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RISIKO E ROSICATE: COME SI È ARRIVATI ALL’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU CALTAGIRONE, MILLERI E LOVAGLIO – TUTTO INIZIA UN ANNO FA, QUANDO IL MINISTERO DELL’ECONOMIA BY GIORGETTI VENDE IL 17% DI MPS AL QUARTETTO “CALTA”- DELFIN-BPM-ANIMA, TRAMITE UN’OPERAZIONE GESTITA DA AKROS (GRUPPO BPM): UN’OPERAZIONE CHE FINISCE NEL MIRINO DELLA MAGISTRATURA IN SEGUITO AGLI ESPOSTI DI UNICREDIT E MEDIOBANCA, CHE IPOTIZZAVANO UN “CONCERTO” – IL RUOLO DEL GOVERNO: HA SOSTENUTO APERTAMENTE LA CORDATA PER ASSALTARE IL SALOTTO BUONO DELLA FINANZA MILANESE (SPAVENTANDO GLI AZIONISTI CHE NON SI SONO VOLUTI SCHIERARE, TEMENDO UNA VENDETTA DEL GOVERNO)

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per www.repubblica.it

https://www.repubblica.it/economia/2025/11/27/news/mps_ariete_mediobanca_generali-425008695/

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

Per capire meglio su che cosa verte l’inchiesta aperta dalla procura di Milano bisogna andare indietro nel tempo e seguire l’evoluzione dall’assetto azionario di Mediobanca e di Generali nel corso degli anni.

 

Nel 2019 la merchant bank di Piazzetta Cuccia era diventata quasi una public company, con la gran parte del capitale collocato sul mercato presso investitori istituzionali. Unicredit che era il maggiore azionista fino al 2017 aveva infatti deciso di uscire e di vendere il proprio pacchetto azionario, pari al 7%, in Borsa.

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

Una parte di queste azioni furono raccolte da Leonardo Del Vecchio attraverso la finanziaria di famiglia, la lussemburghese Delfin, che in poco tempo si andò rafforzando arrivando prima al 10% del capitale e poi, in seguito all’autorizzazione chiesta alla Bce, fino al 20%.

 

Del Vecchio aveva da anni anche una partecipazione in Generali, prima limitata al 2% e poi arrotondata fino al 5%. Parallelamente, senza legami ufficiali ma in totale sintonia temporale, l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone rastrellava in Borsa piccoli pacchetti di azioni Generali e, in un secondo momento, anche di Mediobanca.

 

MPS MEDIOBANCA

Il comune intento dei due soggetti, seppur mai dichiarato in alcun documento ufficiale, era quello di cambiare il management sia di Mediobanca che di Generali in quanto gestivano le due società puntando molto sui dividendi e troppo poco sulla crescita dimensionale nel mercato finanziario europeo e mondiale.

 

Questo intento si è poi trasformato in una battaglia senza esclusione di colpi che ha avuto come luogo di scontro almeno quattro assemblee, due di Generali e due di Mediobanca, nelle quali i due schieramenti si sono contati fino all’ultimo voto.

 

luigi lovaglio

L’assetto di public company è stato scardinato solo il 21 agosto scorso, quando nell’assemblea Mediobanca, il fronte dei contrari all’operazione messa in campo dall’ad Alberto Nagel, cioè l’acquisto di Banca Generali, ha prevalso rispetto ai favorevoli. Da lì in poi l’offerta pubblica di scambio lanciata a fine gennaio 2025 dall’ad di Mps Luigi Lovaglio con il supporto dei due azionisti forti Caltagirone e Delfin, ha avuto la strada spianata e ha raccolto alla fine l’86% del capitale di Mediobanca.

 

Ma questo risultato è stato possibile grazie alla manovra a tenaglia che i due imprenditori, Caltagirone e Francesco Milleri, presidente di Delfin, (oggi entrambi indagati dalla magistratura), hanno stretto intorno a Piazzetta Cuccia lanciando l’ariete Monte dei Paschi di Siena verso l’obbiettivo finale.

