LA VERSIONE DI MUGHINI – ''CARO BUTTAFUOCO, RENZI L’HO VOTATO ANCH’IO. CHE ALTERNATIVE CI SONO?” – “A SALVINI NON DAREI DA GESTIRE NEPPURE UNA TABACCHERIA SOTTO CASA MIA” – “QUALCUNO HA CAPITO CHE FAREBBERO PER L’ITALIA REALE I CIVATI, I FASSINA, I BERSANI?”

LETTERA DI GIAMPIERO MUGHINI A DAGOSPIA

 

giampiero mughinigiampiero mughini

Caro Dago, dei giornalisti come categoria (e nella loro media) ho un tale disprezzo che mi onoro di essere stato cancellato da quell’albo professionale. Figuriamoci se mi prendono in contropiede le denunce del leccapiedismo pro-Renzi fatte da Pietrangelo Buttafuoco in un’intervista al “Giornale” cui “Dagospia” dà un gran risalto. Intervista in cui indica alcuni episodi specifici di questo leccapiedismo giornalistico. Con una prima e necessarissima osservazione. Che, accanito com’è nel suo essere anti-Renzi, il “Giornale” è tutto fuorché un quotidiano al di sopra di ogni sospetto in fatto di imparzialità giornalistica.

 

Non fossi il bonaccione che sono, direi in tutta tranquillità che in questi anni il quotidiano milanese una volta diretto da Indro Montanelli è stato uno dei reparti speciali in difesa e milizia del berlusconismo in tutte le sue sfumature. Chi è senza peccato di leccapiedismo faccia un passo in avanti. Voglio dire con questo che l’intervista a Buttafuoco avrei preferito leggerla su un altro giornale. Quale? Mah.

 

Io Renzi l’ho votato l’ultima volta. Per quello che vuol dire un voto, ossia una scelta possibile in una situazione data. Quella volta lì, il maggio scorso, c’era da optare tra Renzi e Grillo. Duecento volte si presentasse quella circostanza, duecento volte rivoterei Renzi. E adesso, dopo un anno di governo con “un uomo solo al comando”? Tutto sta a vedere che cosa ti aspetti. Io dalla politica dei partiti mi aspetto tra zero e uno, non un centesimo di più.

 

giampiero mughini (2)giampiero mughini (2)

Renzi ha fatto miracoli, ha “cambiato” l’Italia, ha “riformato” questo e quello (dalla scuola alla pubblica amministrazione al mercato del lavoro), si avvale di una squadra di primo piano, ha fatto benissimo a dare gli 80 euro mensili a un comparto molto ben identificato dell’elettorato, quando va all’estero fa risuonare alto il nome dell’Italia? Le risposte sono piuttosto negative, ma sono risposte facili: da terza elementare. Per uno come me che non si aspettava niente, la delusione non è particolarmente grande.

 

Ma  resta il fatto che Renzi ha scompigliato le carte in materia di pro e anti-Berlusconi, e che è stato il primo capo del governo italiano in questo ultimo mezzo secolo a dire stop al ricatto dei sindacati assuefatti a stazionare a Palazzo Chigi tutte e quattro le stagioni dell’anno. E anche qualche altra cosa, ma non la cito perché se no Pietrangelo dice che ci sono anch’io fra i leccapiedi.

 

E tuttavia il punto è un altro. Siccome in politica non ci sono miracoli e le leggi della fisica (e anche della matematica, per quanto è dei conti) sono ferree, coloro che vorrebbero rompere le reni a Renzi e al renzismo, chi hanno in mente e che cosa hanno in mente come possibili sostituti alla guida dell’Italia targata 2015? Pietrangelo lo so benissimo chi ha in mente, l’altro “Matteo”, e siccome gli voglio bene su questo non faccio commenti. Io a Salvini non darei da gestire neppure una tabaccheria sotto casa mia.

 

PIETRANGELO BUTTAFUOCO PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Altri? Ditemelo voi. Quelli della sinistra Pd? Cerchiamo di non cadere nel grottesco. Qualcuno di voi ha seppure larvatamente capito che cosa vorrebbero fare della società italiana reale i Civati, i Fassina, lo stesso Bersani divenuto un avversario della riforma elettorale che una volta lui stesso propugnava? (Magistrale articolo di Marcello Sorgi sulla “Stampa” del 29 aprile).

 

E qualcuno di voi si augura che abbiano più voce in capitolo i Landini, la Meloni, i seguaci italiani di Tsipras, quegli schiamazzatori dei 5Stelle che nelle aule universitarie della mia giovinezza non avrebbero avuto nemmeno di che aprire la bocca? Qualcuno di voi confida nell’esistenza a tutt’oggi di “Forza Italia” o non ricordo come si chiama?

 

renzi parla ingleserenzi parla inglese

Renzi non è il Bene Assoluto, ovvio. E allora? Dove andiamo, a fare che cosa, con chi e voglio dire chi alleato di chi? In un nulla così catastrofico com’è la politica italiana oggi che cosa esattamente vi aspettate a fare rialzare le serrande dei negozi che hanno chiuso, a salvare i posti di lavoro delle imprese in profondo rosso, a dare posti di lavoro a ventenni e trentenni che hanno studiato per mestieri che nel terzo millennio non ci sono più?

LINUS RENZI CRUCIANILINUS RENZI CRUCIANI

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…