trump clinton

FORZA TRUMP-ONE! ACCUSATO DA HILLARY DI ESSERE SESSISTA, IL TYCOON SPARA SULLE MANDRILLATE DI BILL CLINTON: “IO SESSISTA? E ALLORA LUI, CON LA SUA STORIA DI ABUSI SULLE DONNE?” - SE TRUMP RIESCE A BUTTARLA SUL PECORECCIO, STRAVINCE

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

I TRUMP CON I CLINTONI TRUMP CON I CLINTON

Negli auguri inviati il 25 dicembre ai suoi 5 milioni e 462 mila «follower» su Twitter, Donald Trump elogiava «lo spirito del Natale». Dissolto in neanche 24 ore. Il capolista dei candidati repubblicani ha subito ripreso il suo tocco da bulldozer attaccando in un colpo solo Hillary e Bill Clinton. Domenica, intervistato da Fox tv, Trump si è espresso in questi termini: «Hillary dice che io avrei una certa propensione al sessismo. Ma Hillary stia attenta a giocare la carta della difesa delle donne. Bill Clinton è un bersaglio fin troppo facile, perché il suo mandato presidenziale è stato pieno di problemi proprio per tutte quelle cose di cui Hillary mi accusa».

 

donald trumpdonald trump

E ieri mattina, con un tweet postato alle 7 e 12 minuti, il miliardario newyorkese si è spinto, come spesso gli capita, ai limiti della querela: «Se Hillary pensa che possa dare via libera al marito (o “sguinzagliarlo”), con la sua terribile storia di abusi sulle donne, e poi venire a giocare la carta delle donne con me, si sbaglia di grosso».

 

Lo scontro sta rapidamente sostituendo il confronto politico con la rissa verbale. A questo punto è anche difficile stabilire chi abbia assecondato questa deriva. Certo Hillary Clinton ha dato una bella spinta, definendo Trump «il miglior reclutatore dell’Isis». L’altro aveva risposto attingendo a una volgarità mutuata dall’yiddish : «Hillary è un disastro. Era favorita nelle primarie del 2008 e invece si è fatta “fregare” da Obama». E così via, con l’ex first lady che accusa di sessismo Trump e il tycoon che ribatte: da che pulpito, pensa a tuo marito.

monica lewinskymonica lewinsky

 

Ora è altamente probabile che la lite non si chiuderà qui. Trump usa Twitter come fosse un diserbante. Hillary, di fatto, ha accettato questo linguaggio. Per quale motivo? I sondaggi indicano che la tumultuosa crescita dell’outsider miliardario non si ferma. Lo staff di Hillary ha adottato allora due contromisure. La prima è quella di delegittimare la candidatura Trump, rappresentandola come l’esempio di un primitivismo politico incompatibile con la società americana.

 

La seconda mossa è provare a batterlo dell’appeal mediatico-televisivo, richiamando in campo Bill Clinton. Si vedrà presto, già con il primo round di primarie fissate a febbraio, quali saranno gli effetti di questa strategia. Per ora due notazioni. Anche Jeb Bush sta provando a recuperare, proponendosi come l’unico esponente della vecchia e solida cultura di governo in grado di fermare «il clown che il sabato mattina si piazza in pigiama davanti alla tv e da lì prende le sue idee di politica estera».

 

bill clinton e monica lewinskybill clinton e monica lewinsky

Tuttavia Bush resta inchiodato nelle retrovie. Almeno per ora. Quanto a Bill Clinton: la sua presa sulla base democratica è ancora intatta. E ogni volta che prende in mano il microfono i cronisti sembrano risvegliarsi e le telecamere si accendono immediatamente.

Ma il suo passato presidenziale, pieno di piccoli e grandi guai, è davvero un «facile bersaglio» per gli avversari.

 

Nei mesi scorsi Hillary aveva impostato una campagna per valorizzare le proprie competenze di ex Segretario di Stato, la razionalità di un corposo e dettagliato programma sociale, economico. Finalmente libera dall’ingombrante personalità dell’ex presidente. Trump, al netto delle trivialità, prova a convincere gli americani che non è così, inchiodando ancora una volta Hillary agli antichi errori di Bill.

miley cyrus simula un pompino in stile lewinsky a uno con la maschera di clinton miley cyrus simula un pompino in stile lewinsky a uno con la maschera di clinton

 

bill e hillary ai tempi della lewinskybill e hillary ai tempi della lewinskybill clinton e monica lewinskybill clinton e monica lewinsky

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…