2025pulci2111

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI - DAL SITO DELLA “REPUBBLICA”: “L’ATTACCO AI ‘GIUDICI DI MELONI’ IN LINEA CON LA RIFORMA NORDIO”. MA SE I GIUDICI ERANO GIÀ SUOI, PERCHÉ MAI LA PREMIER HA VARATO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA? (A MENO CHE IL TITOLISTA NON INTENDESSE: “L’ATTACCO DI MELONI AI GIUDICI”) - PER IL SUO NOTO CONFLITTO PERMANENTE CON LE VIRGOLE, MAURIZIO BELPIETRO, DIRETTORE DELLA “VERITÀ”, SCRIVE: “LE POLITICHE DEI COMPAGNI ‘INFATTI,’ HANNO DEPRESSO IL MERCATO DEL LAVORO". IL SEGNO DI PUNTEGGIATURA SEPARA IL SOGGETTO DAL VERBO

gian antonio stella

Dalla rubrica “Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto, pubblicata da "Il Foglio" – Estratto

 

Fantastilioni. In un articolo nelle pagine culturali del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella tratta dei mosaici del Parco di Piazza Armerina, «per i quali, in attesa del fantastilione di triliardi del futuro mega-restauro (campa cavallo) è prevista ora solo la rimozione dei “depositi superficiali incoerenti”», cioè «escrementi dei piccioni», così chiamati per «pudore burocratico».

 

eduardo de filippo e pietro de vico in natale in casa cupiello del 1962

Poi, forse soggiogato dalla suggestione del «fantastilione di triliardi», chiede ai lettori se ricordano «come Renato Schifani si precipitò un anno e mezzo fa a vedere il degrado della stupenda Villa romana del Casale» e «garantì che era “già esecutivo il progetto per il completamento del restauro di mosaici e superfici decorate per l’importo complessivo di 3.387.949 milioni” e affermò infine che erano in arrivo altri 6.430.928 milioni per sostituire “le vecchie coperture in plexiglas ancora presenti”».

 

Ammesso che i lettori se lo ricordino, il conto finale di Stella ammonterebbe in tal modo a 9.818.877 milioni di euro, che a casa nostra sono quasi 9.819 miliardi di euro.

 

NATALE IN CASA CUPIELLO -

Tenuto conto che nel 2024 il Pil dell’Italia ai prezzi di mercato è stato pari a 2.192.182 milioni di euro, Stella ha così ipotecato, attraverso Schifani, il prodotto interno lordo del nostro Paese per i prossimi quattro anni e mezzo.

 

Titolo del servizio, evidentemente non ripassato con la dovuta attenzione da chi lo ha messo in pagina: «Piazza Armerina, offesa infinita». Pertinente. [20 novembre 2025]

 

Presepe. «Innanzitutto un plauso al segretario della Lega per la celebre citazione, rigorosamente involontaria, di “Natale in Casa Cupiello”, “Te piace o presepe”, tra l’altro perfettamente a tema data la location, in cui però a disdegnare immotivatamente e crudelmente il presepe fatto da papà Eduardo non era un immigrato senegalese ma il piccolo Tommasino, figlio impietoso del protagonista che mortifica senza alcuna pietà gli sforzi creativi del padre», osserva Veronica Gentili nella rubrica Facce di casta sul Fatto Quotidiano, con riferimento a Matteo Salvini.

 

veronica gentili

Innanzitutto, l’esatta grafia della battuta presente nella commedia è «Te piace ’o presepe?», con apostrofo e punto di domanda, omessi dalla frettolosa commentatrice (senza contare che si tratta di un adattamento: nel copione originale si legge «Tommasi’, te piace’ ’o presebbio?»).

 

Inoltre, a pronunciarla è il protagonista Luca Cupiello, che Gentili confonde con Eduardo De Filippo, autore della pièce.

 

Infine, «il piccolo Tommasino» non è affatto piccolo: nelle regie tradizionali delle compagnie che mettono in scena la commedia di De Filippo si tratta sempre di un giovane di almeno 18-20 anni (Pietro De Vico ne aveva addirittura 50 quando interpretò questo ruolo nella prima trasposizione televisiva del 1962).

