
"IMPICCANO TRE IRANIANI AL GIORNO, MA A TEHERAN CI SONO PIÙ RAVE PARTY CHE A ROMA" - LA GIORNALISTA CECILIA SALA, CHE E’ STATA INCARCERATA PER 21 GIORNI A TEHERAN NEI MESI SCORSI E DOVREBBE CONOSCERE BENE IL REGIME IRANIANO, PER SOSTENERE CHE IN IRAN "NON C'È IL MEDIOEVO" AZZARDA UN PARAGONE UN PO' STIRACCHIATO. E VIENE SBERTUCCIATA SUI SOCIAL PER UN VIDEO (AUTENTICO) SUI GIOVANI IRANIANI CON VESTITI ALLA MODA O TAGLI PUNK, CON I CAPELLI SCIOLTI, IN ATTEGGIAMENTI DISINVOLTI – “E’ FORSE VITTIMA DELLA SINDROME DI STOCCOLMA?” – C’È CHI LE RICORDA IL NUMERO DI ESECUZIONI NEL PAESE E CHI LE RINFACCIA IL “PREZZO PAGATO PER IL SUO RAPIMENTO”, A RIPROVA DELLA TIRANNIA DEL REGIME DI KHAMENEI (CHE LA ARRESTÒ PER USARLA COME PEDINA DI SCAMBIO CON MOHAMMAD ABEDINI) – VIDEO
Cosa incontri camminando per le strade di Teheran, per chi in televisione ce la racconta come il “medioevo” rimanendo serio pic.twitter.com/RvyhwX7eDN
— Cecilia Sala (@ceciliasala) June 18, 2025
Estratti da ilfattoquotidiano.it
Chi le dà della “cialtrona”, chi della “farlocca”, chi – e sono la maggioranza – mette in dubbio la veridicità del video con argomentazioni risibili o semplicemente ignorando quel che è evidente a occhio nudo. Chi le rinfaccia addirittura la sua liberazione. E poi, dietro l’angolo, immancabile, il complotto.
Come è accaduto con l’invasione russa in Ucraina, la guerra tra Israele e Iran non conosce obiezioni all’assoluto. Bianco, nero. Buoni da un lato, cattivi dall’altro.
Questa volta a farne le spese è stata la giornalista Cecilia Sala, rea di avere pubblicato mercoledì pomeriggio un collage di video in cui si vedono giovani iraniane e iraniani in giro per le strade di Teheran. Con vestiti alla moda o tagli punk, con i capelli sciolti, in atteggiamenti disinvolti. Giovani, in una parola, e quindi intrinsecamente inclini a essere liberi, nonostante tutto.
commenti al video postato da cecilia sala
Il testo che accompagna il video, per quanto non esplicito, sembra ricordare ai lettori che il regime e il popolo di un Paese – e varrebbe per tutti i Paesi, tocca aggiungere – sono due cose diverse: “Cosa incontri camminando per le strade di Teheran, per chi in televisione ce la racconta come il “medioevo” rimanendo serio”.
commenti al video postato da cecilia sala 1
Apriti cielo. Sotto il post su X sono un migliaio i commenti con relativi thread di utenti che non perdonano alla giornalista di Chora media e del Foglio – non certo un facinoroso giornale pro-pal – la garbata obiezione all’ennesima guerra pagata dai cittadini. A iniziare da chi le ricorda il numero di esecuzioni nel paese (2,6 al giorno). E lei che risponde senza cedere: “Corretto”.
C’è chi le ricorda Mahsa Amini. E lei risponde di nuovo: “Dalla protesta del 2022 le iraniane che vanno in giro vestite come vogliono sono semplicemente troppe per sperare di poterle arrestare tutte”.
Ma se il tuo avversario replica a tono, l’opzione migliore è sempre screditarlo. Ecco quindi la sequela di commenti sul “video falso”. Peggio che falso: i giovani che parlano sono iraniani, ma le strade in cui si muovono sono quelle di Tel Aviv, non di Teheran. È l’esportazione della democrazia, baby.
Basta poco per capire che l’affermazione è basata su una dozzinale traduzione dall’inglese “they will feel right at home in Tel Aviv” (si sentiranno come a casa a Tel Aviv) e che la frase allude a un futuro vittorioso di Israele. E del resto il video è vero: senza essere debunker di professione si possono chiaramente vedere le targhe iraniane e con un po’ più di sforzo c’è chi si incarica di rintracciarne persino la data di emissione.
commenti al video postato da cecilia sala 22
giovani di teheran video postato da cecilia sala
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