giorgia meloni ursula von der leyen donald trump

LA FRIGGITORIA DELLA MELONI: DA TRUMPIANA "DE FERO", ORA SI PROVA A RIVENDERE COME “MEDIATRICE” LEALE PER CONTO DELL’EUROPA – LA DUCETTA È IN CONTATTO “COSTANTE” CON URSULA VON DER LEYEN PER COORDINARE LA STRATEGIA IN VISTA DEL VIAGGIO DI GIOVEDÌ A WASHINGTON. E USA TONI DRAMMATICI: “SONO CONSAPEVOLE DI QUELLO CHE RAPPRESENTO E SONO CONSAPEVOLE DI QUELLO CHE STO DIFENDENDO” – LA SORA GIORGIA HA FORTI DUBBI SULL’INTENSIFICARE I RAPPORTI CON LA CINA (SU CUI INVECE SPAGNA E FRANCIA PREMONO) – A PALAZZO CHIGI SONO TERRORIZZATI CHE TRUMP POSSA METTERE IN IMBARAZZO LA PREMIER CON QUALCHE USCITA DELLE SUE SULL’UCRAINA – LA STATISTA DELLA GARBATELLA ARRIVERA’ A WASHINGTON CON POCHE ARMI E PURE SPUNTATE. “BLOOMBERG” RIVELA CHE LA CASA BIANCA HA RESPINTO LA PROPOSTA UE DI “DAZI ZERO” PER IL SETTORE INDUSTRIALE  IN CORSO UN VERTICE AL PALAZZO CHIGI IN VISTA DELLA MISSIONE NEGLI USA

MELONI, SONO CONSAPEVOLE DI COSA RAPPRESENTO E DIFENDO 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

(ANSA) - ROMA, 15 APR - "Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama, riferendosi alla missione a Washington, dove giovedì incontrerà il presidente degli Usa Donald Trump.

 

MEDIA, USA RESPINGONO PROPOSTA UE SU ZERO DAZI A INDUSTRIA 

(ANSA) - L'Ue e gli Stati Uniti hanno fatto pochi progressi nel colmare le differenze sul commercio e i funzionari americani hanno indicato che la maggior parte dei dazi sull'Ue non saranno rimossi immediatamente. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali gli Stati Uniti avrebbero finora respinto la proposta dell'Ue sulla rimozione di tutte le tariffe sui beni industriali, incluse le auto. Washington avrebbe suggerito che alcuni dei dazi potrebbero essere compensati con un aumento degli investimenti e delle esportazioni. 

 

VERTICE A P. CHIGI CON MELONI SULLA MISSIONE NEGLI USA

(ANSA) - ROMA, 15 APR - Vertice di governo a Palazzo Chigi in vista della missione negli Stati Uniti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che giovedì a Washington incontrerà il presidente Donald Trump. La riunione, a quanto si apprende, è stata convocata da Meloni e vi partecipano i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari europei Tommaso Foti. 

 

MELONI A VON DER LEYEN: CONVINCIAMO DONALD E NESSUN ASSE CON LA CINA

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/04/15/news/meloni_von_der_leyen_incontro_usa_trump-424128179/

 

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN

Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen si sono sentite ieri. E lo faranno ancora prima che la premier, domani pomeriggio, s’imbarchi alla volta di Washington per incontrare Donald Trump giovedì.

 

Trasferta complicata, ad alto tasso d’imprevedibilità, visti gli umori del tycoon che guida gli Usa e che ai piani alti del governo, a taccuini chiusi, ammettono candidamente di temere.

 

La presidente della commissione europea ieri ha fatto sapere, tramite la portavoce, che i contatti con Meloni sono «regolari», che von der Leyen «accoglie con favore ogni azione degli stati membri», che «coordina da vicino», pur ribadendo che «la competenza a negoziare» sui dazi è in capo a Bruxelles.

 

L INCONTRO MELONI-TRUMP VISTO DA MANNELLI

Meloni e “VdL” hanno discusso di tariffe, ovvio. L’obiettivo è azzerarle, come noto, su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma non solo.

 

Secondo fonti governative, la premier ha esposto alla tedesca i suoi dubbi sui rapporti con la Cina, che la commissione sta coltivando, sui rischi di una sovraproduzione da Pechino che potrebbe impattare in negativo sul mercato italiano e dell’Unione.

 

Su questo con von der Leyen non può esserci un’intesa ad ampio raggio: sì, la commissione ha lanciato una task force per controllare le importazioni da Est, ma von der Leyen non può ignorare le pressioni opposte che arrivano da Spagna e Francia, interessate al dialogo con il Dragone.

 

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI MEME

Il governo italiano non ha gradito anche il modo con cui l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, ha annunciato ieri un pacchetto di nuove sanzioni alla Russia, su gas e petrolio. Non per il merito, ma perché «per l’ennesima volta» la politica estone avrebbe messo gli stati membri, tra cui Roma, davanti al fatto compiuto, senza concertare tempi e modi dell’operazione.

 

[…] Aspettando di capire quale sarà l’esito della trasferta americana, Meloni a von der Leyen può comunque offrire una sponda da mediatrice. Favorendo, secondo fonti italiane, anche un incontro fra Trump e la presidente della commissione.

 

GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI

Nello studio ovale la premier non conta di avere «trattamenti particolari » ma «sicuramente, per quello che le sarà possibile, può fare da facilitatore » nella trattativa Usa-Ue sulle tariffe commerciali, per dirla con il ministro meloniano agli Affari europei, Tommaso Foti.

 

USA, CONTATTI URSULA-MELONI "VISITA CONCORDATA CON L'UE"

Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “la Stampa”

 

[….] Nella speranza che nelle 48 ore che mancano al bilaterale la situazione non sfugga di mano per qualche mossa della Ue (ad esempio, la premier ha chiarito a von der Leyen di non aver apprezzato le modalità con cui l'Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas ha annunciato le nuove sanzioni a Mosca, senza concertarle con i leader) o, soprattutto, per qualche dichiarazione scomposta di Trump.

 

VOLODYMYR ZELENSKY - GIORGIA MELONI - CONSIGLIO EUROPEO - FOTO LAPRESSE

[…]  Palazzo Chigi sarebbe al lavoro per sminare il terreno e «proteggere» la premier a livello comunicativo, sperando che il tradizionale spray - le dichiarazioni congiunte dinanzi al camino dello Studio Ovale - non si trasformi un boomerang. Il fattore imprevedibilità è quello di cui si discute di più in queste ore attorno a Meloni, complici le uscite di ieri del tycoon sull'Ucraina.

 

È chiaro che le possibilità che si replichi uno show come quello tenuto da Trump e il suo vice J.D. Vance con Volodymyr Zelensky sono scarse. Al contrario, invece, che Trump possa mettere inavvertitamente in imbarazzo la leader FdI è un fatto.

von der leyen macron melonitrump meloni borsa milanogiorgia meloni - meme by vukicGIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN ELLY SCHLEIN - VIGNETTA DEL FATTO QUOTIDIANOURSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI - ILLUSTRAZIONE DI POLITICO

[…]

 

ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapressegiorgia meloni spiega il no di fratelli d italia alla conferma di ursula von der leyen 2

 

Ultimi Dagoreport

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...