renzi boschi

TRAVAGLIO IN DIFESA DEI GRILLINI SU QUARTO: “IL PD ATTACCA IL M5S MA NON ESISTE ALCUN CASO RENZI, NEPPURE SE EMERGESSERO NOTE SPESE INGIUSTIFICATE A FIRENZE O ROLEX NON AUTORIZZATI AL POLSO. E NESSUN CASO BOSCHI, NEPPURE SE IL PADRE FOSSE INDAGATO (QUELLO DI RENZI LO È GIÀ)”

MARCO TRAVAGLIO AL MAREMARCO TRAVAGLIO AL MARE

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

Da quando il Pd e la stampa al seguito hanno promosso Quarto (Napoli) a capitale della nuova Italia, perché nessuno si ricordi di Roma capitale della nuova mafia, lo spettacolo è avvincente. Quelli che non hanno voluto sciogliere il Comune di Roma perché il sindaco era l'onesto Marino e poi hanno dimissionato l'onesto Marino in quanto indagato per le cene a pie' di lista, ora chiedono di sciogliere il Comune di Quarto e di dimissionare la sindaca di Quarto in quanto non indagata per nulla.

 

Allora i 5Stelle dimissionano la sindaca di Quarto. Ma quelli che chiedevano di dimissionarla dicono che non si doveva dimissionarla: "È ingiusto buttarle la croce addosso, non si deve dimettere perché l' hanno messa lì i cittadini, io sono per il garantismo più totale" (Renzi).

 

ROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTOROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTO

Strano: anche Marino era stato messo lì dal popolo. Ma non sottilizziamo. Ciò che conta è che, in nome del garantismo più totale, i renziani hanno già deciso che l' intero Direttorio dei 5Stelle sapeva del ricatto alla sindaca e non l' ha denunciato, anche se non c' è alcuna prova e gl' interessati non sono sospettati di nulla: "Le loro responsabilità sono sempre più gravi" (Andrea Romano), "attendiamo l' espulsione di Di Maio" (Matteo Orfini). Sia chiaro: le espulsioni M5S sono purghe staliniane, epurazioni da "partito padronale" (Ermini), "operazioni gattopardesche" (Romano). Però le chiedono lo stesso.

ROSA CAPUOZZOROSA CAPUOZZO

 

In compenso non esiste alcun caso Renzi, neppure se emergessero note spese ingiustificate a Firenze o Rolex non autorizzati al polso. E nessun caso Boschi, neppure se il padre fosse indagato (quello di Renzi lo è già). Matteo e Maria Elena furono concepiti per opera dello Spirito Santo, quindi non ce l' hanno proprio, un padre.

 

Dalle intercettazioni emerge che a Quarto la camorra puntava tutto sul Pd, cioè su quelli che ora gridano "onestà" ai 5Stelle. Poi però il Pd presentò liste irregolari e fu escluso dalle elezioni, così i boss virarono in extremis su M5S . Ma la cosa non allarma affatto Renzi: anziché domandarsi come mai il suo partito fosse il preferito dai clan, chiedendo magari lumi ai suoi preclari rappresentanti in loco, sostiene che "io la pulizia l' ho fatta".

RENZI CARRAIRENZI CARRAI

 

Funziona così: per evitare infiltrazioni camorristiche, non si scelgono candidati onesti, ma si presentano liste farlocche per farsele bocciare, così la camorra è fregata. Tiè.

L' importante comunque è aver dimostrato che "i 5Stelle non hanno il monopolio della morale" ed "è finito il tempo in cui dicevano che non sono tutti uguali: sono un partito come gli altri".

 

Evviva. Il premier-segretario - dall' alto dei 50 comuni Pd sciolti per mafia e delle centinaia di indagati e condannati Pd fra Camera, Senato, Parlamento europeo, governo, comuni, regioni e città metropolitane (l' ultimo è il sindaco di Como) - non può dire, restando serio, che il Pd è pulito. Dunque si pregia di comunicare alla Nazione che sono sporchi anche gli altri. Malcostume mezzo gaudio, è tutto un magnamagna. Sono soddisfazioni. Resta da capire perché, se sono tutti uguali, il M5S espelle un sindaco che non denuncia un reato e un consigliere sospettato di un reato, mentre il Pd lascia i suoi al loro posto. Però apprendiamo da Renzi & C. che la sindaca di Quarto "doveva denunciare chi la minacciava o ricattava".

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

 

Giusto: massima trasparenza, o a casa. Infatti Vincenzo De Luca, il 19 ottobre, vede arrivare la Squadra Mobile a perquisire gli uffici della Regione Campania. Nel decreto di perquisizione c' è scritto che è indagato per induzione con alcuni collaboratori che, a nome suo, hanno promesso una promozione al marito della giudice che ha neutralizzato la sua sospensione. De Luca che fa?

 

Denuncia i suoi uomini? Li caccia? Informa Renzi? No, tiene tutto per sé per tre settimane, e quando il suo segretario indagato se ne va perché si dice stanco, accredita la sua bugia ringraziandolo per la preziosa opera svolta. E quando esce la notizia che il segretario è indagato, De Luca racconta un' altra balla: "In quest' indagine sono parte lesa". Invece è indagato. E Renzi & C. che fanno, lo cacciano? No, lo difendono: il "garantismo più totale" vale solo per loro.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  9fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 9

 

Tutti uguali? Mica tanto. Fosse dei 5Stelle, De Luca sarebbe stato espulso su due piedi, anzi non sarebbe stato neppure candidato: era già condannato in tribunale e sospeso.

A proposito dell' obbligo di denunciare reati: nel giugno 2012 il consigliere del Quirinale Loris D' Ambrosio, ex magistrato, travolto dalle polemiche per le sue interferenze nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia, scrive al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera di dimissioni in cui, fra l' altro, gli ricorda di avergli parlato ("Lei sa…") di "episodi del periodo 1989-1993 che mi preoccupano e fanno riflettere… preso dal vivo timore di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  7fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 7

 

Non le nascondo di aver… desiderato di tornare a fare indagini". Perché Napolitano non invitò D' Ambrosio a parlarne subito ai pm di Palermo o non si precipitò lui stesso da loro a denunciare gli indicibili accordi fra uomini dello Stato e mafiosi evocati dal suo braccio destro?

 

Ora non vorremmo che Renzi&C. chiedessero la testa di Napolitano per quell' omessa denuncia, lievemente più grave di quella della sindaca di Quarto. Anche perché c' è un solo modo per dimettersi da senatore a vita, e non osiamo neppure pensarlo.

Ps. In questa partita, FI e Ncd non toccano palla. Nessuno, infatti, ha mai potuto sospettarli di non denunciare reati: anche perché, di solito, sono loro a commetterli.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...