VANTAGGIATO, IN LACRIME, "HA CONFERMATO DI ESSERE L'ATTENTATORE DELLA SCUOLA DI BRINDISI - SUL COMODINO IL MANIFESTO DEL BENZINAIO: "SONO IL GUERRIERO DELLA LUCE" - IN UN APPUNTO A PIÈ DI PAGINA L’ESORTAZIONE AD "AGIRE SUBITO" - DAVVERO IL KILLER POTREBBE AVER “INTERPRETATO” IN MODO DISTORTO I “CONSIGLI” ROMANZO DI COELHO PER TRASFORMARSI IN UN PALADINO CONTRO QUELLE PRESUNTE INGIUSTIZIE CHE AVEVA SUBITO?...

1- VANTAGGIATO, IN LACRIME, "HA CONFERMATO DI ESSERE L'ATTENTATORE DELLA SCUOLA DI BRINDISI
Ansa.it

Si è conclusa l'udienza di convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore 68enne di Copertino (Lecce) accusato di aver compiuto l'attentato alla scuola di Brindisi nel quale è morta Melissa Bassi e altre cinque ragazze sono rimaste ferite in modo grave. I pm inquirenti, Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, hanno da qualche minuto lasciato in auto il carcere di Lecce, evitando così di rispondere a domande dei giornalisti in attesa fuori dal penitenziario.

GIP SI RISERVA DECISIONE - Il gip di Brindisi Ines Casciaro si é riservata la decisione sia sulla convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, sia sull'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dai pm. Lo ha riferito Franco Orlando, legale dell'indagato. Le decisioni del gip potrebbero arrivare già nel pomeriggio o nella giornata di domani.

DIFENSORE, CONFERMATA CONFESSIONE - Giovanni Vantaggiato, in lacrime, "ha confermato quello che già aveva detto in sede di interrogatorio", durante il quale ha confessato di essere l'attentatore della scuola di Brindisi. Lo ha detto l'avv.Franco Orlando, uscendo dal carcere dopo l'udienza di convalida del fermo nel carcere di Lecce. Vantaggiato "ha confermato quello che già aveva detto in sede di interrogatorio", durante il quale ha confessato di essere l'attentatore della scuola di Brindisi. "L'interrogatorio - ha detto il legale - è stato in alcuni momenti drammatico, il pensiero per la ragazza morta, per le ragazze rimaste ferite, e in particolare un pensiero per la sua famiglia alla quale ovviamente rimane molto vicino".

Il gip di Brindisi Ines Casciaro si é riservata la decisione sia sulla convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, sia sull'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dai pm. Lo ha riferito Franco Orlando, legale dell'indagato. Le decisioni del gip potrebbero arrivare già nel pomeriggio o nella giornata di domani.

SOSPETTI SU IMPRENDITORE GIA' PRIMA FERMO - Gli inquirenti che indagano sull'attentato di Brindisi del 19 maggio scorso avevano sospetti già da lunedì scorso, 4 giugno, su Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore fermato nella notte tra il 6 e il 7 giugno.

Il 4 giugno, infatti, con decreto d'urgenza, la Procura aveva autorizzato l'intercettazione della sua utenza telefonica cellulare. I sospetti sono diventati ancora più concreti nella tarda mattinata di mercoledì 6 giugno quando gli investigatori si sono recati contemporaneamente nel deposito di carburanti dell'imprenditore e nella sua abitazione a Copertino (Le), dove si trovava la moglie.

In quei frangenti, Vantaggiato telefonava alla moglie con l'intento di farla allontanare con una delle due macchine che l'uomo avrebbe utilizzato per la preparazione dell'attentato, tentativo non riuscito perché gli investigatori erano già arrivati a casa. La telefonata venne intercettata dagli inquirenti.

2- IL MANIFESTO DELL'ATTENTATORE: "SONO IL GUERRIERO DELLA LUCE".
SUL COMODINO DI VANTAGGIATO IL ROMANZO DI COELHO. IN UN APPUNTO A PIÈ DI PAGINA L'ESORTAZIONE AD "AGIRE SUBITO"
di Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per Il Giornale

Brindisi - Scritto e fatto: «Agire subito». Il credo del killer è in un libro, anzi in quest'annotazione a pie' di pagina di un saggio trovato aperto sul suo comodino? In attesa di rintracciare gli eventuali complici dell'insospettabile Giovanni Vantaggiato e di scoprire un movente davvero credibile, gli investigatori perdono il sonno dietro agli elementi raccolti nella perquisizione a casa del 68enne a Copertino.
Cercavano i vestiti del video, e non li hanno trovati. Gli esami dello stub per rintracciare polvere da sparo daranno a giorni risultati certi e definitivi.

