roberto jonghi lavarini carlo fidanza

"LIBERO" VS "FANPAGE" - SENALDI SMONTA IL CASO FIDANZA - "PERCHÉ NON VENGONO PUBBLICATI ANCHE I FILMATI NEI QUALI L'EUROPARLAMENTARE DI FRATELLI D'ITALIA SI CORREGGE E SPIEGA AL FINTO IMPRENDITORE CHE NON VUOLE RICEVERE SOLDI IN NERO, INDICANDOGLI IL CONTO DOVE BONIFICARE? AL RIFIUTO DEL FINTO IMPRENDITORE, FIDANZA DECLINA L'OFFERTA DI DENARO. SI TRATTA DI INCHIESTA O DI DOSSIERAGGIO? È INFORMAZIONE O KILLERAGGIO?" - DALLA TEMPISTICA DEL VIDEO FINO AL RUOLO DI JONGHI LAVARINI: TUTTO CIÒ CHE NON TORNA NELL'INCHIESTA - VIDEO

 

Pietro Senaldi per "Libero quotidiano"

 

CARLO FIDANZA E IL SALUTO DEL LEGIONARIO

«Se Michetti vince, a Roma rischiamo di trovarci Fidanza sul palco a festeggiare». Ma Enrico Letta è sempre stato così o si è incattivito dopo che Renzi l'ha mandato a casa con il suo "stai sereno?".

 

Forse, più semplicemente, si è convinto che per fare bene il segretario del Pd dovesse trasformarsi in un ottuso energumeno. Altrimenti non si spiega come un posato nipote di posatissimo zio, di casata democristiana e allievo di Andreatta, cavalchi come il peggior Travaglio un caso giornalistico che puzza di montatura a chilometri di distanza. Già, perché i soldi in nero incassati da Fidanza per Fdi sono come la famosa intercettazione di Berlusconi premier sulla «Merkel culona inchiavabile», apparsa sul Fatto e fatale al Cavaliere: non si troveranno mai, perché non esistono, però sono strumentali a creare un clima politico in base al quale a destra sono brutti e cattivi e a sinistra sempre immacolati.

CARLO FIDANZA

 

I fatti sono noti: giornalista di FanPage segue per tre anni Roberto Jonghi Lavarini, scombicchierato fascistone e noto trombone milanese che la Meloni ha accompagnato alla porta proprio nel 2018.

 

CARLO FIDANZA GIORGIA MELONI

A due giorni dalle elezioni, con studiata tempistica che impedisce a Giorgia e Fdi di replicare, proprio alla vigilia del silenzio elettorale, spunta un video in cui Fidanza rimprovera Lavarini per aver fatto il saluto romano in presenza di una candidata di Fratelli d'Italia di supposta origine ebrea e, nel farlo, ne scimmiotta polemicamente il gesto. Spunta poi un secondo video in cui Lavarini presenta all'europarlamentare il giornalista di Fanpage sotto le mentite spoglie di un imprenditore simpatizzante che vorrebbe finanziare un aperitivo elettorale. In nero, lascia intendere l'agente provocatore. Fidanza inciampa, si impappina, parla di «black» ma poi spiega di aver voluto intendere «cash»; insomma, pare abboccare.

 

carlo fidanza giorgia meloni

Giorni dopo, in ufficio, si chiarisce tutto: per finanziare Fdi occorre fare un bonifico, tutto alla luce del sole. Il finto imprenditore naturalmente non ci sta più e l'affare così sfuma, ma il video che scagiona l'eurodeputato non sarà mai proiettato. La frittata però è fatta, la sinistra grida al ritorno del Duce, Fidanza si autosospende, la Meloni chiede di vedere tutte le cento ore di registrato, FanPage risponde picche e il materiale finisce in Procura. Intanto, in attesa della verità, si è votato, il centrodestra ha perso e, ascoltando in tv le dichiarazioni dei politici e degli opinionisti di sinistra, pare che Milano oggi sia come Monaco di Baviera nel 1939 e che da un momento all'altro la Meloni possa affacciarsi al balcone di Piazza Venezia per dichiarare guerra all'Abissinia. Poi La Russa o la Santanché provvederanno a firmare le leggi razziali e forse Bersani e Fratoianni finiranno al confino a Ventotene. Quanto a Fidanza, sta sotto coperta, ma negli ambienti di Fratelli d'Italia avanza il sospetto che, più che uno scoop giornalistico, la vicenda sia un trappolone studiato a tavolino, magari con la complicità di qualche quinta colonna interna.

carlo fidanza chiara valcepina roberto jonghi lavarini

 

In effetti, parecchie sono le cose che non tornano. 1) Fidanza sarebbe indagato per riciclaggio e finanziamento illecito ma non per apologia di fascismo. Tutte le richieste a Fdi di scaricarlo perché nostalgico mussoliniano e alla Meloni di fare pubbliche dichiarazioni di antifascismo non poggerebbero su nessuna inchiesta penale. Il caso Fidanza fascista sarebbe solo una colossale montatura giornalistica.