 

E dire che Gentili, già presentatrice delle Iene, viene dal mondo dello spettacolo. Dev’essere rimasta spiaggiata sull’Isola dei famosi. [17 novembre 2025]

 

maurizio belpietro

Cellulari. Incipit di Sara Gandolfi, inviata del Corriere della Sera alla Cop30 di Belém, in Brasile: «Sono arrabbiati e dolci allo stesso tempo, preoccupati e sorridenti come solo i popoli felici sanno essere, nonostante tutto. Corpo e viso tatuati con i simboli ancestrali degli abitanti originari dell’Amazzonia. E cellulari sempre in mano, come tutti noi abitanti dell’XI secolo».

 

Con il telefonino alle crociate. (Purtroppo, non pare trattarsi di un refuso, di una «X» saltata in «XXI»: la preposizione articolata «dell’XI» dimostra che incredibilmente l’autrice voleva scrivere proprio «XI», altrimenti sul giornale sarebbe apparso «del XI secolo»). [13 novembre 2025]

 

la repubblica giudici di meloni

Reazioni. Parlando di Ursula von der Leyen, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, scrive nell’editoriale di prima pagina: «Non so che cosa intenda la donna che guida l’Europa da sei anni per reazioni forti».

 

Von der Leyen è diventata commissaria europea a seguito di reazioni forti? No?

 

Allora bisognava scrivere: «Non so che cosa intenda per reazioni forti la donna che guida l’Europa da sei anni». Dopo due periodi, Belpietro registra che «la Cina è diventata leader indiscusso». Il gender dilaga. [21 ottobre 2025]

 

corriere della sera cartina con errore

Giudici. Dal sito della Repubblica: «L’attacco ai giudici di Meloni in linea con la riforma Nordio».

 

Ma se i giudici erano già suoi, perché mai la premier ha varato la riforma della giustizia? (A meno che il titolista non intendesse: «L’attacco di Meloni ai giudici». Nel qual caso, urgono ripetizioni di sintassi). [30 ottobre 2025]

 

 

Possibile. Simonetta Sciandivasci intervista sulla Stampa il paroliere preferito di Lucio Battisti (ma lui vuole essere chiamato poeta), Giulio Rapetti, in arte Mogol, e gli chiede: «Com’è il cuore della gente?». Risposta: «Non ce ne sono due uguali. Ci unisce far del bene agli altri: è il senso della vita».

 

simonetta sciandivasci

«Chi sono gli altri?», scava la giornalista. Risposta: «Più persone possibile». Possibile è un aggettivo che va concordato in genere e numero con il sostantivo cui si riferisce.

 

In questo caso, ha un valore rafforzativo nei confronti dell’aggettivo comparativo più. Quando è accompagnato a un sostantivo plurale (come «persone»), «in un uso appropriato della lingua scritta di una certa formalità, quel possibile va flesso al plurale», specifica la Treccani. Quindi: «Più persone possibili». [13 ottobre 2025]

 

Infatti. Per il suo noto conflitto permanente con le virgole, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, scrive nell’editoriale di prima pagina: «Le politiche dei compagni infatti, hanno depresso il mercato del lavoro». Il segno di punteggiatura separa il soggetto dal verbo. [16 ottobre 2025]

 

il trentino violenza su un atleta assolto

Virgola. Per solidarietà con il direttore, sulla Verità l’uso erroneo della virgola compare anche in un sommario dedicato ai Benetton: «La famiglia nota per le magliette e (purtroppo) per le autostrade, torna a fare affari nel Paese». [22 ottobre 2025]

 

 

Assolto. Titolo dal Trentino: «Allenatore accusato di violenza sessuale su un’atleta assolto».

 

Che vergogna. Almeno avesse violentato un atleta condannato. (Da «un’atleta» s’intuisce che lo stupro è avvenuto su una donna, una giocatrice sedicenne di pallavolo. Bastava titolare: «Assolto allenatore accusato di violenza sessuale su un’atleta»). [25 ottobre 2025]

 

Guanzate. In una cartina, il Corriere della Sera indica un paese chiamato Guaranzate. Si tratta di una località inesistente. Il Comune in realtà è Guanzate, in provincia di Como. Un quotidiano della Lombardia dovrebbe saperlo. [30 ottobre 2025]

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)