dazn leotta

MICA C’È SOLO DAZN! – I GUAI DELLA PIATTAFORMA DI STREAMING NON SONO ISOLATI: NEL REGNO UNITO ANCHE GLI US OPEN SU AMAZON SONO ARRIVATI IN DIFFERITA – NETFLIX HA MENO PROBLEMI PERCHÉ GLI UTENTI SONO SPALMATI IN DIVERSE FASCE ORARIE E CONTENUTI. IL PROBLEMA DI DAZN È DELL’INFRASTRUTTURA: ECCO PERCHE'

Martina Pennisi e Daniele Sparisci per www.corriere.it

 

dazn ironia social

Se non avete vissuto in una caverna nell’ultimo mese, da quando è iniziato il campionato di calcio 2018/2019, vi sarete accorti di due cose. Anzi tre.

 

La prima: è arrivata in Italia una piattaforma per vedere le partite online, impossibile non essersi imbattuti almeno una volta in una sua pubblicità. Poi: se si è degli appassionati bisogna abbonarsi per forza, perché ha tre partite a giornata in esclusiva. Ultima: non sempre funziona come dovrebbe, anche se la situazione è andata migliorando.

 

La piattaforma legale

Si chiama Dazn, ed è di proprietà della società britannica Perform. «Ha aperto la strada a un cambiamento nell’intero sistema di broadcast — spiega Augusto Preta, fondatore di Italmedia Consulting, uno dei massimi esperti di tv e media —, prima per guardare una partita online esistevano solo i siti illegali.

 

dazn ironia social

Con questa novità l’utente Internet è meno penalizzato rispetto a quello della tv, ha più offerta e ce l’ha su dispositivi (smartphone, tablet ndr) che già utilizzava prima».

 

Il gol sparito

Bene, quindi. E non solo per chi si nutre quotidianamente di pane e Internet, a dire il vero, ma anche per quanti usano la connessione per consultare i social network, chiacchierare con le applicazioni di instant messaging o poco più.

 

Nella terra del pallone, ci voleva la serie A in streaming per amplificare all’ennesima potenza la rivoluzione dell’Internet tv, fenomeno approcciatosi alla massa con Netflix, disponibile nel nostro Paese dal novembre del 2015 e prima reale alternativa alla pay tv.

dazn ironia social

 

Ci voleva la serie A in streaming anche perché l’asticella delle aspettative si alzasse: un conto è innervosirsi per il rallentamento di una puntata di una serie tv o l’improvviso abbassamento della qualità con cui la si sta guardando. Un conto è perdersi un gol di Bonaventura nel bel mezzo di Napoli-Milan (ed è successo). Il secondo caso, oltre a essere più grave, è più frequente.

 

Problemi di banda

Prima di rispondere riavvolgiamo il nastro allo stato della banda larga nel nostro Paese, prima indiziata quando ci si rende conto che la Rete non può (ancora?) rimpiazzare la tv. «Per come sono strutturate le reti in Italia, di fronte a numeri sull’ordine dei milioni, emergono dei limiti», prosegue Preta.

 

dazn ironia social

Del resto nessun altro Paese prima, paragonabile al nostro, ha lanciato il pallone in streaming così lontano. Secondo i dati aggregati delle principali piattaforme del 2017 consultati da Liberi tutti, si scopre che circa il 35 per cento del tempo di visione davanti al desktop viene trascorso con un collegamento sostanzialmente non funzionante (sotto i 500 Kilobit per secondo).

 

Il 45 per cento del tempo di visione coincide con una definizione scarsa (tra 1 e 2 Mbps), l’11 per cento con una sufficiente, ma non ancora all’altezza dell’Hd. E solo il 9 per cento è un tempo degno di essere dedicato allo streaming. I dati relativi agli schermi mobili sono ancora peggiori: praticamente la metà del tempo (48 per cento) è a meno di un Mbps.

 

DILETTA LEOTTA A DAZN

I ritardi delle dirette

Quando la trasmissione è in diretta, questi dati pesano ancor di più. Nel caso di Parma-Juventus, su Dazn gli spettatori in contemporanea sono stati 723mila, ad esempio. Si pensi che, secondo i dati di Ey, nel primo anno di vita in Italia Netflix ha conquistato 800mila abbonati totali, la cui presenza si sarà spalmata in diverse fasce orarie.

 

Le difficoltà con palle o palloni che rotolano non sono solo italiane: le rilevazioni di Phenix hanno evidenziato come nel Regno Unito gli Us Open di tennis abbiano sofferto su Amazon un ritardo di 44 secondi rispetto alla tv live.

dazn ironia social

 

Spiega Guido Meardi, fondatore e amministratore italiano della britannica V-Nova, come il problema sia strutturale: «Sono le content delivery network(reti per ottimizzare la distribuzione dei contenuti, ndr) a gestire i maggiori volumi di traffico.

 

Tramite un’infrastruttura tecnologica con diversi Pop (point of presence, ndr) e server, copiano costantemente i contenuti per avvicinarli maggiormente al fruitore finale. L’operazione di copia è efficace per contenuti statici come immagini e file audio ma risulta poco strategica per i video live e on demand, soprattutto dopo che i social network hanno incrementato la necessità di distribuire su larga scala contenuti dinamici in tempo reale».

reed hastings

 

Quindi: lo sport, in diretta e capace di attirare un pubblico numeroso, fa più fatica di film e serie tv. Ma anche film e serie tv — e non a caso la casa di Reed Hastings si è fatta una sua Cdn e usa il sistema delle copie— vivono il presente e guardano al futuro con attenzione: cosa accadrà quando Netflix, Amazon Video, Apple Tv e anche Rai, Mediaset o Sky attireranno folle davanti a smartphone e smart tv?

 

Un mercato in crescita

La domanda non è solo lecita, ma doverosa: «Le tv a pagamento sono alla finestra aspettando di capire fino a quando la gallina dalle uova d’oro potrà assicurare ricavi», spiega Preta.

 

I MEME SULLA SCARSA QUALITA DELLE IMMAGINI DI DAZN

«Anche Sky ha investito nei sistemi di ultima generazione (la piattaforma Sky Q, ad esempio, ndr) nella fibra, nel digitale terrestre e nella internet tv per intercettare il cambiamento». Si stima che entro il 2019 i video online rappresenteranno l’80 per cento del traffico internet globale, a dare la spinta sarà il 5G.

 

Negli Stati Uniti gli iscritti a Netflix, Amazon e alle altre piattaforme già superano gli abbonati delle pay tv classiche, che però continuano ad assicurare una maggiore redditività. In Europa, secondo le previsioni di Itmedia Consulting i ricavi del settore passeranno dai 6,2 miliardi di euro del 2018 agli 8,8 del 2021 arrivando a rappresentare il 25% del mercato delle tv a pagamento.

I MEME SULLA SCARSA QUALITA DELLE IMMAGINI DI DAZN

 

Meardi ritiene che si possa intervenire fin da subito con servizi nativi per la distribuzione e codec di compressione, come il suo Perseus. Noi, dall’altra parte degli schermi, non vedremo alcuna di queste progressioni obbligate, ma assisteremo a una altrettanto inevitabile crescita dell’offerta, a partire da Facebook che ha appena lanciato in Italia la sua tv Watch e ha da poco raddoppiato lo sforzo video di Instagram. L’auspicio è di assistere, in tempi brevi, a una diminuzione dei rallentamenti. Si stiano guardando show o partite in diretta o meno.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...