 

2) In cento ore di montaggio, e decine di appuntamenti pre-elettorali, il solo spezzone utilizzato per accusare Fidanza di neofascismo è la caricatura che l'eurodeputato fa di Jonghi Lavarini, alzando sgraziatamente il braccio per prenderlo in giro. Se questa è la pistola fumante, FanPage ha le polveri bagnate.

carlo fidanza inchiesta di fanpage

 

3) Il video incriminato risale al 22 settembre, in zona Cesarini rispetto alla scadenza del voto. In campagna elettorale Fidanza ha partecipato a decine di eventi e mai è accaduto nulla. Casualmente, quasi nell'ultimo giorno possibile, Joghi Lavarini si presenta con il giornalista sotto copertura e tiene, di sua sponte, un mezzo comizio delirante, neanche volesse solo provocare. Fidanza reagisce, rimproverandolo e scimmiottandolo, e passa per fascista.

 

4) Jonghi Lavarini è stato candidato tre anni fa per Fdi al Parlamento, ma in posizione impossibile, più che altro per tacitarlo. Un errore, ma non commesso da Fidanza, e neppure in realtà dalla Meloni, che non si occupa dei nomi messi in lista unicamente per fare volume, senza nessuna speranza di approdare alle Camere. Dopo il voto del 2018, il discusso Lavarini è stato marginalizzato e non ha più avuto nulla a che fare con il partito. È possibile che non abbia gradito.

carlo fidanza

 

5) Il giornalista di Fanpage frequenta Jonghi Lavarini per tre anni ma incontra Fidanza solo a settembre. Cosa si sono detti prima i due? Che tipo di rapporto hanno instaurato? Come è possibile che Jonghi Lavarini abbia frequentato per tre anni un noto giornalista milanese senza accorgersene e pensando che fosse un imprenditore ma rimanendo del tutto ignaro di che cosa si occupasse?

 

6) Come mai in tre anni Jonghi Lavarini, noto fascista, si trattiene e non commette gesti né si lascia sfuggire parole nostalgiche davanti al giornalista di FanPage, che lui pensava fosse un simpatizzante, salvo poi lasciarsi andare a un delirio neonazista, quasi a favore di una telecamera di cui non dovrebbe conoscere l'esistenza, solo quando incontra Fidanza?

 

7) Jonghi Lavarini viene contattato da un oscuro imprenditore che vuole incontrare Fidanza per finanziare Fdi. Questi glielo presenta, ma la storia non finisce lì. Non solo il giornalista sotto mentite spoglie offre ripetutamente dei soldi in nero, ma anche lo stesso Lavarini ritorna in maniera particolarmente insistente sul tema soldi.

roberto jonghi lavarini carlo fidanza

 

8) Come mai nel video dove il giornalista offre soldi in nero Fidanza è male inquadrato, come normale da immagine rubata, mentre Jonghi Lavarini sembra quasi in posa?

ROBERTO JONGHI LAVARINI

 

9) Perché, se il solo intento è fare un'inchiesta giornalistica, non vengono pubblicati anche i filmati nei quali Fidanza si corregge e spiega al finto imprenditore che non vuole ricevere soldi in nero, indicandogli il conto dove bonificare? Al rifiuto del finto imprenditore, motivato con il fatto che i suoi supposti finanziatori non vorrebbero essere associati a Fdi, Fidanza declina l'offerta di denaro, ma questa evidentemente non è ritenuta notizia degna di segnalazione. Si tratta di giornalismo o di istigazione a delinquere? Di inchiesta o di dossieraggio? È informazione o killeraggio?

 

chiara valcepina carlo fidanza lobby nera inchiesta fanpage

10) Perché è stato messo nel mirino proprio Fidanza, che in trent' anni di attività politica mai si era fatto notare per atteggiamenti nostalgici del fascismo? Può non essere secondario il fatto che l'eurodeputato sia uno degli uomini chiave che hanno accompagnato la Meloni nel cammino che l'ha portata ad assumere la presidenza dei Conservatori Europei, tessendo la tela per la sua nomina.

 

pietro senaldi

11) Il giornalista di FanPage ha provato a incastrare anche esponenti della Lega meneghina, ma le sue proposte di finanziamenti in nero sono state respinte al mittente. Ci sono stati tentativi anche con politici del Pd o di M5S? Se non ci sono stati si può dire che più che di un'inchiesta giornalistica si è trattato di un tentativo di screditare il centrodestra, con tanto di istigazione a delinquere, comportamento che poco ha a che vedere con il giornalismo. A meno che non si sia nella redazione di Lotta Continua nei primi anni Settanta.

inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 9

 

12) Perché il servizio viene dato in pasto all'opinione pubblica prima del voto ma senza che ci sia il tempo per analizzarlo; a mo' di pugno in pancia che toglie il fiato e non dà diritto di replica?

roberto jonghi lavarini con matteo salvini il tweet di roberto jonghi lavarini roberto jonghi lavarini con giorgia meloni

CARLO FIDANZA GIORGIA MELONI inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 8inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 6inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 4inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 5inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 7inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 3inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 12inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 10inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 1inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 11inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 2meloni fidanza

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...