marco carrai con matteo renzi de775cbe5af5_large

VINCE CHI NON MOLLA - LA CASSAZIONE STRONCA L'INDAGINE DELLA PROCURA DI FIRENZE SULLA FONDAZIONE OPEN E GLI AVVOCATI DI CARRAI GODONO: “SONO STATI ANNULLATI PER LA TERZA VOLTA, SENZA RINVIO, I SEQUESTRI AL NOSTRO ASSISTITO, CHIUDENDO UNA VOLTA PER TUTTE LA QUESTIONE. NON SUSSISTE L'IPOTESI ASTRATTA DEL DELITTO DI FINANZIAMENTO ILLECITO, LA FONDAZIONE OPEN NON E' UN'ARTICOLAZIONE DI PARTITO”

Paolo Ferrari per “Libero Quotidiano

 

marco carrai

La Fondazione Open non era un'articolazione del Pd. La Cassazione ha messo ieri la parola fine sull'indagine della Procura di Firenze che vede imputati per finanziamento illecito ai partiti, oltre a Matteo Renzi, diversi esponenti di punta del Giglio magico: Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Marco Carrai.

 

I giudici della sesta sezione penale di piazza Cavour, in particolare, hanno annullato per la terza volta l'ordinanza del tribunale del Riesame di Firenze che rigettava il ricorso contro i sequestri subiti da Carrai, ordinandone la restituzione con divieto di trattenere copia dei dati.

 

Nello specifico erano stati sequestrati un pc ed un telefonino. L'avvocato Massimo Di Noia, uno dei difensori di Carrai, ha sottolineato che questa pronuncia chiude «una volta per tutte la questione: non sussiste neppure l'ipotesi astratta del delitto di illecito finanziamento di partito e la Fondazione Open ha sempre operato lecitamente per il raggiungimento dei suoi scopi statutari».

 

renzi carrai

Per l'avvocato, poi, «resta incomprensibile la scelta processuale della procura di Firenze: soltanto dopo che era stata celebrata davanti alla Cassazione l'udienza di discussione e dopo che quest' ultima aveva rinviato al solo scopo di rendere nota la sua decisione, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati, senza attendere di conoscere la deliberazione della Corte».

 

Marco Carrai con Matteo Renzi

Per i magistrati fiorentini, invece, «l'attività svolta in concreto dalla Fondazione Open, lo scopo effettivamente perseguito, la raccolta fondi il rapporto con il raggruppamento renziano del Pd, il finanziamento delle iniziative politiche di Matteo Renzi e di altri parlamentari» avevano indotto «a ritenere che essa abbia agito come articolazione di partito e non abbia mai avuto una diversa operatività».

 

CARRAI

E Carrai, sempre secondo i pm, aveva «svolto un ruolo di primaria importanza nel reperimento dei finanziatori della Fondazione».

 

Nata nel 2012 e chiusa nell'aprile 2018 quando iniziarono le indagini condotte dalla guardia di finanza diretta dall'aggiunto Luca Turco e dal pm Antonio Nastasi, Open in sei anni aveva raccolto diversi milioni di euro per finanziare diverse iniziative, tra cui anche la Leopolda.

 

carrai cybersecurity renzi

Renzi aveva sempre respinto le accuse dei pm, affermando che la «Leopolda non era la manifestazione di una corrente o di una parte del Pd, ma un luogo di libertà, senza bandiere e con tutti i finanziamenti previsti dalla legge sulle fondazioni».

 

marco carrai agnese landini renzi

«Quando il giudice penale vuole decidere le forme della politica», aveva aggiunto l'ex premier, «siamo davanti a uno sconfinamento pericoloso per la separazione dei poteri». Archiviata l'accusa di finanziamento illecito ai partiti, restano in piedi quelle di corruzione e traffico d'influenze. Reati che, però, non vengono contestati a Renzi.

 

L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 4 aprile. «Oggivincono le persone che credono nella giustizia», il commento alla decisione della Cassazione di Renzi in un post corredato di una foro che lo ritrae con Carrai «amico fraterno».

 

Articoli correlati

LA PROCURA DI FIRENZE HA CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER MATTEO RENZI E ALTRI 10 INDAGATI PER...

RENZI E SALVINI VANNO D'ACCORDO ANCHE SUL BUSINESS - L'ULTIMA AVVENTURA DI MARCO CARRAI...

'BOSCHI,BONIFAZI E BIANCHI BANDA BASSOTTI.CARRAI?FALSO'-LETTERA DI TIZIANO RENZI AL FIGLIO MATTEO

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?