulteriori consensi per Beppe Grillo. Comunque, soprattutto in presenza di un elevato astensionismo - che è la norma nelle elezioni europee -, è possibile, e forse anche probabile, che il risultato indicato dai sondaggi (Pd primo, 5 Stelle secondo) si realizzi.

La seconda ipotesi è che alle elezioni politiche successive (tra un anno o quando saranno) ci sia la replica: ancora una volta il Pd primo e i 5 Stelle secondi. A grande distanza da tutti i rimanenti partiti. Questa, a differenza della prima, non è affatto un'ipotesi probabile. Perché le elezioni politiche nazionali sono assai diverse da quelle europee: nelle Politiche, il grosso degli elettori ha idee chiare su quale sia la posta in gioco e, in più, la maggior parte di loro vota con un occhio al portafogli.

Sono due condizioni che non si danno nelle elezioni europee. Il che ne spiega gli altissimi tassi di astensione e il fatto che molti elettori votino «in libertà», in modo difforme da come fanno nelle elezioni politiche. Un'eventuale replica alle Politiche dei risultati delle Europee è, per lo meno, improbabile.

Ma, ancorché improbabile, si tratta di uno scenario che va preso in considerazione. Se non altro, per esorcizzarlo. Potrebbe realizzarsi solo se il centrodestra, incapace di risolvere il problema della successione a Berlusconi, si spappolasse definitivamente. Un esito che potrebbe essere favorito anche da una nuova sentenza della Corte costituzionale sulla legge elettorale. Se fossimo costretti a votare con un sistema proporzionale puro, il centrodestra non riuscirebbe a ricompattarsi, non potrebbe formare una coalizione elettorale.

Con una destra polverizzata, resterebbero in campo solo il Pd e i 5 Stelle. Il Pd si troverebbe nella condizione (paradossale, data la sua origine storica) di diventare la «diga» (contro Grillo) sulla quale finirebbe per convergere, sommando i propri voti a quelli della sinistra tradizionale, anche il grosso dell'elettorato di centrodestra. Si ricostituirebbe, in forme inedite, il bipartitismo imperfetto.

Il Pd governerebbe senza alternative e senza troppa paura di perdere le elezioni successive. Ottimo per il Pd, pessimo per il Paese. Così come, ai suoi tempi, per quasi un cinquantennio, fu ottimo per la Dc, perché ne garantì inamovibilità e predominio, ma pessimo per il Paese, il fatto che la più forte opposizione fosse un partito antisistema (percepito come tale dal grosso degli elettori). Chi spera che la leadership di Matteo Renzi serva a fare del Pd il nuovo partito dominante, forse non guarda con preoccupazione all'annunciato successo dei 5 Stelle.

Ma non calcola che, nelle condizioni turbolente del XXI Secolo, un nuovo bipartitismo imperfetto porterebbe presto al disastro la democrazia. Quali che saranno i risultati delle elezioni europee, lo scenario del bipartitismo imperfetto resta poco probabile. Ma per essere certi di scongiurarlo abbiamo bisogno di riforme serie, della Costituzione come del metodo di voto. I pasticci, invece, hanno il potere di rendere possibile ciò che pareva improbabile.

 

IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINOBEPPE GRILLO IN PIAZZA CASTELLO A TORINOBEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIOGrillo Piazza Armerina Beppe Grillo sul palco di piazza del popolo Grillo e Dario Fo a Milano in piazza Duomo e c b a f e b df c Beppe Grillo sul palco di piazza del popolo BEPPE GRILLO PRESENTA IN PIAZZA WALTER jpeg

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