massimo giletti

“ALESSANDRA MORETTI È ANCORA INNAMORATA DI ME, FORSE IN PARTE ANCHE IO” – AMORI, BOLLORI E CONDUZIONI DI MASSIMO GILETTI: “PER LEI PROVO UN SENTIMENTO DI AFFETTO CHE MI LEGA MOLTO. SO CHE NON CI PERDEREMO MAI, MA A MIA MAMMA PIACEVA MOLTO ANTONELLA CLERICI. SI CHIAMAVANO, SI SCRIVEVANO” – “ORFEO? MI AUGURO DI NON INCROCIARLO MAI PIÙ. MENTANA È UN UOMO MOLTO INTELLIGENTE, DI FORMIGLI APPREZZO IL LAVORO GIORNALISTICO. FLORIS È UN UOMO DI POTERE” – I TALK SHOW, IL RAPPORTO CON CAIRO E LA POLITICA: “L'UNICO INCARICO AL QUALE PENSEREI È QUELLO DI…”

Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

Sa riattaccarsi un bottone?

MASSIMO GILETTI BAMBINO CON LA MADRE GIULIANA

«L'ho fatto una volta, a Lourdes, con gli scout. Siccome c'era anche mia madre, volevo andare da lei per farlo sistemare, ma i miei compagni non me lo permisero».

 

Non si può sentire. L'azienda «Giletti Spa» fa filati dal 1884.

«C'era chi riattaccava i bottoni meglio di me. Ho sempre cercato di non perdere tempo nel fare cose che non mi sarebbero servite».

 

Mai andato in analisi? I suoi fratelli gemelli, di sette anni più grandi, la infilavano nel pozzo o l'abbandonavano in mezzo al torrente.

«No, anzi, ho sempre giudicato con atteggiamento arrogante chi lo faceva. Adesso ho 60 anni e mi sembra un po' tardi per recuperare».

 

E non pensa che ci sia stata un po' di rivalsa, nel suo percorso professionale? È cresciuto come «il fratello dei gemelli Giletti», adesso Maurizio ed Emanuele sono «i fratelli di Giletti».

massimo giletti a odessa

«Mah, forse lo possiamo dire per sorridere, senza dargli un valore assoluto. Senza di loro avrei faticato dopo la morte di mio padre».

 

Emilio, scomparso a gennaio 2000. Gli aveva promesso di occuparsi dell'azienda, ma lei oggi non è più presidente.

«Era una promessa complessa da mantenere, ma era giusto farla. Ho lavorato due anni in azienda, dopo la laurea, e mi sono portato il peso della scelta di andarmene. Ogni tanto mi basta chiudere gli occhi per rivedermi bambino mentre attraversavo i reparti: sento ancora tutti gli odori. Tornando alla promessa, credo che l'importante sia dare continuità, investire: lo scorso anno abbiamo chiuso molto bene».

massimo giletti con il padre emilio 1

 

Ha nipoti?

«Due, Emilio e Titti. Ma sono uno zio assente. Corro sempre, la lontananza...».

 

Massimo Giletti si pavoneggia graziosamente nel suo attico romano sui Monti Parioli, nella sala azzurra con la moquette in tinta, abbinata al colore predominante dei tanti Balla appesi alle pareti, compreso un sontuoso arazzo che ne occupa una per intero.

 

MASSIMO GILETTI

Gli hanno appena consegnato una cassapanca futurista dalla Sicilia, che ha messo di fronte a una deliziosa viaggiatrice in bronzo di Bruno Catalano. Si lamenta ogni tanto per il ginocchio: è caduto giocando a calcio e si è scorticato qua e là.

 

Il suo rito prima di ogni puntata era chiamare sua madre Giuliana.

«Ora non posso più farlo, da un anno è entrata in un limbo di bambina. Ma quando vado a trovarla mi riconosce e sorride, e a me basta vedere i suoi occhi che si illuminano».

 

massimo giletti con il padre emilio 3

È vero che la veniva a trovare a Roma, guidando sola, da Ponzone di Trivero, nel Biellese?

«Sì, con la Mercedes. L'ultima volta aveva 84 anni. La patente l'aveva presa di nascosto, mio padre era contrario perché c'era l'autista. In effetti lei lo ha utilizzato per fare scuola guida... A Roma l'ho portata pure in motorino!».

