benjamin netanyahu ali khamenei

ORA TOCCA A ISRAELE: DOPO L’ATTACCO-SHOW IRANIANO, LO STATO EBRAICO PROMETTE UNA RISPOSTA. BENJAMIN NETANYAHU NON NASCONDE UN FILO DI SADISMO: “DOVRANNO ASPETTARE NERVOSAMENTE SENZA SAPERE QUANDO”, MA POI SMORZA I TONI: “RISPONDEREMO IN MANIERA SAGGIA E NON DI PANCIA” – LA CASA BIANCA PRESSA PER EVITARE L’ESCALATION: “ISRAELE DECIDERÀ DA SOLO SE E COME RISPONDERE” - MA NEL GABINETTO DI GUERRA IL DILEMMA NON È PIÙ SUL COME, MA SUL QUANDO...

NETANYAHU, IRAN DOVRÀ ASPETTA NERVOSAMENTE NOSTRA RISPOSTA

BENJAMIN NETANYAHU

(ANSA) - L'Iran dovrà aspettare "nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ad una riunione dei ministri del Likud. Poi ha aggiunto - secondo la stesse fonti - "Israele risponderà all'attacco dell'Iran ma lo farà in maniera saggia e non di pancia".

 

AIEA, L'IRAN HA CHIUSO DOMENICA GLI IMPIANTI NUCLEARI

(ANSA) - Il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi ha detto, parlando ai giornalisti a margine di un'audizione all'Onu, che l'Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica per "motivi di sicurezza", li ha riaperti lunedì ma l'Aiea ha tenuto lontani i suoi ispettori dell'Aiea anche oggi "riprenderemo domani". Lo riporta Haaretz. Interrogato sulla possibilità di un attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani, Grossi ha detto: "Siamo sempre preoccupati per questa possibilità". E ha esortato a "estrema moderazione".

 

PROTESTE CONTRO ISRAELE E USA IN IRAN

IRAN, AGGRESSIONE DA ISRAELE TROVERÀ RISPOSTA PIÙ FORTE

(ANSA) - Il portavoce delle forze armate iraniane ha scritto su X un post ripreso da Haaretz che l'Iran "non cerca di espandere la guerra, ma taglieremo ogni mano che attacca il nostro Paese". Il post aggiunge che "qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima".

 

ISRAELE-IRAN, AUSTIN A GALLANT: INTERESSE È STABILITÀ REGIONALE

attacco dell iran a israele cielo di gerusalemme

(ANSA) - Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin afferma di aver parlato ieri con il suo omologo israeliano Yoav Gallant per discutere "delle conseguenze degli attacchi senza precedenti dell'Iran del 13 aprile che le forze statunitensi, israeliane e partner hanno contrastato in un'operazione difensiva combinata". Nella conversazione Austin ha "ribadito il fermo sostegno degli Stati Uniti alla difesa di Israele" e "riaffermato l'interesse condiviso dei due paesi per la stabilità regionale", spiega lo stesso segretario alla Difesa americano in un post pubblicato oggi sul suo account X.

 

'RISPOSTA DI ISRAELE NON PRENDERÀ DI MIRA FUNZIONARI IRANIANI'

(ANSA) - Quattro funzionari statunitensi hanno dichiarato alla Nbc News che un'eventuale risposta israeliana all'attacco iraniano sarà di portata limitata e riguarderà probabilmente attacchi contro armamenti militari iraniani e agli alleati al di fuori dell'Iran. Poiché l'attacco iraniano non ha provocato morti o distruzioni diffuse, secondo i funzionari americani, Israele potrebbe rispondere con una delle sue opzioni meno aggressive: una di queste potrebbe includere attacchi all'interno della Siria.

 

festeggiamenti in iran per l attacco in israele

I funzionari non si aspettano che la risposta prenda di mira alti funzionari iraniani, ma che colpisca le spedizioni o le strutture di stoccaggio con parti di missili avanzati, armi o componenti che vengono inviati dall'Iran a Hezbollah. L'emittente specifica che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni tra funzionari statunitensi e israeliani avvenute prima che l'Iran lanciasse più di 300 droni e missili contro Israele: mentre Israele si stava preparando per l'attacco iraniano la scorsa settimana, i funzionari israeliani hanno informato gli omologhi Usa sulle possibili opzioni di risposta.

 

ISRAELE PREPARA L’ATTACCO «RAPPRESAGLIA INEVITABILE»

Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

 

ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU

Gli aerei che avrebbero dovuto lanciare i volantini su Rafah per incitare la popolazione a evacuare restano per ora a terra, le piste di decollo devono essere libere per quando arriverà l’ordine che secondo diverse fonti è «imminente», di sicuro i piani sono già stati visti e rivisti dal consiglio di guerra ristretto.

 

Il premier Benjamin Netanyahu ha chiesto ai generali di «individuare obiettivi significativi in Iran», una «risposta dolorosa» all’attacco tra sabato e domenica notte contro Israele ma cercando di evitare un conflitto regionale.

 

Netanyahu ha detto ai ministri [...] che l’Iran «deve aspettare nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco, proprio come ha costretto a fare lo stesso a Israele».

