corea del nord del sud kim jong un vladimir putin russia

VUOI VEDERE CHE LA TERZA GUERRA MONDIALE SCOPPIA PER IL 38ESIMO PARALLELO? – LA COREA DEL SUD SI DICE PRONTA A INVIARE ARMI ALL'UCRAINA. LA DECISIONE ARRIVA DOPO CHE KIM JONG-UN E PUTIN HANNO FIRMATO IL TRATTATO CHE PREVEDE L'IMPEGNO RECIPROCO A FORNIRE ASSISTENZA MILITARE IMMEDIATA NEL CASO IN CUI UNO DEI DUE PAESI SIA ATTACCATO – RAMPINI: “IN QUESTO SCENARIO SARÀ DECISIVA LA CINA. OGGI FRA PUTIN E XI C’È ANCHE UNA SOTTILE RIVALITÀ GEOPOLITICA IN QUELL’AREA...”

1 - SEUL RICONSIDERERÀ DIVIETO SULLE ARMI ALL'UCRAINA ++

putin kim jong un

(ANSA) - La Corea del Sud riconsidererà la sua posizione sulla fornitura di armi all'Ucraina dopo che Pyongyang e Mosca hanno firmato il trattato che prevede l'impegno reciproco a fornire assistenza militare immediata nel caso in cui uno dei due Paesi sia attaccato. "Abbiamo in programma di riconsiderare la questione del sostegno agli armamenti all'Ucraina", ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Chang Ho-jin, suggerendo un cambio nella politica di Seul sulla divieto di fornire aiuti letali all'Ucraina. In conferenza stampa, Chang ha annunciato nuove sanzioni a entità legate ai rapporti tra Corea Nord e Russia, secondo la Yonhap.

 

2 - E SE LA TERZA GUERRA SCOPPIASSE IN COREA?

Estratto dell’articolo di Federico Rampini per www.corriere.it

 

putin kim jong un

E se il terzo fronte di guerra, dopo l’Ucraina e Gaza, venisse aperto dalla Corea del Nord? La visita di Vladimir Putin a Pyongyang costringe a prendere in considerazione questa minaccia. L’ipotesi del «non c’è due senza tre» di solito viene fatta con riferimento alla temuta invasione cinese di Taiwan, che rimane una possibilità futura (basta ascoltare Xi Jinping). Non si può escludere però che sia Kim Jong-un a precipitare i tempi di una nuova guerra nel Pacifico.

 

vladimir putin e kim jong un a pyongyang 3

[…] . Si stima che dall’inizio dell’aggressione russa in Ucraina Kim abbia spedito a Putin ben undicimila container pieni di munizioni. Un arsenale. Anche se alcuni esperti militari americani sostengono che spesso quelle munizioni sono scadenti, difettose, e fanno cilecca, si tratta comunque di un contributo sostanziale alla potenza di fuoco dell’armata d’invasione russa.

 

[…]  Sembrano ormai lontanissimi gli anni in cui Russia e Cina condannavano gli esperimenti nucleari nordcoreani, e almeno in apparenza univano i loro sforzi diplomatici a quelli dell’America e dell’Onu, per contenere e controllare la corsa al riarmo di Pyongyang. Oggi Kim è uscito dal suo isolamento – anche se questo era più apparente che reale: senza il sostegno economico della Cina il suo regime sarebbe già crollato da tempo.

 

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

La visita di Putin va ben oltre la riabilitazione, c’è un risultato concreto e inquietante: il nuovo patto bilaterale di difesa tra Russia e Corea del Nord. Che riporta il calendario geopolitico mondiale indietro di 63 anni, al periodo più buio della guerra fredda. Il patto bilaterale precedente fu siglato infatti nel 1961, poi scaduto e non rinnovato. Adesso Putin si fa garante della sicurezza nordcoreana… come se questa fosse davvero in pericolo.

 

Il linguaggio con cui i due autocrati hanno presentato questa rinnovata alleanza, merita la massima attenzione. «La Corea del Nord – ha dichiarato il presidente russo – ha il diritto di difendere la propria sovranità». Ma qualcuno sta minacciandola? Ci sono progetti d’invasione del Nord da parte della Corea del Sud? Neanche per idea.

 

vladimir putin e kim jong un a pyongyang

È la Corea del Nord che continua ad alzare il livello delle sue minacce verso i vicini, alleati dell’America, e perfino contro l’America stessa. Dal 2006 Kim ha effettuato sei test nucleari. Ha costruito missili ballistici intercontinentali che possono colpire non solo Seul, Tokyo, o la base militare Usa sull’isola di Guam nel Pacifico, ma perfino la costa della California.

 

Sostenere, come Putin fa oggi (e non faceva affatto fino a pochi anni fa), che la Corea del Nord ha bisogno di difendere la sua sovranità, è lo stesso tipo di menzogna che il leader russo usa quando racconta a modo suo l’aggressione all’Ucraina: il suo teorema sulla necessità di «denazificare Kiev», o sulle intenzioni malefiche della Nato ai danni della sicurezza russa. […]

 

Il precedente di Putin in Ucraina però deve preoccuparci. Alimenta il sospetto che si stiano preparando le premesse ideologiche e propagandistiche per un’aggressione della Corea del Nord contro qualcuno dei suoi vicini, Seul o Tokyo o le basi militari Usa nell’area.

 

vladimir putin e kim jong un a pyongyang

Poiché qualche volta la fiction prefigura la realtà, ricordo che uno dei migliori romanzi recenti di geopolitica lo ha scritto Ken Follett, è «Per niente al mondo», e immagina la terza guerra mondiale scatenata proprio dalla Corea del Nord…

 

In questo scenario sarà decisiva la Cina. Xi Jinping può avere avuto un attacco di gelosia quando Kim ha definito Putin «il migliore amico del popolo nordcoreano». Ohibò, quel ruolo dovrebbe spettare al leader cinese. Fu la Repubblica Popolare, ai tempi del suo fondatore Mao Zedong, a salvare la monarchia rossa di Pyongyang dal disastro. Il primo Kim, nonno dell’attuale dittatore, si era lanciato alla conquista del Sud con un’invasione criminale nel 1950, ma rischiava di essere travolto dalla disfatta dopo l’intervento americano. Mao mandò ben tre milioni di soldati cinesi a combattere contro gli americani; solo quella immane mobilitazione fece finire la guerra (nel 1953) in un sostanziale pareggio.

 

vladimir putin e kim jong un a pyongyang

Oggi quindi fra Putin e Xi c’è anche una sottile rivalità geopolitica in quell’area. Tutti e due però hanno sdoganato di fatto l’armamento nucleare di Pyongyang, cancellando anni di cooperazione con l’Occidente in favore della non proliferazione. Un attacco nordcoreano agli alleati Usa o all’America stessa potrebbe aprire una nuova crisi, propedeutica all’invasione cinese di Taiwan, distraendo risorse strategiche Usa? Un po’ come la strage di Hamas il 7 ottobre 2023 ha favorito gli interessi strategici dell’Iran in Medio Oriente? [...]

vladimir putin e xi jinping a pechino vladimir putin e xi jinping a pechino

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…