 

ALBERTO NAGEL

Infatti, oltre ad aver coagulato circa il 17% di Generali e il 30% di Mediobanca nei loro ricchi portafogli, sul finire del 2024 hanno acquistato anche il 10% a testa di Mps, in parte comprando sul mercato e in parte rilevando azioni dal Tesoro.

 

[…] A metà novembre 2024, infatti, il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti, che aveva ancora in portafoglio il 27% di Mps […], ha deciso di dismettere il 17% vendendolo proprio a Caltagirone, Delfin, Bpm e Anima che hanno comprato simultaneamente e allo stesso prezzo dall’intermediario scelto per eseguire l’operazione, la Akros. Questo collocamento così orchestrato è finito nel mirino della magistratura in seguito agli esposti di concorrenti come l’Unicredit di Andrea Orcel e della stessa Mediobanca, perché creava il sospetto di un’azione di concerto […] vietata dal testo unico della finanza ma difficilmente dimostrabile se non vi sono documenti scritti.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE GIORGIA MELONI

 

[…] La nuova compagine azionaria riunita nella tolda di comando della banca senese, potendo contare sulla forte presenza degli stessi investitori sulla filiera Mps, Mediobanca, Generali, ha così deciso a fine gennaio 2025 di lanciare l’attacco finale con un’Ops (offerta pubblica di scambio) su Mediobanca.

 

Offerta che ha trovato sul suo cammino la resistenza verace del management e del cda di Piazzetta Cuccia, che […] ha messo in campo l’alternativa dell’acquisto di Banca Generali dalla stessa Generali.

 

IL NUOVO CDA DI MEDIOBANCA BY CALTAGIRONE E MILLERI

L’ago della bilancia […] ha vestito i panni del governo di Giorgia Meloni, che non solo ha mantenuto una partecipazione importante in Mps, ma ha anche sostenuto apertamente la cordata che è andata alla conquista di Mediobanca e Generali. Spaventando tutti quegli azionisti presenti nelle due società finanziarie che hanno a che fare con le concessioni o con lo Stato direttamente. Schierarsi contro Mps ha significato opporsi al governo in carica e quindi molti hanno scelto la carta dell’uscita o della consegna delle azioni agli scalatori.

 

Inoltre il governo ha favorito la discesa in campo delle casse di previdenza, Enpam, Forense, Enasarco, che hanno rastrellato sul mercato prima azioni Mps e poi azioni Mediobanca per appoggiare con i loro voti in assemblea il fronte degli scalatori.

 

alberto nagel

Il redde rationem è arrivato, appunto il 21 agosto, dove il 42% del capitale composto da Delfin, Caltagirone, casse di previdenza, Benetton, Unicredit, ha votato contro o si è astenuto sull’acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca.

 

E’ stato l’epilogo di una stagione che ha portato alle dimissioni di Nagel, del presidente Renato Pagliaro, e di tutto il cda il 28 ottobre scorso per fare spazio ai nuovi azionisti […].

 

Quattro uomini sono stati scelti da Caltagirone, tra cui l’ad Alessandro Melzi d’Eril, quattro uomini da Delfin, tra cui il presidente Vittorio Grilli, e due soli uomini da Mps che è ufficialmente il principale azionista di Mediobanca.

 

crollo insegna generali

Il prossimo passo riguarderà la presa di Generali, obbiettivo ultimo di Delfin e Caltagirone che finora, nonostante il loro 17% cumulato, non sono riusciti a intervenire sulla gestione della compagnia di Trieste. Ma ora la magistratura ha battuto un colpo e le conseguenze sono tutte da scoprire.

LUIGI LOVAGLIO AL SENATO - COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLE BANCHE - FOTO LAPRESSE

ALBERTO NAGEL GLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA ALL 11 AGOSTO 2025 ALBERTO NAGEL

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