geert wilders

WILDERS WORLD – IL BIONDISSIMO GEERT WILDERS, RIBATTEZZATO “MARILYN” PER LA SUA CHIOMA, PREDICA LA DE-ISLAMIZZAZIONE DELL’OLANDA, PARAGONA IL CORANO AL MEIN KAMPF, MA ADORA IL KEBAB ED È FIGLIO DI UN’INDONESIANA – DOPO ANNI IN PANCHINA, ORA HA VINTO LE ELEZIONI. RIUSCIRÀ A TROVARE UN’ALLEANZA O SARÀ ESTROMESSO DAL GOVERNO DAI “BUONI”, COSÌ LA PROSSIMA VOLTA PRENDE IL 50%? - I LIBERALI POTREBBERO DARGLI L'APPOGGIO ESTERNO, MA CI VORRANNO MESI PER UN ACCORDO

GEERT WILDERS

1. OLANDA: WILDERS, 'FORMARE IL GOVERNO POTREBBE RICHIEDERE MESI'

(ANSA) - "La formazione" del governo in Olanda "potrebbe richiedere mesi". Lo ha detto il leader dell'estrema destra del Pvv, Geert Wilders, poco prima dell'avvio delle consultazioni. La decisione dei liberali di destra di non entrare nell'esecutivo lavorando invece a un appoggio esterno, annunciata in mattinata dalla leader Dilan Yesilgoz, "non rende le cose più semplici", ha sottolineato Wilders.

 

2. OLANDA: LIBERALI, 'POSSIBILE APPOGGIO ESTERNO AL GOVERNO' 

GEERT WILDERS

(ANSA) -  Il partito liberale di destra olandese (Vvd) del premier uscente Mark Rutte non entrerà nel prossimo governo, ma potrebbe dare il suo appoggio esterno a un esecutivo di minoranza guidato dal leader dell'estrema destra (Pvv) Geert Wilders. "I grandi vincitori sono il Pvv e l'Nsc. Dopo tredici anni" al governo "ci si addice un ruolo diverso. Gli elettori ci hanno dato un segnale chiaro dicendoci di saltare un turno", ha detto la leader Dilan Yesilgoz poco prima dell'avvio delle consultazioni. "Tuttavia - ha sottolineato - sosterremo un governo di centrodestra con proposte costruttive" come "una specie di partner tollerante".

 

WILDERS E RUTTE

2. GEERT, IL CROCIATO ANTI-MIGRANTI CHE NON VUOLE DARE UN CENT ALL'ITALIA

Estratto dell’articolo di Marco Zatterin per “La Stampa”

 

Geert Wilders ne ha dette tante, ma una la ripete sempre. «Non tutte le culture sono uguali» è il cardine del crudo giudizio sui popoli, principio che capovolge l'assunto egualitario della dichiarazione di Indipendenza americana e sancisce la superiorità degli uni sugli altri, dove gli uni sono gli occidentali (meglio se olandesi) e gli altri sono gli islamici […].

 

Geert Wilders

Il leader del Partito per la Libertà che ha vinto le elezioni nelle terre costrette sotto il livello del mare si considera a ogni effetto un crociato, il garante di una presunta età dell'oro, l'uomo che restituirà i Paesi Bassi ai neerlandesi. Non sembra considerare che nel mondo globale tutto si tiene e non ci sono condomini sicuri.

 

Non ci hanno pensato nemmeno i suoi elettori. Rifiutano il vecchio, […] sono pronti a un salto nel buio pur di provare a liberarsi dell'insicurezza da cui si sentono attanagliati, dei migranti a cui imputano di avere una casa sicura mentre loro non arrivano alla fine del mese.

 

donald trump wilders

Affari loro, verrebbe da dire. Per nulla. In adesione allo spirito del populismo 4.0, Wilders è un leader che semina emozioni scure, dice «cosa» e non «come», offre cure prive di ricetta, ma tanto basta. Sebbene abbia ammorbidito i toni nelle ultime settimane […], il biondissimo Geert ha costruito il successo sulla negazione del dialogo col nemico musulmano e sul rifiuto di un'Europa pienamente integrata.

 

Dilan Yesilgoz-Zegerius 1

È l'alfiere del particolare che scatena tensioni planetarie. Quello che farà nel suo territorio, può influenzare tutti gli altri. Da anni minaccia la Nexit: «Se diventerò premier convocherò un referendum per uscire dall'Ue». L'intento finale è «l'essere responsabili per le scelte del Paese, per il nostro denaro, i confini, le politiche per l'immigrazione», ovvero niente euro, niente esercito comune (ma di Nato parla poco) e basta con i tentativi di dialogo con chi onora il Corano (ha detto che per lui equivale al «Mein Kampf» di Hitler) e quelli di darsi una strategia comune per difendere le frontiere («Roma pensi ai suoi problemi, noi penseremo ai nostri», è lo slogan).

