giorgia meloni luca zaia matteo salvini

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT

luca zaia salvini

Le parole di Luca Zaia ("Se perdiamo il Veneto va tutto a rotoli. L’autonomia non vogliono farcela fare ed è per quello che non si prendono i voti...”) hanno messo ufficialmente in discussione la linea politica di Salvini.

 

Pur essendo l’unico a essersi esposto in maniera chiara, il Governatore del Veneto si è fatto portavoce di un crescente malumore nel partito.

 

Persino i fedelissimi del “Capitone”, come Claudio Durigon, e il vicesegretario Andrea Crippa, sono in imbarazzo per le difficoltà nel Carroccio. Al punto che lo stesso sottosegretario al Lavoro va ripetendo in Transatlantico che “qualcosa va fatto”. Il timore all’interno della Lega è che, dopo aver perso l’Umbria con la sconfitta di Donatella Tesei, si possa arrivare, nel 2025, allo smacco più grande: la perdita del fortino-cassaforte del Veneto.

 

giorgia meloni luca de carlo

Su questo argomento sarà cruciale per il destino di Salvini, e probabilmente del suo stesso partito, il vertice, a cui il ministro dei Trasporti parteciperà insieme a Giorgia Meloni e Antonio Tajani, prima del 12 dicembre. Al centro dell’incontro le candidature alle Regionali in Veneto del prossimo anno.

 

È facile immaginare che la discussione tra la premier e i suoi due vice prenda subito una piega spicciola: Salvini potrebbe accusare Tajani di avere in saccoccia un bottino fin troppo ricco.

 

Della serie: Forza Italia ha qualche punto in più di noi nei sondaggi, eppure governa quattro regioni (Piemonte, Calabria, Sicilia e Basilicata). A questa sparata la Meloni avrebbe gioco facile nel ribattere: e che dire di voi della Lega, che con l’8% amministrate Veneto, Friuli e Lombardia, mentre io, a capo del partito di maggioranza relativa, mi ritrovo solo Lazio,  Abruzzo e Marche?

 

LUCA ZAIA ROBERTO MARCATO

La Liguria, agli occhi di Giorgia Meloni, non è di nessuno. Anzi, è di Marco Bucci, che è stato sì scelto da lei, ma che ha preteso, nel momento dell’accettazione della candidatura, di avere carta bianca su tutto. Infatti, è stato l’ex sindaco di Genova a scegliere tutti i nomi della sua giunta, senza prendere ordini da Roma.

 

La Ducetta farà anche presente che il suo principale competitor, cioè il Pd, governa ben quattro regioni importanti (Puglia, Campania, Toscana ed Emilia Romagna), e che quindi il prossimo candidato in Veneto dovrà essere a tutti i costi di Fratelli d’Italia.

 

MAURIZIO LUPI MARCO BUCCI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA 1

Salvini ha capito che la successione a Zaia diventa esiziale per la sua sopravvivenza politica. E oggi, in un’intervista al “Messaggero” ha provato ad alzare un po’ la cresta: “Chiaro, chiederemo il Veneto e anche il terzo mandato”.

 

E poi ha ribadito il concetto: “Proporremo che continui a essere la lega a guidare il Veneto”. Ma il segretario leghista sa che una cosa è chiedere, un’altra è ottenere. Il vero problema, per lui, sarà spiegarlo ai suoi compagni di partito...

 

SALVINI, LA LEGA DEVE CONTINUARE A GUIDARE VENETO

Alberto Stefani matteo salvini luca zaia - festa per l autnomia a montecchio maggiore

(ANSA) - "La Lega governa bene il Veneto da tanto tempo. Proporremo che continui a essere la Lega a guidare il Veneto. Siamo in una coalizione, siamo una squadra e quindi ragioneremo con gli altri". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini. Salvini ha ribadito la necessità del terzo mandato: "Non c'è nessun limite di mandato per i parlamentari, per i senatori e per i ministri e non si capisce perché un sindaco o un governatore debba avere questo limite. A pensarla così temo che sia solo la Lega, io posso continuare a essere convinto di questo, ma se in parlamento tutti gli altri votano contro ne prendo atto e guardo avanti".

