luciana lamorgese no green pass scontri manifestazione manifestazioni

LAMORGESE, TIRA FUORI IL MANGANELLO – IL VIMINALE PROVA A RIMEDIARE DOPO IL CASINO DI SABATO: PRONTE REGOLE PIÙ RIGIDE PER LE AUTORIZZAZIONI AI CORTEI E UN AUMENTO DEGLI AGENTI ANTI-SOMMOSSA – LE NUOVE LINEE GUIDA IN VISTA DEL CALDISSIMO AUTUNNO DI ROMA (TRA SCIOPERI E G20) E IL TIMORE DEI “LUPI SOLITARI”

Grazia Longo per "la Stampa"

 

LUCIANA LAMORGESE

Diciamolo subito: l'ordine pubblico, comunque lo rigiri, è una questione delicata, perché se le forze dell'ordine sono troppo elastiche possono verificarsi scontri come quello di sabato scorso a Roma. Ma se, viceversa, sono troppo dure e inflessibili si può arrivare a battaglie frontali ancora più cruente e pericolose.

 

Sia come sia, è tuttavia evidente che sabato pomeriggio il dispositivo di sicurezza predisposto da Viminale, prefettura e questura non ha funzionato, complice anche il fatto che si attendevano 3 mila manifestanti e ne sono arrivati oltre 10 mila.

no green pass a roma 18

 

E ora la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese è finita nella morsa del segretario della Lega Matteo Salvini, suo alleato di governo, e della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che ne chiedono le dimissioni. Proprio per correggere il tiro ed evitare futuri assalti a sedi istituzionali, com' è accaduto con l'invasione della sede della Cgil da parte dei leader di Forza nuova (il cui sito è stato oscurato e sequestrato ieri dalla polizia postale), il Viminale, insieme ai servizi segreti, sta mettendo a punto dei correttivi.

NO VAX SEDE CGIL 19

 

Se ne parlerà già domani durante il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato da Lamorgese in previsione del G20 di fine mese nella capitale. Ma inevitabilmente, oltre ad analizzare gli errori di sabato pomeriggio, si procederà a fissare le linee guida per il futuro. Tra no Green Pass e no Vax, oltre al malcontento diffuso per la crisi che si è venuta a creare dopo la pandemia, e alle infiltrazioni di esponenti neofascisti, nelle piazze di Roma, ma anche del resto del Paese, si preannuncia un autunno caldo.

no green pass a roma 16

 

Le autorizzazioni a eventuali cortei e sit in verranno, quindi, rilasciate solo in presenza di garanzie che le regole che vengano rispettate. Inoltre sarà valutata con grande attenzione la scelta delle piazze da concedere ai manifestanti: devono avere sì una via di fuga per evidenti questioni di sicurezza, ma non troppe vie di fuga per evitare che le forze dell'ordine non riescano più a controllare la piazza.

 

manifestazione no green pass a roma 73

Fondamentale sarà anche la questione dei contingenti degli agenti antisommossa da schierare: sabato scorso ne erano arrivati 500 in più del previsto da altre regioni d'Italia. Evidentemente troppo pochi.

 

Fondamentale sarà poi anche l'attività di prevenzione online, attraverso il monitoraggio di siti web, chat e social media, Telegram in testa, utilizzati dai facinorosi per organizzare e far montare la protesta. E utili a sondare anche l'umore dei cosiddetti «lupi solitari». Nel frattempo, il Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) , «alla luce dei gravi incidenti verificatisi sabato scorso», ha predisposto l'audizione del direttore dell'Aisi, Mario Parente. È stata inoltre chiesta una informativa urgente al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

no green pass a roma 14

 

Per quanto concerne, invece, il fronte dell'inchiesta giudiziaria, è stata divisa in due tranche. L'attenzione è ora focalizzata sulla natura degli scontri di sabato. Non è escluso che in un secondo momento la Procura di Roma, guidata da Michele Prestipino, possa contestare il reato di associazione a delinquere ai due vertici di Forza nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, l'ex Nar Luigi Aronica, la militante di Forza nuova Pamela Testa e il leader del movimento "Io apro" Biagio Passaro.

luciana lamorgese foto di bacco (1)

 

I magistrati di piazzale Clodio stanno esaminando tutti gli elementi emersi dalle indagini della polizia scientifica e della Digos di Roma per valutare l'eventualità futura della nuova pesante aggravante dell'associazione a delinquere. Sei arrestati in flagranza sono stati invece processati per direttissima ieri: quattro sono stati scarcerati (2 ai domiciliari, un obbligo di firma e un divieto di dimora a Roma per un siciliano) mentre per due è stato confermato il carcere.

no green pass a roma 17manifestazione no green pass a roma 74manifestazione no green pass a roma 8no green pass a roma 13no green pass a roma 12no green pass a roma 11no green pass a roma 10no green pass a roma 15

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...