 

geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 1

Di persona è cortese. […] Dice cose violente con garbo inquietante. Lo paragonano a Trump per il taglio e il colore dei capelli. Sposato con un'ungherese, non ha figli, bensì due gatti, Snoetje (Faccina) e Pluisje (Granello) dotati di account e follower su X. Gira con la scorta dal 2008 dopo una Fatwa di Al Qaeda. Ha dichiarato di aver letto, e apprezzato, gli scritti di Oriana Fallaci. È nato nel 1963 a Venlo, nel Limburgo, quasi in Germania, da padre olandese e madre indonesiana, circostanza in cui c'è chi vede l'origine di una evidente scissione identitaria. Ha costruito il successo sul confronto aspro, sulla cacciata dell'altro, anche se cambia discorso quando gli chiedi cosa succederebbe al porto di Rotterdam una volta che venisse meno l'ombrello comunitario.

 

salvini wilders le pen petri

Ha fatto molta strada fianco a fianco con Marine Le Pen e la Lega di Matteo Salvini, «il mio amico Matteo». Lo stesso che ora esulta per l'affermazione del Pvv, dimenticando – davvero? – quando Wilders e i suoi urlavano, al varo del Pnrr, «non un centesimo all'Italia!».

 

[…] Anti-Islam. Antifascista. Filoisraeliano. Naturalmente, anticomunista. Era contro l'intervento in Ucraina e il suo programma economico potrà parere un dejà vu: riduzione delle tasse, taglio del costo delle cure mediche, abbassamento dell'età pensionabile, compiti difficili per un'economia in ambasce che cresce meno dell'Italia ed ha un debito privato da brividi.

 

geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 2

[…] Adesso dovrà fare i conti con la realtà. Per formare un governo necessita di almeno altri due partiti moderati (gente ostile alla Russia, favorevole alle politiche Green e contraria ad amplificare l'odio religioso) che lo conducano oltre la soglia dei 76 seggi su 150 di cui ha bisogno per diventare premier: l'intesa richiederà parecchi compromessi, sempre che sul fronte progressista e liberale non si faccia un nuovo accordo da cordone sanitario.

 

È…] il nocciolo è se a Wilders il Vincitore convenga davvero andare al potere, questione dall'esito non sottovalutabile. Perché, comunque vada, il segnale che arriva dalle terre basse è che, nella prospettiva del voto europeo, la combinazione fra la paura dell'elettorato e la palese mancanza di risposte dell'establishment europeo consolidato crea ogni premessa per un terremoto politico. Esiste la possibilità di vedere i sogni europeisti trasformati in incubo […]. E «I do not give a shit» non è la risposta che risolve i problemi reali che la Storia ci costringe ad affrontare. Anche i «bravi democratici» sono avvertiti.

 

GEERT WILDERS 1

3. DUE GUERRE E IL CAROVITA COSÌ HA VINTO IL «CROCIATO» CHE COMBATTE ISLAM E UE

Estratto dell’articolo di Irene Soave per il “Corriere della Sera”

 

Quando la candidata dei Liberali Dilan Yesilgoz, in campagna elettorale, ripeteva che «perderemo la libertà e l’ossigeno, se non definiremo i nostri confini», agli osservatori era chiaro: voleva sottrarre voti a Wilders. Un’operazione che ai Liberali era già riuscita, quando Mark Rutte tuonava « Doe normaal of ga weg », «Comportati normalmente, o vattene». Era il 2017. Da allora sono scoppiate due guerre; il carovita imperversa; in Olanda mancano 390 mila alloggi e per gli affitti pubblici hanno priorità i richiedenti asilo. Gli elettori ieri hanno preferito Geert Wilders.

 

Dilan Yesilgoz-Zegerius

Sarà pure ribattezzato dalla stampa (anche amica) Marilyn, Mozart, Capitan Perossido, per la sua pettinatura. Ma è radicale, e piace per questo: negli anni ha parlato di «de-islamizzare» l’Olanda, ha paragonato il Corano al Mein Kampf e definito l’Islam «una religione per ritardati»; parla di uno «tsunami di richiedenti asilo» che travolgerà «i nostri Hank e Ingrid», nomi che usa per definire gli olandesi comuni. Chiama «straccio» l’hijab e «feccia» maghrebini, delinquenti, giornalisti.

 

Nel comune in cui a lungo ha vissuto, Spijkenisse, il 17% dei residenti ha origini non olandesi: lì ha fatto il 38%, come spesso in provincia. Ma il suo è il primo partito anche a Rotterdam e in varie città.

 

geert wilders matteo salvini

[…] Paga l’anti-islamismo radicale vivendo sotto scorta, in un Paese dove altri nelle sue posizioni sono stati uccisi (Theo Van Gogh, Pim Fortuyn, di recente il rivale di destra Thierry Baudet è stato colpito alla testa con una bottiglia per strada): ha appartamenti blindati e non è mai solo.

 

I suoi detrattori fanno anche di questo un bersaglio, dicendo che «parla di sé come dell’uomo della strada, ma non incontra nessuno, mai». In programma ha capisaldi della destra sovranista: alzare gli stipendi e nessuna tassa su sigarette e carne (ama il kebab); tassa sugli extraprofitti delle banche; non ha mai sostenuto gli aiuti all’Ucraina, e questa è la maggiore preoccupazione internazionale […]. […]

GEERT WILDERS CON IL CARTELLO NON UN CENTESIMO ALL'ITALIAGEERT WILDERS CON IL CARTELLO NON UN CENTESIMO ALL'ITALIAmatteo salvini geert wildersGEERT WILDERS

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