pornocultura

CAFONALINO - COSA C’E’ DOPO IL PORNO? LA “PORNOCULTURA”! ECCO IL VIAGGIO IN FONDO ALLA CARNE NEL LIBRO DI CLAUDIA ATTIMONELLI E VALENTINO SUSCA - E’ IL NUOVO PIACERE CHE NON CONOSCE GENERI MA SOLO UMORI, CHE NON RIGUARDA IL SESSO MA TUTTE LE ATTIVITÀ DELL’UOMO CONTEMPORANEO LEGATE ALLA COMUNICAZIONE - LA PRESENTAZIONE A ROMA CON DE KERCKOVE E CECCARELLI

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Da http://bari-underground.blogautore.repubblica.it/2016/12/04/pornocultura-viaggio-in-fondo-alla-carne-la-fine-del-soggetto-i-corpi-oltre-il-verbo/

vincenzo suscavincenzo susca

 

Si celebra l'avvento della pornocultura e del suo paradigma interpretativo, nel viaggio in fondo alla carne di Claudia Attimonelli e Valentino Susca, approdato su carta da pochi giorni per Mimesis. Un libro che racconta l'eterno amplesso fra erotismo e morte nell'oltremoderna rappresentazione e trasfigurazione dell'oggi.

 

libro presentatolibro presentato

Attimonelli, ricercatrice in Teorie del linguaggio e Scienze dei segni, docente dell'Università Aldo Moro di Bari e Susca, professore di Sociologia dell'immaginario all'Università Paul-Valéry di Montpellier, ricercatore al Ceaq Sorbonne e direttore editoriale dei 'Cahiers européens de l'imaginaire', affrontano un lungo percorso di idee che, partendo dalla nascita secolare del soggetto moderno si spinge fin dentro gli abissi delle voluttà, dei desideri e delle performances corporali del porno online e della pornocultura, dov'è possibile, fra le mille suggestioni che vengono in mente, rinvenire la traccia di un discorso che lega quei corpi e quelle pulsioni al concetto di virale o viralità.

 

Sono passati circa trent’anni da 'Videodrom', il film che preannunciava l’avvento di un nuovo scambio fra macchine ed esseri umani, nastri magnetici e morte, sangue e videoclip, violenza e sesso. Un film profetico, legato ad ormai obsoleti media come il vhs, avveniristico come pochi.

intervento di  ilaria palombaintervento di ilaria palomba

 

Le connessione tra videocassette inserite nella carne viva –  come non pensare all’uomo macchina Tetzuo – e misteriosi culti per pochi eletti con relativi sacrifici umani ripresi negli snuff video, il proliferare virale e contagioso di culti sconosciuti fatti di nuova carne e ancestrali pulsioni erotiche e mortifere, hanno colto fin dall’inizio la direzione, o se vogliamo la deriva, che avrebbe preso il diffondersi di una libertà sessuale privata, asettica e scatenata, domestica e forse addomesticata, di un baccanale da asporto capace di mescolare generi e pratiche, di permettere elettronici amplessi tra lontanissimi mondi, connessi oltre i sessi e oltre i nessi.

 

vincenzo susca (2)vincenzo susca (2)

Una formidabile interconnessione che minaccia e al contempo rassicura, garantendo piaceri sicuri da contagi trasmissibili sessualmente, nonché il godimento di visioni estreme e inconfessabili, al sicuro nella propria privacy e lontani dal giudizio e dalla condanna sociale.

 

pubblicopubblico

E allargando lo sguardo, come con una telecamera montata sul drone che si stacchi da terra, possiamo riconoscere la trasformazione, o se vogliamo il travaso del porno nella pornocultura che non conosce grafia ma solo sensi, che non conosce generi ma solo umori, che non riguarda il sesso ma tutte le attività dell’uomo contemporaneo legate alla comunicazione, trasformando di senso le azioni, come i selfie scattati non per ricordarsi la vacanza ma per crearla, producenti immagini che assumono un valore assoluto e costitutivo: esisto in quanto mi fotografo, esisto in virtù della mia immagine riprodotta sul socialnetwork.

