donald trump benjamin netanyahu iran israele guerra

TRUMP È COSTRETTO A TENERE IL PIEDE IN DUE STAFFE – HA DATO IL VIA LIBERA ALL’OPERAZIONE “RISING LION” DI NETANYAHU MENTRE PUBBLICAMENTE FINGEVA CONTRARIETÀ – I SUOI SOSTENITORI SONO SPACCATI: LA FRONDA DEI GIOVANI “MAGA” PRETENDE IL DISIMPEGNO AMERICANO DAL MEDIORIENTE E DALL’EUROPA (COME PROMESSO IN CAMPAGNA ELETTORALE), MENTRE I VECCHI FALCHI REPUBBLICANI FREMONO PER BOMBARDARE TEHERAN

 

 

 

 

GUERRA ISRAELE-IRAN, LA RIVELAZIONE DI AXIOS: “NETANYAHU AVEVA IL VIA LIBERA DEGLI USA”

Da https://www.alanews.it/

 

benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovale

Donald Trump e i suoi collaboratori avrebbero simulato un’opposizione pubblica all’attacco israeliano contro obiettivi in Iran, mentre in privato non avrebbero manifestato alcuna contrarietà. A rivelarlo sono fonti israeliane interpellate da Axios, secondo le quali Israele disponeva di un “chiaro via libera dagli Stati Uniti” prima dell’operazione militare.

 

Coordinamento tra Trump e Netanyahu prima dell’attacco

Secondo quanto riferito, l’obiettivo di questa strategia era duplice: da un lato, far credere all’Iran che un attacco non fosse imminente, dall’altro evitare che gli iraniani inseriti nella lista degli obiettivi israeliani si spostassero in nuove località, compromettendo così l’efficacia dell’azione militare. In tale contesto, la telefonata tra il presidente statunitense Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, avvenuta lo scorso lunedì, avrebbe avuto la finalità di coordinare i dettagli dell’attacco.

 

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran

Questa rivelazione contrasta con la narrativa pubblica di opposizione ostentata da Trump e dal suo staff, suggerendo una convergenza più stretta e riservata tra Washington e Tel Aviv sulle operazioni militari contro l’Iran.

 

La posizione di Trump sull’Iran e l’appoggio a Israele

Trump ha mantenuto una linea dura nei confronti dell’Iran e ha cercato di consolidare alleanze strategiche con paesi come Israele, mentre la sua politica energetica ha mostrato un netto distacco dalle precedenti amministrazioni, puntando a rimuovere restrizioni ambientali e a sostenere l’industria del carbone.

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran

 

Queste dinamiche si inseriscono in un quadro internazionale complesso, in cui gli Stati Uniti cercano di esercitare un ruolo di leadership nella regione mediorientale, con un’attenzione particolare alle relazioni bilaterali con Israele e alle tensioni con l’Iran.

 

TRUMP: QUESTA GUERRA DEVE FINIRE MA I REPUBBLICANI SONO SPACCATI

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

«La guerra tra lsraele e l’Iran dovrebbe finire», ha scritto ieri Donald Trump sul suo social Truth, dopo una telefonata con Vladimir Putin, che lo ha chiamato per fargli gli auguri di buon compleanno, ma soprattutto per «parlare di Iran» per un’ora.

 

israele sotto attacco dell iran

Trump aggiunge che sia lui che Putin pensano che dovrebbe finire, ma ha replicato al leader russo che anche «la sua guerra», quella in Ucraina, «dovrebbe finire». Altri alleati, come il principe saudita Mohammed Bin Salman e l’emiro del Qatar, hanno chiamato il presidente americano per chiedere «una de-escalation e di risolvere la crisi con la diplomazia» […].