 

Quante fidanzate le ha fatto conoscere?

«A un certo punto mi ha chiesto di non presentargliele più, perché si affezionava».

massimo giletti alessandra moretti

 

A quale si è affezionata di più?

«Le piaceva molto Antonella Clerici, si chiamavano, si scrivevano. Ma è stata profondamente legata a Maria Paola, la figlia di un industriale: ho trovato un carteggio che durava da 4-5 anni».

 

È rimasto in contatto con tutte le sue ex?

«Sì. La soddisfazione più grande è quando mi dicono che forse ero meglio del marito attuale».

 

massimo giletti antonella clerici

Alessandra Moretti?

«È ancora innamorata di me, forse in parte anche io».

 

Allora perché finì?

«Finì? Per lei provo un sentimento di affetto che mi lega molto. È una donna che nella vita ha lottato, ha cresciuto i figli praticamente da sola. Non ho mai avuto una famiglia da Mulino Bianco: quando vedevo i suoi genitori che si amavano ero toccato. So che non ci perderemo mai».

massimo giletti alessandra moretti

 

E come sta la sua fidanzata immaginaria?

«Chi?».

 

Ha raccontato a «Oggi» di un amore grande che le vive dentro da dieci anni...

«Ah, non la sento da un po'. Ma c'è. Io fatico con la quotidianità. Vivo l'oggi come fosse già finito, sempre proiettato al domani. È difficile per me instaurare un rapporto lungo. Quando in Rai mi chiesero di fare un quiz famoso dissi di no, sarei morto. I pacchi non li ho voluti condurre».

 

massimo giletti a odessa

Anni fa un sondaggio rivelò che una donna su tre avrebbe pagato cinquemila euro pur di passare una notte con lei.

«A me non hanno mai offerto nulla. Quel sondaggio è putiniano».

 

E lei non è putiniano?

«A 18 anni feci la pipì sul confine russo».

 

Racconti.

«Ero in Finlandia con tre amici. D'estate rubavo a mio padre un furgone aziendale in cui mettevamo frigo, stereo e, sopra, le brandine. Quell'estate andammo pure a Helsinki, per i Mondiali di Atletica, e da lì proseguimmo verso Nord, trovandoci al confine con l'Unione Sovietica.

 

GIOVANNI FLORIS MASSIMO GILETTI

Un cartello in russo, inglese e finlandese diceva: 2 anni di carcere a chi parla, 5 a chi fotografa, 10 a chi oltrepassa il filo spinato. Mi ero spinto al limite con il mio amico Giancarlo Sallier de la Tour. Dalla torretta i soldati spararono. Filammo via e, per dispetto, facemmo la pipì sul confine».

 

Quindi non è putiniano?

«Mi sento un uomo libero e credo che l'Europa non debba dipendere troppo dagli Stati Uniti. Non accetto un ministero della verità assoluta».

 

Però da lei Vladimir Solovyev ha detto che gli arresti in Russia non ci sono stati...

«I talk sono costruiti sullo scontro di idee».

 

MASSIMO GILETTI E ANGELA TUCCIA

E la sua magnifica ossessione per Povia?

«L'ho invitato solo due volte. Mi interessava il filo rosso che lega i no vax ai pro Putin».

Giovanni Minoli, suo mentore, ha detto che date tutti la caccia all'ospite strano.

«Ma lui dimentica che ai tempi di Mixer mi mandò in guerra in Serbia, con la Gabanelli, per raccontare il loro punto di vista. Penso si possa fare un parallelo tra il Kosovo e il Donbass».

 

Vuole fare una puntata di «Non è l'Arena» dalla Russia?

«Sarebbe interessante andare a vedere con i propri occhi quello che sta succedendo lì».

nunzia de girolamo e massimo giletti su chi ph sestini 2

 

Col senno di poi la rifarebbe dall'Ucraina?

«Oltre alle critiche, ho ricevuto apprezzamenti, per esempio da Mieli, Nuzzi. Quella sera abbiamo fatto il 7%, con i miei reportage nella devastazione. Sono stato in Afghanistan, in Kurdistan, in Iraq... Per parlare di guerra tu devi vederla. Per questo in Ucraina sono andato in giro».

 

Con le Hogan.

«Ce le ho da sette anni. Hanno un taglio alto, sono perfette se piove o c'è terreno fangoso».

