roberto vecchioni 9

ROBERTO VECCHIONI MEMORIES - “BATTIATO BRAVISSIMO RACCONTATORE DI BARZELLETTE. CON GUCCINI FACEMMO GARA A CHI BEVEVA DI PIÙ. ORA NON TOCCO PIU’ IL VINO DA 7 ANNI - “VOGLIO UNA DONNA CON LA GONNA...”? NON ERA ANTIFEMMINISTA. MA LE DONNE NON DEVONO DIVENTARE COME GLI UOMINI” – I 3 TUMORI, LA FIGLIA FRANCESCA LESBICA ("L'HO ACCOMPAGNATA AD AMSTERDAN PER L'INSEMINAZIONE ARTIFICIALE"), IL RICORDO DI ALDA MERINI E DELLA GRANDE INTER - VIDEO

 

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

Roberto Vecchioni, qual è il suo primo ricordo?

«Ho un anno e mezzo e ho fatto la pipì sul pavimento. Mia mamma rientra a casa e io incolpo il cavallo a dondolo: "Avallo pipì terra"». «Oh oh cavallo...».

vecchioni

 

È il suo destino.

«Papà scommetteva all'ippodromo. Possedeva pure un cavallo da corsa: Nelumbo, nome giapponese. Il cavallo è la svolta nella storia d'Europa. Prima esisteva una civiltà matristica, in cui uomini e donne erano uguali. Poi arrivarono gli indoeuropei, a cavallo, e cambiarono tutto: fecero la guerra, costruirono mura, imposero l'egemonia dell'uomo». E il suo primo ricordo pubblico? «Gli eroi: Garibaldi, e l'Inter».

 

alda merini vecchioni 1

 I suoi genitori sono napoletani.

«Mamma aveva una nonna principessa: si chiamava Lonardi, parente di Eduardo Lonardi, presidente dell'Argentina. Si trasferì a Milano per seguire mio padre, rappresentante di tessuti. Lui milanista, io interista; lui liberale malagodiano, io comunista; ma ci siamo sempre rispettati».

 

La Grande Inter.

«Divenni interista prima, al tempo del Milan del Gre-No-Li, che era molto più forte di noi. Comprammo Angelillo, l'angelo con la faccia sporca, ma purtroppo si innamorò perdutamente di una ballerina, Ilya Lopez, che si chiamava in realtà Attilia Tironi... San Siro aveva un solo anello. I miei amici e io non avevamo i soldi per il biglietto, così scavalcavamo».

 

Chi era il suo eroe?

«Corso. Fingeva di non esserci, poi calciava una punizione a foglia morta. Comunque i più forti che ho visto dal vivo sono Maradona e Ronaldo. Quello vero, il nostro».

vecchioni merini

 

Nel 1964 la prima Coppa dei Campioni.

«Al Prater di Vienna. C'ero. E ho chiuso il cerchio nel 2010, portando la famiglia a vedere l'Inter vincere la finale di Champions a Madrid. Festeggiamo tutta la notte con quelli del Bayern, che pure avevano perso».

 

Tra Milan e Juve chi tifa?

«Ovviamente Milan».

Le prime canzoni?

vecchioni 6

«A 18 anni. Dedicate ad Aiace, e alla battaglia di Maratona. Immaginai che Filippide fosse un ladro d'armi, che razziando cadaveri sentì un morente sussurrare: vai da mia moglie e dille che abbiamo vinto».

 

Volava alto...

«Mi esibivo in locali dove pagavano duecento lire, cioè nulla, ma si poteva bere a volontà. C'erano Paolo Poli e Paola Borboni. Più tardi conobbi Alda Merini».

Che ricordo ne ha?

«Era folle d'amore. Una volta prendemmo un taxi insieme. Il tassista la riconobbe, le disse che la figlia stava facendo una tesi su di lei. Alda lo pagò con diecimila lire: "Tenga il resto, per gli studi della sua bambina". Poi mi chiese: "Roberto, mi presteresti cento lire per il pane?"».

 

Cosa faceva nel '68?

«Mi sono laureato alla Cattolica. Ricordo Mario Capanna: molto serio, sempre contrario alla violenza. Che però c'era, da una parte e dall'altra».

 

roberto vecchioni francesco rutelli 1

In Stranamore lei descrive un'aggressione fascista: «A ogni pugno che arrivava dritto sulla testa la mia paura non bastava a farmi dire basta...».

«Mi picchiarono davvero, perché non volevo comprare il loro giornale, come dice la canzone. Però fu solo qualche ceffone. Nell'arte si esagera sempre un po'».

 

Lei è stato amico dei più grandi cantautori. Franco Battiato com' era?

«Dietro la timidezza si nascondeva un mattacchione. Bravissimo raccontatore di barzellette».

 

Con Francesco Guccini quando vi siete conosciuti?

«A Sanremo, nel 1974. Non al Festival; al club Tenco. Lui aveva una bottiglia di bourbon, io di whisky. Facemmo gara a chi beveva di più».

 

Chi vinse?

roberto vecchioni paolo gentiloni

«Eravamo troppo ubriachi per stabilirlo. Quella sera mi accorsi che Francesco, nonostante l'aspetto rabelaisiano, da gigante godereccio, è di animo malinconico. Un crepuscolare».

