L’EX DRACULA DEL TESORO, VINCENZO VISCO (PD), LANCIA L’ALLARME: QUATTRO MILIONI SU DIECI NON VEDRANNO GLI 80 EURO DEL “PACCO RENZI”

Antonio Castro per ‘Libero Quotidiano'

Ce la faranno i nostri eroi a infilare nella busta paga di maggio i fatidici 80 euro promessi da Renzi? Probabilmente no. E poi la platea degli esclusi (incapienti) potrebbe lievitare fino al 40% dei famosi10milionidi lavoratori dipendenti che aspettano l'aumento. E che resteranno delusi.

Il meccanismo messo in piedi rischia infatti di escludere, paradossalmente, proprio i papà di famiglia con due pargoli e moglie a carico. Bello annunciare la volontà di infilare in tasca agli italiani che guadagnano meno di 1.500 euro, i famosi80 euro netti in più al mese.
Altra cosa è tradurlo in pratica, anche appellandosi ad un immaginifico" bonus" che nella normativa fiscale proprio non esiste, né è contemplato. Esistono,invece, le detrazioni.

E il problema nasce proprio dal non aver tenuto conto dell'attuale sistema basato su scaglioni di reddito, aliquote marginali (nominali ed effettive), e dei carichi familiari. L'aspetto bizzarro è che i famosi "incapienti fiscali" (coloro che guadagnano meno di8mila euro l'anno e che già, non pagando abbastanza tasse,non possono portare a casa il bonus), rischiano di essere molti più dei circa 4milioni tardivamente preventivati dal Tesoro. Una platea di potenziali delusi assolutamente non marginale, come sottolineato già nelle settimane passate dalla Fondazione studi Consulenti del Lavoro.

L'analisi impietosa del provvedimento Renzi ora è stata ripresa e approfondita anche dall'ex ministro del Tesoro, Vincenzo Visco (Pd), che il 20 marzo scorso ha pubblicato sul sito per economisti lavoce.info un dettagliatissimo studio (realizzato in collaborazione con il professor Ruggero Paladini), dal titolo più che significativo: «Così si affonda nel pantano delle detrazioni». Avvertono i due economisti: «Moltissimi contribuenti a basso reddito che sono in attesa dell'incremento di 80-90 euro della loro retribuzione mensile, in realtà ne otterrebbero uno inferiore o, soprattutto in presenza di figli a carico, non otterrebbero nessun aumento».

Ma come? Tutta la filosofia dell'intervento Irpef era proprio basata sul principio di «restituire qualcosa» a chi «ha meno».E invece... Invece, spiegano (inascoltati) da settimane i Consulenti del Lavoro, e ora pure Visco e Paladini, «nel caso di un contribuente con due figli a carico (uno minore di tre anni e unomaggiore di tre anni) l'incapienza si manifesterebbe fino a un reddito di 20.200 euro, sarebbe totale fino a 17.200 euro,e pari al 50 per cento fino a 18.700 euro.

I single invece, sarebbero totalmente incapienti fino a 8.200 euro di reddito e parzialmente incapienti fino a 10.400 euro. Questi limiti risulterebbero ancora più elevati in presenza di altre detrazioni cui si avesse diritto, per esempio per spese sanitarie». Insomma, per effetto proprio dei maggiori carichi fiscali si retrocede - con l'attuale sistema - negli scaglioni di reddito, fino al punto di non pagare più l'Irpef.

O di non averne abbastanza per compensare il bonus ipotizzato dal governo.Con l'effetto perverso che proprio coloro che sarebbero dovuti essere imaggiori beneficiari del progetto non vedranno che pochi spiccioli, sicuramente non gli 80 euro promessi da Renzi.

Ammoniscono sempre Visco ePaladini: «In sostanza, poco meno del 40% dei contribuenti in attesa dello sgravio risulterebbe incapiente in tutto o in parte, e il consenso iniziale per la proposta si trasformerebbe nel suo contrario ». Chiaro? Il 40% dei potenziali aventi diritto tradotto in persone fa circa 4milioni.

Insomma,quasi la metà dei lavoratori dipendenti che in teoria avrebbero dovuto beneficiare del bonus renziano rischiano di non vederlo né a fine maggio, né mai. Il problema ora è che la promessa in televisione rischiadi trasformarsi in un boomerang politico. E Visco, da navigato politico, sa bene che gli italiani hanno sì tanti difetti ma sanno far di conto.

