il ministro del tesoro daniele franco

TESORO MI SONO RISTRETTI I TFR - IL MINISTERO DELL'ECONOMIA NON PAGA DA DUE ANNI PER LA PENSIONE "DI SCORTA" AGLI STATALI - I SOLDI CI SONO, MA UN PASTICCIO BUROCRATICO LI BLOCCA: E I DATI NECESSARI A RISOLVERE LA QUESTIONE SONO NELLO STESSO DICASTERO, MA IN UN'ALTRA DIREZIONE: CITOFONATEVI! - INTANTO A RESTARE FREGATI SONO GLI ISCRITTI ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE CHE NON RICEVONO L'1% DI TFR AGGIUNTIVO PERDENDO ANCHE SULLA SUA RIVALUTAZIONE...

Andrea Bassi per “Il Messaggero

 

claudia ratti

Per capire bene la storia, a suo modo paradossale, bisogna partire da un antefatto. Qualche giorno fa un sindacato autonomo, Confintesa, per mano del suo segretario generale della Funzione pubblica, Claudia Ratti, lancia un allarme.

 

Guardate, dice, che lo Stato non sta versando la sua quota aggiuntiva di contributi prevista dalla legge, agli statali che aderiscono al fondo di previdenza complementare Perseo-Sirio perché manca un decreto attuativo del ministero dell' Economia.

 

ministero del tesoro

Apriti cielo. A rispondere all'accusa grave, non sono né il Fondo e neppure il ministero dell'Economia. A ribattere è invece la triplice. Cgil, Cisl e Uil in un comunicato congiunto accusano Confintesa di diffondere «falsità».

 

Botte da orbi, insomma. E proprio alla vigilia di una importante riunione convocata dall'Agenzia governativa Aran (quella che si occupa di pubblico impiego) che avrebbe dovuto decidere anche per gli statali neo assunti l'introduzione del conferimento del Tfr ai fondi pensione tramite il meccanismo del silenzio-assenso.

 

il ministro del tesoro daniele franco

Un passaggio di un certo rilievo, visto che a oggi l'adesione al fondo degli statali Perseo Sirio è volontaria e hanno aderito solo 78 mila persone su un bacino di 1,5 milioni di potenziali iscritti, mentre da domani, con le centinaia di migliaia di neo assunti previsti con lo sblocco del turn over, diventerebbe sostanzialmente automatica.

 

Il colpo di scena arriva il giorno prima della riunione all'Aran, il 25 marzo. Il presidente del fondo, l'ex sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, prende carta e penna e scrive al ministro dell'Economia Daniele Franco, a quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta e al presidente dell'Aran Antonio Naddeo. Per dire cosa?

 

wladimiro boccali

Che sono più di due anni (tutto il 2019, il 2020 e questo scorcio di 2021), che il Fondo degli statali che lui presiede non vede un euro del contributo aggiuntivo dell' 1% del Tfr che le amministrazioni pubbliche dovrebbero per legge versare a favore dei dipendenti pubblici iscritti a Perseo-Sirio.

 

I soldi, scrive Boccali, in realtà ci sono. Ma sono fermi nelle casse del ministero dell'Economia, nonostante il decreto estivo anti-crisi dello scorso anno, il numero 104 del 2020, abbia non solo stanziato le risorse necessarie a pagare il contributo aggiuntivo, ma abbia anche detto che le somme debbano essere iscritte nei capitoli di bilancio dei singoli ministeri per essere versate al Fondo.

 

I CONTEGGI

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

Perché allora sono ancora ferme sui conti del Tesoro? A rivelarlo è una mail inviata allo stesso Fondo il 24 marzo scorso dall'ispettore generale capo del bilancio, Giampiero Ricciardi.

 

Nel messaggio viene spiegato che prima di pagare, bisogna stabilire quanto deve essere versato a ogni singolo ministero. Non fa una piega. Ma qui la storia diventa kafkiana. Per fare questi conteggi, dice il Tesoro, stiamo parlando con le singole amministrazioni per avere i dati. Peccato, risponde il Fondo di previdenza, che sono esattamente due anni che questa discussione va avanti e non se ne viene a capo.

 

daniele franco

Anche perché, scrive Boccali, i dati non sono in possesso dei singoli ministeri, ma sono in possesso della «Direzione dei sistemi informativi del Dipartimento dell'Amministrazione generale del Mef», il soggetto cioè, che elabora le buste paga ed effettua il pagamento degli stipendi ai dipendenti pubblici.

 

daniele franco

I dati necessari a calcolare i contributi dei dipendenti pubblici iscritti al fondo pensione, insomma, ce li ha proprio il Tesoro. Certo, un'altra direzione.

 

Ma qui forse non c'è neanche bisogno di far parlare tra loro le banche dati delle varie amministrazioni pubbliche, come si vorrebbe fare usando parte dei 200 miliardi del Recovery fund, basterebbe forse bussare alla porta accanto. Intanto, a perderci sono gli statali iscritti alla previdenza complementare che da due anni non ricevono l'1% di Tfr aggiuntivo perdendo anche sulla sua rivalutazione.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...