 

LUCA DE CARLO

SALVINI, 'CHIEDEREMO IL VENETO E ANCHE IL TERZO MANDATO'

(ANSA) - "Sì, certo. Chiaro, chiederemo il Veneto. Il terzo mandato? Noi chiederemo anche quello, certo, ne parlerò con Meloni". Così in un colloquio con il Messaggero il leader della Lega Matteo Salvini. "Ovviamente - aggiunge - ora la priorità è la legge di bilancio. Non sarà facile sbloccare il terzo mandato".

 

Sulla possibile escalation della guerra in Ucraina risponde: Cosa ne penso? Che il prossimo presidente si chiama Trump e se ne occuperà bene lui. La pace è vicina? Sì". Anche il Fatto Quotidiano ha parlato con Salvini, apparentemente nella stessa occasione, cioè ieri in Senato: il Veneto?

 

"Noi lo chiediamo, certamente. Con calma ma lo chiediamo". Lo stesso per il terzo mandato per i presidenti di Regione: "Noi chiediamo anche quello, come il Veneto. Ora la priorità è la legge di Bilancio, poi vedremo...". Sull'Ucraina: "Il prossimo presidente è Donald Trump se ne occuperà bene lui", e l'obiettivo è "arrivare alla pace in Ucraina".

 

bucci meloni

SALVINI E ZAIA ALLA RESA DEI CONTI – IL "CAPITONE" ACCUSA IL GOVERNATORE DI AVER PORTATO POCHI VOTI ALLA LEGA ALLE EUROPEE DI GIUGNO (E QUESTO AVREBBE RIDOTTO LE POSSIBILITÀ DEL CARROCCIO DI RIVENDICARE UN SUO GOVERNATORE ALLE REGIONALI DEL 2025) - ZAIA MANDA UN 'PIZZINO': "SE PERDIAMO IL VENETO VA TUTTO A ROTOLI. L’AUTONOMIA NON VOGLIONO FARCELA FARE ED È PER QUELLO CHE NON SI PRENDONO I VOTI...” – SALVINI IN TRINCEA: IL DUELLO CON TAJANI SULL'AUTONOMIA (CHE FORZA ITALIA NON VUOLE) E LE RICHIESTE A GIORGIA MELONI SULLA MANOVRA - SE NON PASSA ALL'INCASSO IN QUALCHE MODO, LA LEGA GLI ESPLODE TRA LE MANI...

MATTEO SALVINI LUCA ZAIA

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/salvini-zaia-resa-conti-ndash-quot-capitone-quot-accusa-415579.htm

 

Lega e Fratelli d’Italia Le battaglie venete

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

In lontananza, ma nemmeno troppo, si odono rumori di eserciti in marcia. Il Piave laggiù scorre sempre calmo e placido, ma continua a mormorare e teme di dover rivivere scenari di forte contrapposizione, se non di guerra. Anche se declinato in termini più soft, dai vertici e dal popolo leghista veneto il mantra che corre di bocca in bocca è chiarissimo: «Non passa lo straniero».

i vecchi post di luca de carlo su zio benny e casapound 1

 

[…] Fratelli d’Italia che, numeri alla mano, rivendica per l’anno prossimo la candidatura alla presidenza della Regione, là dove da 14 regna il Doge Luca Zaia, è vissuto come un usurpatore. « Fradei de chi? Ma chi zei sti qua » bofonchia da dietro il bancone di un locale di piazza delle Erbe a Padova un barman con il leone di San Marco tatuato sul collo. E sembrerebbe una contraddizione, visto che alle elezioni Europee il partito della premier in questi territori ha conquistato oltre il 37 per cento, quasi tre volte i voti della Lega (13%).