LE «PROVE» E LE BATTERIE
In assenza della prova regina polizia e carabinieri stilano un decreto di sequestro elencando, fra le tante cose, batterie «dello stesso tipo usato per l'ordigno», e poi «4 telecomandi, componentistiche elettroniche, pezzi di circuiti elettrici, fili elettrici, stagno da saldatura, tre taniche, cime da barca, batterie da scooter, lampadine, polvere contenuta in un barattolo (non escluso sia polvere pirica), e alcuni libri».

Tra questi, giust'appunto,uno che su una pagina aveva è un virgolettato appuntato a margine: «Agire subito». Il libro, denso di segni e «orecchie», è il «Manuale del guerriero della luce» di Paolo Coelho. Una raccolta di aforismi e pensieri filosofici dello scrittore brasiliano, alcuni dei quali, letti (e riletti) alla luce degli eventi della scuola, possono però apparire inquietanti. Si lavora infatti anche sotto il profilo psicologico seguendo anche i segni lasciati tra le pagine dal killer reo confesso.
Che qualche inquietudine la regalano. Prendete a pagina 43 , col bordo segnato da una piega, che sembra rimandare proprio a quell'«agire subito», annotato però più avanti.

«ADDESTRARSI E AGIRE»
«Un guerriero della luce non rimanda le sue decisioni. Egli riflette a lungo prima di agire. Considera il proprio addestramento, la propria responsabilità e il proprio dovere di maestro. Cerca di mantenere la serenità e analizza ogni mossa come se fosse la più importante. Tuttavia, nel momento in cui prende una decisione, il guerriero agisce: non ha più alcun dubbio su ciò che ha scelto né cambia rotta se le circostanze sono diverse da come le immaginava (...) un guerriero della luce, quando comincia, va fino alla fine».

Una lettura «letterale » di un testo più incline al filosofico la inducono anche altri passaggi, e viene in mente quel «lo dovevo fare», riferito dopo la confessione dallo stesso Vantaggiato agli inquirenti. Che sperano di aver trovato una traccia di uno pseudo «movente psicologico», e un «complice» motivazionale proprio in quel libro. A pagina 107, con le ovvie e più ampie cautele, sembra quasi di poter leggere una bozza della pianificazione logistica dell'attacco del 19 maggio scorso: «Il guerriero della luce deve sempre avere scolpite nella mente le cinque regole del combattimento, scritte da Chuan Tzu tremila anni fa».

I 5 COMANDAMENTI
Ossia «la fede: prima di affrontare una battaglia è necessario credere nel motivo della lotta». Poi «il compagno: scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perché nessuno vince una guerra da solo». Ancora, «il tempo: una lotta in inverno è diversa da una in estate, un buon guerriero presta attenzione al momento giusto per entrare in battaglia».

Quarto punto è «lo spazio: non si lotta nella stessa maniera in una gola o in una pianura. Pensa a ciò che esiste intorno a te, e al modo migliore di muoverti». Infine, «la strategia: il miglior guerriero è colui che pianifica il proprio combattimento». Spunti e segni di una lettura meticolosa, come a pagina 38 , in cui un inquirente si sofferma su come «un guerriero della luce studia con molta attenzione la posizione che intende conquistare», o come sia «necessario un pizzico di follia per compiere il passo successivo», perché «il guerriero utilizza un briciolo di pazzia».

Davvero il killer di Brindisi potrebbe aver «interpretato» in modo distorto i «consigli» di Coelho per trasformarsi in un paladino contro quelle presunte ingiustizie che aveva subito? Gli investigatori non escludono nulla.

E rileggono il volumetto di Coelho anche nell'ottica dell'assassino, ossessionato dal desiderio di vendicarsi, cercando di districarsi tra le tante suggestioni, alcune delle quali sembrano persino ricalcare la strategia di comunicazione scelta da Vantaggiato di fronte ai pm, il «non so perché l'ho fatto». Coelho gli va in soccorso: «Il guerriero (...) può avere anch'egli la stessa libertà (di cambiare idea, ndr), ma questo non gli impedisce di assumere un impegno, sebbene molte volte non comprenda esattamente perché lo ha fatto».

 

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