 

Indossava l'elmetto, l'operatore no.

«Ho un'assicurazione che mi obbliga a prendere certe precauzioni».

 

In Ucraina è venuta anche la scorta?

«No. Già andare lì era un rischio: ci mancava solo che lo accollassi a qualcun altro».

 

nino di matteo intervistato da massimo giletti a non e l arena

Smetterà di averla, prima o poi?

«Temo di no. La mafia non scherza».

 

Di quale servizio a «Non è l'Arena» è più orgoglioso?

«Quando sono riuscito a battere Rai 1 sull'ipotesi di impeachment per Mattarella, nel 2018.

Abbiamo fatto servizio pubblico. Non dico di togliere il canone Rai, ma un po' di pubblicità».

 

Altre puntate?

MASSIMO GILETTI INVIATO DI GUERRA IN UCRAINA

«Vedere che un programma costringe il governo al voto di fiducia sulla scarcerazione dei mafiosi portando alla destituzione del capo del Dap, è stato memorabile. Anche se mi è costato la libertà. Ma il coraggio non è essere folli: è andare avanti, nonostante tu sappia quello che ti succederà. Pensiamo a Falcone e Borsellino».

 

Sente ancora le sorelle Napoli, altra sua battaglia televisiva che è diventata un libro?

«Ci scriviamo ogni settimana. Quando le ho conosciute la loro tenuta produceva cento chili di grano, oggi 50 mila tonnellate».

 

nunzia de girolamo e massimo giletti su chi ph sestini 4

Sa di essere divisivo?

 «Noi non siamo un talk show normale, la mia passione sta lì dentro. So bene di esserlo, ma meglio dividere: vuol dire che crei emozioni».

 

Il collega che stima di più?

«Trovo che Mentana sia importante: è un uomo molto intelligente, con lui puoi parlare dall'opera d'arte al centravanti dell'Inter. Di Formigli apprezzo il lavoro giornalistico. Floris è un uomo di potere, come Vespa».

 

Perché lei non ha l'agente?

massimo giletti da odessa

«I giornalisti non dovrebbero averlo. Vedere colleghi gestiti dallo stesso procuratore pone interrogativi e possibili conflitti di interesse. Per il mio senso di libertà preferisco non averlo».

 

Può vantarsi di aver battuto Maria De Filippi.

 «Me lo disse Mario Orfeo quando mi chiese di fare il varietà. Ma lei è imbattibile: solo sugli eventi come con Mogol puoi fare il miracolo».

giovanni floris urbano cairo massimo giletti enrico mentana

 

 Lo ha più incrociato Orfeo?

«Mi auguro di non incrociarlo mai più».

 

Mara Venier ha detto al «Messaggero» che il posto all'Arena glielo aveva lasciato lei.

«In realtà fu Del Noce a volere due spazi di mezz' ora per me e per Paolo Limiti».

 

Le piace l'imitazione di Ubaldo Pantani?

Ride. «Una volta incontrai Ibrahimovic alla Juve e mi salutò alzando le corna e dicendo: Hasta la f... siempre! Pensava lo dicessi davvero io!».

 

mentana cairo giletti 2

Il più bravo allenatore della Juventus?

«Dino Zoff, che con una squadra scarsissima vinse una Coppa Uefa e battè il grande Milan».

 

Il calciatore di sempre?

«Tardelli: come me non si arrende mai».

 

 Resterà a La7?

 «Il rapporto con il presidente è molto profondo. Non potrò mai dimenticare la mattina in cui chiusero la bara di mio padre: sentii una mano sulla spalla ed era lui. Al di là della televisione e di quello che sarà il mio futuro ho una certezza: a Cairo sarò riconoscente per sempre».

 

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI

Facevano il suo nome come sindaco di Torino. Tentato?

«Veramente era Roma. E comunque l'unico incarico al quale penserei è quello di presidente della Regione, perché in quel ruolo hai la capacità di incidere».

massimo giletti da odessa e la presa per i fondelli di selvaggiamassimo giletti e le escort 3GILETTI CAIRO URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTImassimo giletti e le escort 2massimo giletti a cartabianca 4massimo gilettichiambretti giletti celentano scotti conti bonolisgiletti clericimassimo giletti massimo giletti urbano cairomassimo giletti foto di bacco

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…