sanpa - luci e tenebre di san patrignano

IL CINEMA DEI GIUSTI – “SANPA” NON SOLO È MEGLIO DI “BRIDGERTON”, MA ANCHE DI QUALSIASI COMMEDIA E FILM ITALIANO VISTO ULTIMAMENTE, PERCHÉ RACCONTA CHIARAMENTE UNA STORIA ITALIANISSIMA OSCURA CHE COINVOLGE NEL BENE E NEL MALE DAVVERO TANTE PERSONE, E MOLTE FINITE PROPRIO MALE – SI RIMANE IMPRESSIONATI A RIVEDERE LE IMMAGINI DELLA TV DEL TEMPO, QUASI TUTTA SOCIALISTA, DA MINOLI A VIGORELLI AI TIGGÌ2 CON LA GRUBER, CHE DAVA SPAZIO A MUCCIOLI E AI SUOI DELIRI DA PADRE-PADRONE – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

vincenzo muccioli

Fidatevi. “Sanpa”, lungo documentario prodotto da Gianluca Neri e diretto da Cosima Spender per Netflix non solo è meglio di “Bridgerton”, ma anche di qualsiasi commedia e film italiano visto ultimamente, da “Favolacce” a “Hammamet”, perché racconta chiaramente una storia italianissima alquanto oscura che coinvolge nel bene e nel male davvero tante persone, e molte finite proprio male, con la quale non abbiamo mai fatto davvero i conti.

 

vincenzo muccioli san patrignano

Storia che non conveniva e non conviene neanche adesso proprio a nessuno raccontare, né allo Stato, che del problema dei tossici si è sempre lavato le mani, vai col metadone, né ai tanti genitori che vedevano i figli morire, né a chi ci metteva i capitali, come i Moratti, né a politici e a televisivi che appoggiavano incondizionatamente Muccioli. E tanti sono ancora lì.

 

sanpa luci e tenebre di san patrignano

Ricordate quel che cantava per tutti Paolo Rossi ai bei tempi, “Era meglio morire da piccoli, soffocati da un bacio di Muccioli…”? Ecco, il bacio di Muccioli, con tutta la sua violenza patriarcale, lo troviamo disteso per cinque ore in questa ricostruzione equilibrata e ricchissima di materiali, dichiarazioni, storie nelle storie del centro di recupero-lager di San Patrignano dai primi anni ’80 alla morte del fondatore.

 

condanna vincenzo muccioli

Sfila sotto i nostri occhi tutto quello che abbiamo visto e sentito in tv in quegli anni, nuove dichiarazioni a parte, ma forse non volevamo davvero vedere e sentire fino in fondo le voci provenienti da un inferno che pensavamo riguardasse quel che Muccioli chiamava “la feccia della società”, le centinaia e centinaia di ospiti-prigionieri, arrivarono a 1500, che riempirono le camerate del centro.

 

red ronnie vincenzo muccioli

Con le tante morti che dovette affrontare poi con l’arrivo dell’Aids. Si rimane impressionati a vedere le immagini di così tanti tossici dietro al guru, omone di 1, 90 per 130-170 chili, ma anche a rivedere quelle della tv del tempo, quasi tutta socialista, da Minoli a Vigorelli ai tiggì2 con la Gruber, che dava spazio a Muccioli e ai suoi deliri da padre-padrone.

sanpa luci e tenebre di san patrignano 2

 

Per non parlare delle incredibili dirette, queste sì mai viste, almeno da me, di Red Ronnie, sorta di groupie di Muccioli, pazzamente innamorato del santone, che segue durante il primo processo e poi ovunque. Un Red Ronnie che oggi dice le stesse cose di allora. Ma sentite anche le dichiarazioni di allora di Indro Montanelli che difende Muccioli riconoscendolo come uomo della provvidenza, “Io avevo Mussolini. Ho portato la camicia nera con entusiasmo fino ai 25 anni”.

 

uno dei ragazzi incatenati a san patrignano

E non mi ricordavo la durezza di Enrico Maria Salerno che abbandona suo figlio Nicola alle braccia di Muccioli augurandogli una buona morte. Ora, non si tratta di stabilire se Muccioli fosse un santo o un mostro, credo che il suo faccione luciferino dica molto di più da solo, un buon padre violento o solo un violento, quanto di capire da una parte perché lo Stato, che in fondo è sempre stato mollo come un Conte2 o Conte-ter, glielo abbia fatto fare, da un’altra perché l’Italia, che usciva dagli anni di piombo del terrorismo e entrava in quelli dell’eroina al ritmo dei primi show di Canale 5, non si sia seriamente preoccupato del problema.

 

C’è ancora chi si domanda perché non vennero mostrate, nemmeno dai giornali di sinistra, le fotografie dei ragazzi incatenati ripresi nelle piccionaie di Muccioli che fecero partire il primo processo nel 1983. Insomma. Dove eravamo? Chi eravamo? E chi siamo? Abbiamo avuto tutti amici o conoscenti o parenti tossici. Ci siamo voltati dall’altra parte. E ancora lo facciamo, presumo.

vincenzo muccioli paolo villaggio 2

 

E’ allora che arrivano i Muccioli che ti soffocano con un bacio. Spinti dalla politica e dalla tv legata alla politica. Letizia Moratti arrivò alla presidenza della Rai piazzando a Rai Due Gabriele La Porta, che fece un incredibile Capodanno da San Patrignano che ancora ricordo.

 

Oggi, a tanti anni di distanza, ripeto, le cose non sono così cambiate. Red Ronnie dice ancora le stesse cose, San Patrignano sta ancora lì, lo Stato è ancora imbelle. A chi importa dei tossici? Anche i sopravvissuti, intervistati nel documentario, a parte Walter Delogu, padre di Andrea, nata proprio lì, braccio destro e body guard di Muccioli, sembrano davvero reduci di un lager. E’ stata una tragedia e tanti ne portano ancora i segni. Ma per me, il problema principale del documentario, è che non sia prodotto dalla Rai Perché quasi tutto il materiale è Rai. E questo è servizio è pubblico. 

WALTER DELOGU WALTER DELOGU2vincenzo muccioli 1sanpa luci e tenebre di san patrignano WALTER DELOGUsanpa luci e tenebre di san patrignano vincenzo muccioli san patrignano sanpa luci e tenebre di san patrignano 11

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...