 

«Ai veneti piace Giorgia Meloni, hanno votato lei, non FdI — taglia corto Marcello Bano, sindaco «lighista» di Noventa Padovana —. Non sono improvvisamente diventati di destra. Questa rimane la terra dell’autonomia». E però, i numeri son numeri. Fratelli d’Italia […] vuole passare all’incasso, riportare in equilibro la bilancia dei rapporti dentro la coalizione di centrodestra, mettere un proprio rappresentante sulla poltrona più importante di Palazzo Balbi.

 

«La partita è chiusa. In Veneto la differenza la fa solo Zaia, ma se non può essere della partita, resta in campo solo il consenso raccolto dal nostro partito — spiega il senatore Luca De Carlo, da molti indicato come possibile successore del Doge —. Bisogna smetterla di parlarne perché i veneti rischiano di stancarsi».

paolo tosato

 

[…] Al Consiglio federale di mercoledì il confronto tra Matteo Salvini e Zaia è stato duro, di una franchezza inusitata. È bastato che il leader lasciasse intendere che la partita per il terzo mandato del governatore è chiusa e che non più aperta è quella per un altro candidato leghista perché si levasse irritata la voce del Doge.

 

«Qui non è in ballo solo il destino del Veneto. Se lo perdiamo, crolla tutto». Nei confronti del segretario è rispuntata la rabbia per aver consentito che nel governo la Lega fosse rappresentata da cinque ministri lombardi. Un risentimento che ora rischia di esplodere di fronte al fatalismo, poi corretto nelle dichiarazioni del vicepremier alla stampa («il prossimo candidato presidente dovrà essere della Lega» e tra i papabili ci sono il segretario regionale Alberto Stefani e il sindaco di Treviso Mario Conte) che non hanno però convinto chi guarda agli scenari da Padova e da Verona.

 

luca zaia giorgia meloni

L’assessore regionale Roberto Marcato e il senatore Paolo Tosato lo dicono in coro: «Senza un accordo su un nostro nome, siamo pronti ad andare da soli». Magari facendo leva su una lista Zaia, in grado di far saltare il banco.

 

[…] La questione Nord Il governatore è anche convinto che sia tornata prepotente una «questione settentrionale» a cui un partito romanocentrico come FdI non sarebbe in grado di dare risposte adeguate. Tesi respinta con sdegno da Donazzan, ora deputata europea: «Il voto che ci ha premiato alle Politiche e alle Europee dimostra che i veneti sono pragmatici e non ideologici. Hanno ben compreso che noi garantiamo serietà e competenza. La Lega vuole continuare a guidare il Veneto? Il per sempre non esiste».

 

Siamo al muro contro muro. Il Veneto rischia davvero di diventare un terreno di battaglia. Su due diversi versanti. Da un lato, lo scontro tra FdI e Lega, con Forza Italia che rivendica a sua volta la poltrona per Flavio Tosi. La minaccia dei leghisti veneti  […] rischia di scaricarsi sulla tenuta del governo in un anno molto delicato elettoralmente (si vota anche in Toscana e Campania, per esempio).

 

luca zaia .giorgia meloni vinitaly

Ma attenzione anche allo scenario interno al Carroccio. Perché sullo sfondo si intravede anche il congresso federale che continua a essere rinviato. Il peso dei delegati veneti è rilevante, quasi decisivo. In passato, ai tempi della Lega Nord di Umberto Bossi, agli esponenti leghisti venivano sempre assegnati ruoli di rilievo, nel partito e al governo. A settembre Stefani è stato nominato vicesegretario federale. Una carica che perderebbe di alcun significato se la battaglia per il Veneto leghista finisse in una disfatta.

MARIO CONTE MATTEO SALVINI LUCA ZAIA MARIO CONTE SINDACO DI TREVISO MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA GUIDO CROSETTO - ADUNATA DEGLI ALPINI - VICENZApaolo tosato 2LUCA ZAIA MATTEO SALVINIzaia salvini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...