 

ilaria palomba (2)ilaria palomba (2)

Immagini che vengono (ri)prodotte, campionate, looppate e moltiplicate; immagini che, in alcuni casi, si diffondono viralmente e che gli utenti trasformano a loro volta, in un propagarsi di cerchi concentrici prodotto da messaggi che come meteoriti colpiscono l’immenso lago del web. E’ la vita zoologica, la nuda carne come opera d'arte al tempo, parafrasando Benjamin, della sua riproducibilità digitale. E’ la civiltà del campione inaugurata dai campionatori usati da nuovi musicisti, dal beatmaker, dal dj e dal produttore.

ilaria palomba  claudia attimonelli  derrick de kerckove  filippo ceccarelli e vincenzo suscailaria palomba claudia attimonelli derrick de kerckove filippo ceccarelli e vincenzo susca

 

E’ il campionamento diventato pratica e concetto della comunicazione, come la frase di un libro estrapolata e pubblicata sulla propria bacheca di Facebook senza apporre le virgolette e citare la fonte; come la batteria della band di James Brown sintetizzata e riprodotta in loop da futuristiche formazioni rap degli anni Ottanta, leggi Public Enemy; come la foto di un’opera d’arte, spogliata dell’aura dell’oggetto fisico, riprodotta e rimaneggiata in rete e diventata qualcos’altro, rimasterizzata, rimescolata, ritwittata, rifondata.

filippo ceccarelli vincenzo suscafilippo ceccarelli vincenzo susca

 

Così, i nostri corpi fatti a pezzi e propagati, i nostri umori ripresi e resi immuni da odori e batteri, anestetizzati dal video ma esaltati nell’infinita libertà di godimento della pornocultura, che è senza vergogna o al riparo della vergona, senza freni, apparentemente libera.

 

E forse, in questo universo infinitamente libero, in questa riproducibilità digitale della nuova carne, nella civiltà del campione che è frammento, leggiamo l’orrore della prossimità, la paura del contatto e del contagio, l’angoscia e il timore di essere infettati da malattie e odori, dal corpo caldo dell’altro e dalle sue idee. Intravediamo sottotraccia il panico degli esseri umani messi di fronte ai frammenti di corpi dilaniati da attentati terroristici e ripresi dai telegiornali, come perforati e de-composti o ricomposti nelle pornoperformances web: in entrambi i casi, pezzi di orrore e amore, odio e carne, in arrivo direttamente sulle nostre poltrone, con il telecomando in una mano davanti al tg e con il mouse nell’altra, sui siti hard, mentre tutto il mondo ci riprende, in ginocchio davanti al buco della serratura per guardarci bene facendo finta di non essere visti, mentre facciamo finta di non essere visti.

filippo ceccarellifilippo ceccarelli

 

La viralità della carne ci terrorizza e ci domina, mentre ascoltiamo atterriti le notizie del contagio del virus Ebola, che passa dall’incubo africano al sogno occidentale attraverso il corpo di un missionario cattolico, o di un soldato di professione in arrivo da una missione. Nuovi virus, vecchi incubi, se pensiamo al catastrofico arrivo a metà anni Ottanta dell’H.I.V., che ha forse rovinato per sempre l’approccio al sesso di milioni di persone, all’epoca adolescenti, che si avvicinavano timidamente ai  primi piaceri del corpo.

 

La nuova carne elettronica, quindi, teme il contagio della carne umana, cercando vanamente di dominarla, cercando come sempre di estendere il predominio degli esseri umani sugli esseri umani, sui loro corpi e sulle loro idee, nonché sul pianeta Terra e anche oltre, laddove possibile.

 

derrick de kerckove e filippo ceccarelliderrick de kerckove e filippo ceccarelli

In attesa di amplessi extraterrestri e mutanti generati nello spazio infinito da cosmonauti e astronauti ripresi negli angusti antri delle sonde spaziali, in compagnia di creature non ancora identificate. In attesa della contaminazione umana verso, cioè contro, pianeti lontanissimi da qui nello spazio e nel tempo, pianeti ignari della minaccia umana che prima o poi si farà viva, sotto forma di colonie aggressive e votate al culto della nuova carne, che non conosce confine. Spingendosi oltre l’orrore del nulla e le antiche leggi, oltre la terra e i corpi, per la conquista di tutto lo spazio possibile, infinito al di là della Terra.

derrick  de kercovederrick de kercovederrick  de kerckovederrick de kerckoveclaudia attimonelli (2)claudia attimonelli (2)ilaria palombailaria palombaclaudia attimonelliclaudia attimonellifilippo ceccarelli (2)filippo ceccarelli (2)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”