matteo e tiziano renzi

TIZIANO RENZI IN OSPEDALE – MATTEO: “BABBO OPERATO AL CUORE PER L’INCHIESTA CONSIP” - L’ANNUNCIO DEL DUCETTO A NAPOLI, DOV’E’ NATA L’INCHIESTA DI WOODCOCK – “VOGLIO LA VERITA’”. LA STESSA CHE CHIEDEVA AL PADRE NELLA FAMOSA TELEFONATA. RANDELLATE A DAVIGO E ALLA "CULTURA DEL SOSPETTO"

 

Laura Cesaretti per il Giornale

 

MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI

Sul caso Consip «non mollo di un millimetro: voglio la verità», dice Matteo Renzi. Un'indagine opaca e piena di risvolti inquietanti, che lo ha toccato in quanto figlio («Mio padre è in ospedale per una piccola operazione al cuore, proprio per questo») ma che soprattutto ha toccato in maniera inedita i rapporti tra i poteri: «Se qualche pezzo di istituzioni ha scientificamente cercato di produrre prove false contro il presidente del Consiglio in carica, non accetteremo nessuna verità di comodo. Se qualcuno tra le istituzioni (ossia nella magistratura, ndr) o nell'Arma dei Carabinieri ha fatto questo pensiero andremo fino in fondo», promette il leader del Pd.

 

CONSIP CARABINIERICONSIP CARABINIERI

Renzi parla proprio da Napoli, la città dalla cui Procura è nata la torbida inchiesta, che è finita ora sotto la lente di ingrandimento dei pm romani che stanno indagando sia il pm Woodcock che gli investigatori del Noe. Lo fa nella sede del quotidiano Il Mattino, dove ieri (dopo una tappa a sorpresa a Pompei) è andato a parlare del suo libro Avanti, in una nuova tappa del tour di presentazioni a cavallo tra pubblicità e politica.

CARLO RUSSOCARLO RUSSO

 

Sulla giustizia, ammette, c'è stato qualche eccesso di «timidezza» sul garantismo, a sinistra, anche recentemente: «Far passare per colpevole un cittadino che riceve un avviso è una barbarie. Penso alle parole di qualche autorevole magistrato, non dico il nome dico solo il cognome, Davigo secondo cui un innocente è un imputato di cui non si è dimostrata la colpevolezza». E dice basta alla «cultura del sospetto».

 

Quanto al governo e ai suoi rapporti con Paolo Gentiloni, Renzi si mostra assolutamente allineato con il premier, nonostante lo smacco incassato con l'archiviazione dello ius soli: fare quella legge è «un dovere sacrosanto», ma «il governo ha deciso di non mettere la fiducia e io sto dalla parte di Gentiloni, sempre. Sto al suo fianco e accetto questa decisione con cooperazione e collaborazione».

 

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

Anche perché «io ho subito le polemiche quando stavo a Palazzo Chigi: so come si sta quando ti arrivano le freccette, e per questo dico che si dà una mano al presidente del Consiglio». E le elezioni si faranno «quando decidono il presidente della Repubblica e del Consiglio», nel 2018.

 

Sulla legge elettorale stoppa chi - anche nel Pd - ancora pensa a qualche modifica per premiare le coalizioni: « La legge elettorale si cambia con il consenso di Berlusconi e Grillo, le regole del gioco si scrivono insieme. Noi avevamo fatto un accordo che non ha retto con quattro partiti. Se poi a settembre saranno nelle condizioni di fare qualcosa di diverso, ma ci devono essere anche Berlusconi e Grillo, si farà».

 

DAVIGO TRAVAGLIODAVIGO TRAVAGLIO

A chi - a sinistra - lo accusa di cercare intese future col Cavaliere replica secco: «Berlusconi non ha mai votato la fiducia al mio governo. Nel passato invece le cose sono andate così», e allude chiaramente al governo di Enrico Letta (con Berlusconi) e al governo Monti, sostenuto da Bersani e - appunto - Berlusconi.

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…