 

Ma è dai suoi stessi sostenitori che Trump sta ricevendo pressioni contro il coinvolgimento americano in un nuovo conflitto mediorientale. Dopo aver fatto campagna elettorale contro «le guerre infinite» all’estero («Dicono che inizierò una guerra. Non inizierò una guerra, le fermerò», dichiarò nel suo discorso della vittoria a novembre), Trump non è riuscito a risolvere in questi cinque mesi la guerra tra Russia e Ucraina che prometteva di chiudere in 24 ore. E se n’è aperta un’altra in cui rischia di essere trascinato.

esplosione vista da un jet di israele operazione rising lion

 

Il conflitto tra Israele e l’Iran sta ampliando la distanza tra due fazioni del suo movimento: isolazionisti e interventisti. Entrambi dicono di seguire la dottrina di politica estera di Trump (che infatti include entrambi gli elementi).

 

Molti dei nazionalisti-populisti Maga temono il coinvolgimento americano in Medio Oriente: tra questi Steve Bannon, l’ex stratega di Trump, l’influente presentatore tv Tucker Carlson, l’attivista dei «giovani» trumpiani Charlie Kirk, la deputata ultrà della Georgia Marjorie Taylor Greene.

 

donald trump benjamin netanyahu foto lapresse2

C’è chi dice che è per questo che Trump ha atteso dieci ore prima di parlare dopo gli attacchi israeliani. Poi ha cercato di stare da entrambi i lati: alla tv di destra Fox ha ripetuto che non c’è coinvolgimento americano; alla Cnn ha assicurato che appoggia Israele più di ogni altro suo predecessore.

 

«È giusto che loro siano Israel First, ma noi dovremmo essere America First», ha detto Bannon nel suo programma War Room . «Non possiamo lasciarci trascinare inesorabilmente in una guerra in territorio eurasiatico, in Medio Oriente o in Europa».

 

Charlie Kirk

Nel campo trumpiano ci sono però anche coloro che dicono che essere «America First in politica estera» non è in contrasto con la «relazione speciale» con Israele. […] Nelle settimane che hanno preceduto gli attacchi israeliani contro l’Iran, diverse figure della destra populista nazionalista hanno lanciato una campagna per convincere Trump a tenerne fuori gli Stati Uniti.

 

Subito dopo i raid, giovedì sera, Kirk assicurava di essere «pro-Israele» ma aggiungeva: «La domanda fondamentale è: come può la dottrina di politica estera America First restare coerente con quello che sta succedendo adesso?». Kirk ha fatto un sondaggio tra i suoi 5 milioni di follower sul social X chiedendo se l’America debba essere coinvolta in questa guerra. Venerdì sera erano arrivati 350 mila voti, con una enorme preponderanza di no.

 

steve bannon e donald trump

[…] Lo scisma ha anche un carattere generazionale, con Kirk e altri della «generazione Z Maga» che non hanno nessuna voglia di andare in guerra con l’Iran. Sul fronte opposto Ci sono diversi repubblicani al Congresso, «falchi» in politica estera che poi si sono uniti al movimento Maga, e che ora incoraggiano un coinvolgimento diretto degli Usa nel conflitto (senza l’invio di soldati sul campo): «Applaudo il presidente Trump per aver spinto l’Iran a tornare a negoziare, ma se Teheran rifiuta, credo fortemente che sia nell’interesse nazionale americano impegnarsi per aiutare Israele a finire il lavoro», ha scritto su X il senatore della South Carolina Lindsey Graham. […]

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran raffineria di petrolio colpita da israele in iran donald trump benjamin netanyahu foto lapresse1benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovaleOperazione Rising Lion - attacco di israele all iran Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran - sito nucleare di Natanz OPERAZIONE RISING LION - IL TRASPORTO DEI DRONI DA PARTE DEL MOSSADOperazione Rising Lion - attacco di israele all iran Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran – al sito nucleare di NatanzIl comandante dei pasdaran Hossein Salami e il capo di Stato Maggiore Mohammad Bagheridonald trump benjamin netanyahu foto lapresse3

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...