 

Lloyd Austin Yoav Gallant

Così l’operazione nel sud della Striscia di Gaza — l’emittente Cnn sostiene che fosse prevista per questa settimana — verrebbe rinviata, mentre il milione e mezzo di palestinesi ammassati sul confine con l’Egitto cerca di tornare al nord, alle case demolite. L’offensiva ordinata dopo la mattanza perpetrata da Hamas il 7 ottobre, va avanti, i fondamentalisti hanno presentato una loro proposta per una pausa nei combattimenti: il rilascio di 20 ostaggi in cambio di 6 settimane di tregua, sono la metà dei rapiti che il governo a Gerusalemme si aspetta di portare a casa in questa fase.

 

resti di un missile iraniano

[…] Può essere strategia per mostrare agli iraniani di poter gestire più teatri bellici in contemporanea. […]  La risposta al bombardamento voluto dal regime a Teheran — uno sciame di droni, seguito da missili Cruise e balistici — sembra invece decisa. Lo dice Gallant a Lloyd Austin, il capo del Pentagono americano: «Non abbiamo altra scelta che contrattaccare», gli avrebbe spiegato, scrive la rivista digitale Axios .

 

Lo ripete Herzi Halevi, il capo di stato maggiore, parlando ai piloti nella base di Nevatim, deserto del Negev, che è stata colpita da un missile lanciato dai Pasdaran: «L’Iran voleva bersagliare le nostre capacità strategiche, la rappresaglia è inevitabile».

 

BENNY GANTZ

Nel consiglio di guerra ristretto — a cui partecipano anche Benny Gantz e Gadi Eisenkot, che hanno lasciato l’opposizione — le divisioni sarebbero sul quanto presto e quanto massiccia. Intanto, le difese aeree dell’Iran sono state poste in stato di massima allerta, in previsione dell’attacco israeliano. L’operazione — invoca Avidgor Liberman, che è stato ministro della Difesa sotto Netanyahu — non può non essere coordinata con gli Stati Uniti.

 

[…] La Casa Bianca considera il raid ordinato da Ali Khamenei, la Guida Suprema, «uno spettacolare fallimento»: è la linea con cui Washington sta cercando di convincere Netanyahu a limitare la ritorsione, «avete già vinto». […]

 

NETANYAHU: “SARÀUNATTACCO MIRATO ORA TOCCA AGLI IRANIANI ASPETTARE”

Estratto dell’articolo di  Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

drone iraniano sui cieli di israele

[…] Israele colpirà senza avvertire ma calibrando il fendente, nel tentativo di non far esplodere una guerra regionale.  «L’Iran dovrà aspettare nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare», dichiara il premier durante una riunione coi membri del Likud, il suo partito. «Risponderemo in maniera saggia e non di pancia».

 

LA DIFESA DI ISRAELE DALL ATTACCO IRANIANO

Il Medio Oriente quindi è appeso a un aggettivo, saggio, che da queste parti ha molteplici declinazioni. Sul tavolo delle ipotesi ci sono il raid mirato con caccia e missili su uno o più obiettivi militari in territorio iraniano (come i laboratori che sviluppano l’energia atomica per uso bellico) e anche l’assalto cibernetico alle infrastrutture sensibili.

 

«L’aviazione israeliana — riporta l’emittente Canale 12 — ha completato i preparativi per l’attacco». Che, a questo punto e per come si sono messe le cose, appare inevitabile. Forse per Netanyahu non è mai stato neanche un dilemma. Ne era convinto fin da subito. Già nelle prime ore dopo la distruzione del consolato iraniano di Damasco dove sono stati uccisi sette pasdaran tra cui il generale Reza Zahedi, infatti, diceva e ripeteva che il suo esercito avrebbe risposto a ogni aggressione, da qualunque parte essa fosse arrivata. L’ala estremista del suo governo ora pretende da lui che dia l’ordine immediato.

 

benjamin netanyahu

Dopo la pioggia di ferro di sabato notte, Biden ha invitato Netanyahu alla calma, ha provato a farlo ragionare sull’opportunità di seguire la via diplomatica delle sanzioni del G7 contro la Repubblica islamica, gli ha anche fatto capire che in caso di ritorsione militare diretta contro Teheran le forze armate statunitensi non muoveranno un dito. Netanyahu, però, non intende cedere. Neanche con il presidente americano. Troppo forte il timore di mostrarsi debole agli occhi degli ayatollah e di perdere potere di deterrenza nei confronti del nemico.

 

teheran iraniani festeggiano dando alle fiamme bandiere israeliane e statunitensi

E il flash d’agenzia che nella tarda serata di ieri riportava: «Casa Bianca, Israele deciderà da solo se e come rispondere, ma conosce le nostre perplessità», sa quasi di via libera. Da Teheran annunciano: «Se Israele ci assalta, reagiremo in modo ancora più duro ». Visitando la base dell’aviazione di Nevatim nel deserto del Negev, colpita da cinque missili balistici iraniani che hanno danneggiato un aereo C-130, una pista in disuso e un deposito vuoto, il capo di Stato maggiore delle Israeli defence forces (Idf) lo ha detto in un modo che più chiaro non si può: «Il lancio di così tanti droni e missili nel territorio israliano avrà la sua risposta ».  […]

gabinetto di guerra israele iraniani festeggiano l attacco a israele

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