E poi c'è un altro intoppo. E riguarda l'emanazione dei provvedimenti per concedere gli 80 euro. Renzi ha promesso che entro venerdì 18 verranno presentati e approvati. Peccato che aver fatto slittare di una settimana l'emanazione del "veicolo normativo" comprometta l'effettiva preparazione delle nuove buste paga.

«Lo slittamento al 18 aprile deciso dal governo», spiega un'allarmata nota di Unimpresa, «mette a rischio lo sconto Irpef da 80 euro con le buste paga di maggio. Per procedere all'adeguamento di sistemi informativi e procedure avevamo chiesto al governo di varare il provvedimento entro venerdì 11 aprile.

A questo punto non è più possibile garantire che l'aumento possa essere inserito nei cedolini del prossimo mese. L'operazione è complessa e lo slittamento a giugno potrebbe essere inevitabile». Insomma, non solo oltre un terzo degli aventi diritto potrebbe incappare nel sottostimato sistema a tagliola delle detrazioni crescenti al diminuire del reddito.

Ma non avendo una base normativa certa,non si possono neppure stampare i cedolini.Con un altro effetto boomerang in quanto a consensi. Ai problemi si aggiungono sottovalutazioni e stime per difetto (come quelle del Dipartimento del Tesoro). Ricordate gli incapienti sotto gli 8mila euro? Ebbene questi lavoratori già malmessi nella prima ipotesi del governo proprio non venivano considerati.

L'altro giorno Renzi e il ministro PierCarlo Padoan si sono resi conto dell'ennesimo paradosso: escludere dal beneficio proprio chi ne avrebbe più bisogno. E qui sorgono altre due trappole. Una tecnica (mancanza di Irpef per riconoscere lo sconto), e una di budget.

Sotto l'aspetto delle coperture siamo alle buone intenzioni: «L'eventuale intervento sugli incapienti», ha spiegato Filippo Taddei, responsabile economia del Pd, «si farà conrisorse aggiuntive rispetto ai 6,7 miliardi previsti per ridurre l'Irpef nel 2014 ai lavoratori dipendenti». Ma c'è un ma. Ora i soldi per gli incapienti non ci sono: «Al momento c'è una netta determinazione a provare a farlo e quindi a reperire le risorse».

E non sarà una copertura semplice da rintracciare. Gli incapienti sottoquesta soglia sono quasi 4milioni (e non i 542.246 indicati erroneamente dal Tesoro). Per questi lavoratori - sempre che si grattino da qualche parte i quattrini necessari - si ipotizza un intervento indiretto:vale a dire concedere alle aziende che li hanno in carico un bonus (da compensazione in dichiarazione dei redditi 2015), agendo pure sulla parte contributiva. Proprio quello che suggeriscono da tempo Visco e Paladini.

Sempre che - a caccia di quattrini -non si voglia intervenire più drasticamente cancellando subito e per decreto le detrazioni oltre i 25mila euro lordi, o magari dando un giro di vite cumulando tutti i redditi familiari. «Non vogliamo abrogarla ma armonizzala», la detrazione per il coniuge a carico spiega Taddei. Però nei fatti il nucleo familiare perderebbe reddito oltre una certa soglia.

Ma una scelta del genere - dal punto di vista del consenso -non sarebbe solo un boomerang ma una ghigliottina per il governo e la traballante maggioranza. Quasi certo che il decreto del 18 prevederà un congelamento di questo bonus oltre la soglia dei 25mila euro, anche perché diversamente i quattrini da racimolare sarebbero molti di più dei 6,7miliardi preventivati.

Resta da vedere se l'«eventuale intervento» sugli incapienti annunciato da Taddei non si tradurrà in una pagina da libro dei sogni. A far di conto,come fa Visco, servirebbero 20 miliardi per un progetto redistributivo serio: «Sprecare 10miliardi che peggiorerebbero la situazione attuale, già molto compromessa, sarebbe un errore». Se lo dice lui...

 

Vincenzo Visco VINCENZO VISCO MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN RENZI E PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN FILIPPO TADDEI

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO