Erica Dellapasqua per corriere.it
Dopo Zerocalcare e altre case editrici anche lo scrittore Carlo Lucarelli e la regista Margherita Ferri non parteciperanno all'incontro organizzato dalla Regione Emilia-Romagna a «Più libri più liberi», la Fiera nazionale della piccola e media editoria che si tiene a Roma tra il 4 e l'8 dicembre, quest'anno dedicata a Giulia Cecchettin e a cui era stato invitato anche Leonardo Caffo, filosofo e scrittore 36enne a processo per maltrattamenti contro l'ex compagna.
Chiara Valerio e Michela Murgia
Caffo alla fine ha deciso di rinunciare ma la curatrice della Fiera, Chiara Valerio, ha continuato a difendere la scelta di coinvolgerlo dichiarando che in sua assenza sarebbe stata lei «a parlare del suo saggio sull'anarchia». Ora, d'intesa con Ferri e Lucarelli, anche l'Emilia Romagna - regione di provenienza di entrambi - ha deciso di annullare l'appuntamento, in calendario giovedì 5 dicembre alle 15,30 alla Nuvola di Fuksas.
Lucarelli e Ferri non ci saranno
Carlo Lucarelli, presidente della Fondazione emiliano-romagnola vittime di reato e Margherita Ferri, regista del film «Il ragazzo dai pantaloni rosa» ispirato alla storia vera di Andrea Spezzacatena morto suicida a 15 anni, avrebbero presentato rispettivamente la nuova serie podcast «A fari spenti» dedicata a casi trattati dalla Fondazione e il mediometraggio «Cerchi», anch'esso basato su casi reali gestiti sempre dalla Fondazione, fra cui i femminicidi di Alessandra Matteuzzi e di Elisa Bravi.
La Regione: «Polemica appanna il lavoro»
«L'escalation della polemica - spiega la Regione in una nota - a seguito dell'invito della direttrice e curatrice della rassegna, Chiara Valerio al filosofo Leonardo Caffo, accusato di maltrattamenti e lesioni all'ex compagna, ha infatti creato condizioni che rischiano di focalizzare l'incontro sulla polemica stessa anziché il lavoro della Fondazione emiliano-romagnola vittime di reato a sostegno di persone chiamate a risollevarsi dopo traumi spesso gravissimi, fra cui tante donne vittime di violenza e figli e figlie di donne vittime di femminicidio».
«Con dispiacere» Lucarelli e Ferri, la Fondazione e la Regione, «rinunciano a uno spazio importante per parlare dell'attività di un organismo unico in Italia come la Fondazione». «La decisione di annullare l'evento - ribadiscono - non mette in discussione il principio di presunzione di innocenza, né la stima nei confronti degli organizzatori e della curatrice, Chiara Valerio. Resta operativo lo stand della Regione».
La rinuncia di Zerocalcare
Zerocalcare, nel motivare la sua rinuncia, aveva scritto: «Mi è sembrato evidentemente inopportuno invitare ad una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (confesso che non sapevo manco chi c... fosse) accusato di violenza ai danni della sua compagna».
Chiara Valerio e Conchita De Gregorio (al centro)
E ancora: «Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo (che pure è un tema che mi sta molto a cuore in questo tempo di barbarie) per troncare una discussione sulla violenza di genere, senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi, la difficoltà di essere credute, di vedere riconosciuta la propria verità. Una discussione complessa che afferisce più alla cultura che alle procedure penali».
Sempre per il «caso Caffo» si era sfilata anche la casa editrice Gigaciao, fondata da Sio, Dado, Fraffrog e Giacomo Bevilacqua.
Chiara Valerio e Marcella Libonati Chiara Valerio e Ginevra Bompiani Chiara Valerio Patrizia Cavalli Chiara Valerio Nanni Moretti elly schlein chiara valerio roberto saviano chiara valerio ai funerali di michela murgia MICHELA MURGIA CHIARA VALERIO alessandro giammei michela murgia chiara valerio