BABBO NATALE, NERO O BIANCO? – DOPO LE PAROLE DI UNA CONDUTTRICE DI FOX NEWS “BAMBINI, SANTA CLAUS È BIANCO” IN AMERICA SCOPPIANO LE POLEMICHE POLITICALLY CORRECT

Francesco Semprini per "la Stampa"

Un bianco Natale impone un altrettanto bianco Babbo Natale, e possibilmente un bianco Gesù Bambino. Almeno secondo Megyn Kelly, bionda e bianchissima conduttrice di Fox News, che nel corso di uno dei notiziari in onda la scorsa settimana ha rivolto un saluto particolare alle famiglie americane con tanto di candido augurio in vista delle feste.

«Vorrei comunque rassicurare tutti i bambini che ci stanno seguendo da casa - ha spiegato - Santa Claus è bianco e anche se ci sono persone convinte che ce ne potrebbe essere uno nero, Santa è quello che è, ovvero bianco, ci tengo a che tutti voi lo abbiate chiaro in mente».

Le ardite affermazioni sono rimbalzate in tutto il Paese provocando una levata di scudi da un parte, un coro di consensi dall'altra, tutt'altro che in sintonia col clima di serenità e di conciliazione che dovrebbero essere tipici del Natale. Negli Stati Uniti del primo presidente afro-americano, si discute del colore della pelle dell'icona natalizia nata dal genio di Norman Rockwell, nella quale milioni di bimbi confidano per trovare sotto l'albero il dono sperato per un anno intero.

E così Santa Claus - perché una cosa è sicura, il pacioso pensionato vestito di rosso e con la barba candida si chiama diversamente a seconda di lingua e Paesi - si trova ad essere causa scatenante di una «guerra culturale».

Ad amplificare lo scontro natalizio è stato un incidente in una scuola del New Mexico, la Cleveland High School di Rio Rancho, 24 chilometri a nord di Albuquerque, dove a una classe intera è stato suggerito di vestirsi da Babbo Natale, renna o elfo nei giorni delle feste. Quando però Christoph Rougier, studente di origini afro-americane, è arrivato a scuola nei panni di Santa Claus, l'insegnante l'ha rimproverato: «Perché conciarti così, non lo sai che Babbo Natale è bianco?».

Un comportamento considerato riprovevole dalla direzione dell'istituto che ha immediatamente adottato un'azione disciplinare nei confronti del docente sospeso dall'insegnamento. È chiaro che quanto accaduto ha l'aria di essere un episodio di comportamento becero ma isolato, e relegato a sacche di resistenza culturale che permangono in talune zone del Paese, se Megyn Kelly però non si fosse appropriata della polemica.

Ancor di più perché la donna è volto noto di Fox News, la tv di orientamento conservatore cha fa capo al gruppo di Rupert Murdoch. A causare l'irritazione della conduttrice, nota per le posizioni critiche nei confronti dell'amministrazione Obama, era stata la provocazione lanciata sul sito Slate della commentatrice nera Aisha Haris, secondo cui Babbo Natale non poteva essere più bianco, o quanto meno non solo bianco, e che nel dubbio Santa Claus doveva essere sostituito con un simbolo più inclusivo del Natale, «per esempio un pinguino».

«È un dato di fatto verificabile che Santa Claus è bianco», ha ribadito più volte Kelly spingendosi oltre, e non contenta di aver chiamato in causa Babbo Natale ha tirato in ballo la religione. «Solo perché qualcuno non si sente a suo agio con questa realtà non è detto che bisogna cambiarla. Anche Gesù era un uomo bianco. È un personaggio storico e quindi si tratta di fatti che sono verificabili facilmente, così come lo è per Santa Claus - ha ribadito la presentatrice di Fox - vorrei solo che i bambini lo avessero chiaro in mente».

Ed è forse il fatto di essersi rivolta ai più piccoli, il motivo di maggiore polemica da parte dei critici che lo hanno interpretato come una sorta di indottrinamento delle menti più plasmabili perpetrato utilizzando una delle cannoniere mediatiche più potenti del Paese. C'è chi è ricorso alla satira, come John Stewart che nel Daily Show si è chiesto se Megyn Kelly sapesse che Gesù è nato a Bethleem, in Pennsylvania.

Altri hanno assunto toni più severi e formali, come la columnist Kathleen Parker che sul Washington Post ha ricordato il disagio che tanti bambini neri provano quando vedono le icone del Natale, Gesù Bambino e Santa Claus, raffigurate come persone bianche. «In un Paese dove la demografia cambia, un Paese che ha eletto un presidente di colore, dovrebbe esserne adeguato rivederne l'immagine come già accaduto in passato. I miti trascendono la razza».

Gli oppositori della dottrina «evoluzionista» sostengono invece che alle sue origini Babbo Natale non era l'iconica figura popolarizzata negli anni Trenta da una pubblicità della Coca Cola. I Babbo Gelo nordici erano allampanate figure dalle orecchie da elfo. Kelly ha tentato di smorzare le polemiche spiegando in una nota che la sua era «una chiacchiera e nulla più», ma ha anche sottolineato quanto la questione razziale sia accesa negli Usa e Fox divenga un obiettivo di facile attacco. E i bambini? La polemica li ha appena sfiorati: l'importante è che la notte di Natale, Santa Claus faccia quello che deve.

 

 

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