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TU CHIAMALO, SE VUOI, PROTEZIONISMO - LA COMMISSIONE UE ALZA UNO SCUDO PER FRENARE LO SHOPPING DI PECHINO IN EUROPA - BRUXELLES DOVRA’ ESSERE INFORMATA (ED AVRA’ POTERE DI STOPPARE) ACQUISIZIONI NEI SETTORI STRATEGICI, COMPRESI ROBOTICA E FINANZA - INTERVENTI CHIESTI DA ITALIA, FRANCIA E GERMANIA. EPPOI DICONO DI TRUMP…

 

Alberto D’Argenio per La Repubblica

 

Juncker1Juncker1

L' Europa alza lo scudo contro le scalate ostili cinesi. Mercoledì prossimo la Commissione europea - in concomitanza con l' atteso discorso sullo stato dell' Unione di Jean-Claude Juncker di fronte all' Europarlamento - approverà il piano per bloccare gli investimenti da parte dei paesi terzi che mettono in pericolo la sicurezza degli stati membri. Un regolamento, quello sui Foreign direct investments, chiesto da Italia, Francia e Germania con una lettera recapitata sei mesi fa a Bruxelles e poi reclamato a gran voce da Emmanuell Macron in campagna elettorale.

 

GENTILONI XI JINPINGGENTILONI XI JINPING

Lo scudo allarga i settori industriali in cui i governi nazionali potranno bloccare lo shopping di Pechino in Europa e consente alle singoli capitali, e in alcuni casi anche alla Commissione, di farsi sentire se un altro Paese lascia entrare gli investitori stranieri la cui presenza in un secondo momento potrebbe favorire la loro penetrazione nei settori strategici degli altri soci dell' Unione.

 

MARCHIONNE FIAT CINAMARCHIONNE FIAT CINA

Nelle venti pagine messe a punto da Bruxelles la Cina non viene mai citata, il regolamento vale per tutti i paesi terzi, ma è ovvio che l' iniziativa riguarda in particolare la corsa di Pechino a mettere le mani sui gioielli della tecnologia e del know how europeo. La Commissione non obbliga tutti i governi a dotarsi della golden power, le regole per bloccare gli stranieri, ma permette a quelli che già ce l' hanno - 12 tra cui Italia, Francia, Germania - di rinforzarla. Non potranno essere bloccati solo investimenti nelle infrastrutture, tlc, difesa e sicurezza ma anche quelli sui server, infrastrutture finanziarie, tecnologia come intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza, spazio, nucleare o informazioni sensibili.

 

cyber securitycyber security

Lo scudo prevede che le capitali possano cooperare e aiutarsi tra loro quando un investimento straniero metterà a rischio la loro sicurezza o l' ordine pubblico. Un governo che esaminerà l' acquisto di un' industria da parte dei cinesi dovrà informare entro 5 giorni i partner europei, che entro 15 giorni potranno prendere posizione sul tema in modo da rinforzare politicamente l' eventuale stop del Paese colpito. Anche la Commissione europea dovrà essere informata e avrà 30 giorni per pronunciarsi.

 

I governi e la Commissione potranno esprimersi anche nel caso in cui un Paese non sia dotato di golden power, oppure non la attivi, in modo da mettere pressione al partner se considerano che l' ingresso straniero nella sua industria possa essere un cavallo di Troia per poi penetrare nel resto del continente attraverso le libertà garantite dal mercato interno. In tutti i casi, comunque, la decisione finale spetterà al Paese in cui avviene l' investimento che però dovrà tenere conto dell' opinione europea.

MANO ROBOTICA CON PELLE ARTIFICIALEMANO ROBOTICA CON PELLE ARTIFICIALE

 

La Commissione potrà intervenire autonomamente se gli investimenti stranieri saranno potenzialmente capaci di avere effetti su progetti o programmi di interesse europeo e dare un' opinione negativa nel caso in cui li consideri una minaccia per la sicurezza o l' ordine pubblico dell' Unione. Bruxelles - così come le capitali nell' esprimere il suo giudizio terrà in massimo conto se l' investitore straniero sia controllato direttamente o indirettamente da un governo di un Paese terzo. Anche in questo caso l' opinione Ue dovrà essere tenuta in conto ma non sarà vincolante.

 

il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

La Commissione creerà un team di esperti che monitoreranno gli investimenti stranieri all' interno della Direzione generale per il Commercio e ogni governo dovrà dotarsi di un punto di contatto per lo scambio di informazioni. Il testo va incontro alle aspettative di Francia, Italia e Germania ma dovrà superare le perplessità di altri paesi, anche se il fronte del "no", ovvero dei paesi che vogliono restare aperti agli investimenti cinesi, si è assottigliato e ha perso il suo leader, la Gran Bretagna: se Londra non fosse sull' uscio dell' Unione, probabilmente lo scudo non sarebbe mai stato proposto. Anche gli scandinavi sembrano essere rientrati mentre resta l' opposizione di Malta, Grecia, Portogallo, Cipro e Ungheria.

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