 

Una delle sue canzoni dice: «Milady smettila di bere, ti spacco in testa quel bicchiere...». «Infatti ho smesso. Del tutto: neanche un sorso di vino. Sette anni fa. Mi accorsi che stavo male, che perdevo tempo e attenzione per i figli».

 

Quanti figli ha?

«Francesca dal primo matrimonio. Carolina, Arrigo ed Edoardo da Daria, mia moglie da quarant' anni».

A Francesca dedicò una canzone dal testo molto duro: «Figlia, non voglio che tu sia felice, ma sempre contro, finché ti lasciano la voce...».

claudio baglioni e roberto vecchioni

«Intendevo dirle di non cercare scorciatoie, di non piegarsi al potere, di non diventare opportunista. Non lo è diventata. È impegnata in Diversity, che difende le persone omosessuali e tutti coloro che subiscono discriminazioni. L'ho accompagnata ad Amsterdam per l'inseminazione artificiale, e ora ho due nipoti che sono gemelle, anche se molto diverse: Nina è bionda e alta, Cloe piccola e mora. Ho altre due nipoti da Carolina: Amelia ha otto anni, Adelaide tre».

 

Che nonno è Vecchioni?

«Una delle parole ricorrenti delle mie canzoni, oltre ad amore e stelle, è gioco. Passo il Natale a organizzare giochi per figli e nipoti. Abbiamo una casa sul lago di Garda, con un giardino che viene illuminato a giorno, le renne, un Babbo Natale alto tre metri. Sono un maestro di Mercante in fiera, invento indovinelli pazzeschi, e poi la caccia al tesoro, la tombola, ma anche gli scacchi, il bridge, i quiz... Pure le cose pericolose vanno affrontate come un gioco: un esame, una canzone da cantare per la prima volta, una malattia. Ho avuto tre tumori, tre operazioni, a un polmone a un rene alla vescica. Eppure ho compiuto 78 anni e sto benissimo».

 

Un'altra sua parola chiave è sogno.

roberto vecchioni

«Il sogno non è la negazione della realtà; è una sovrapposizione positiva della realtà. A volte la anticipa».

Fa sogni premonitori?

«Spesso».

Ad esempio?

«Ho sognato più volte di vincere Sanremo».

 

Nel 2011 è successo davvero.

«Ne ero sicuro. Arrivai, feci le prove, andai a cena: il ristorante era vuoto. Alla fine della prima serata, dopo aver cantato Chiamami ancora amore , fuori dallo stesso ristorante c'erano quattrocento persone. Capii che il sogno era vero».

Una canzone antiberlusconiana.

«Anche. Una canzone politica. C'è Berlusconi, ci sono i licenziati Fiat. C'è l'Italia della grande crisi, che chiedeva un cambiamento. Berlusconi cadde otto mesi dopo».

 

 

Nel 1991 lei vinse pure il Festivalbar con una canzone che le costò molti attacchi. Diceva: «Voglio una donna con la gonna...».

roberto vecchioni

«Non era antifemminista. Ma le donne non devono diventare come gli uomini, in particolare quelli che non amo: i ricchi, i radical chic. Ne L'ultimo spettacolo dico alla donna che mi sta lasciando: "Non ti ho mai considerata roba mia"».

 

In molte canzoni lei viene lasciato, e anche tradito. Ad esempio in Due giornate fiorentine : «Con lui ieri Firenze, i monumenti, il cielo, il letto/ con me oggi una noia da sala d'aspetto...».

«Eravamo a Firenze, e la mia ex moglie mi lasciò da solo per raggiungere il suo amante in albergo. Lo intuii, glielo chiesi. Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, pensai che era stato tutto finto. Con il tempo ho capito che l'amore non finisce mai. È soltanto incarnato da un altro volto».

 

«E col passare del tempo non ti importa nemmeno...».

«...Chi le bacia gli occhi, chi le tocca il seno. Questa invece è Carnival».

 

FRANCESCA VECCHIONI

Anche Luci a San Siro parla di una delusione d'amore.

«Lei mi lasciò il giorno in cui partivo militare. Facevo il Car a Casale Monferrato e soffrivo come una bestia. Allora presi la chitarra e scrissi una canzone: così la donna che avevo amato avrebbe avuto vent' anni per sempre».

 

E la riempì di improperi.

«Infatti la stessa musica fu portata a "Un disco per l'estate" con un altro testo, sempre scritto da me. Il ritornello faceva: "Ho perso il conto/ di chi ho rimpianto...". Fu affidata a Rossano, un cantante molto bello, che sciaguratamente si era fatto crescere la barba. In semifinale gli suggerirono di tagliarla. Lui si presentò alla finale glabro: nessuno lo riconobbe, e perse miseramente. In compenso i Nuovi Angeli portavano un'altra mia canzone, che vendette due milioni di copie».

franco battiato

 

Quale?

«Forse non tutti sanno che ho scritto Donna felicità».

Samarcanda invece racconta l'impossibilità dell'uomo di sfuggire al proprio destino.

«Sì. Ma nel frattempo ho cambiato idea. Il destino è una cosa che ti porti dentro; e dipende soprattutto da te. Certo, esiste il Caso; ma non la Necessità. Siamo noi che costruiamo la nostra sorte».

 

Lei crede in Dio?

«Sì. E non le dirò la solita menata tipo "ci credo a modo mio". Ci credo e basta. Da cattolico, sia pure poco praticante».

GUCCINI

E come fa a essere sicuro della sua esistenza?

«Perché il mondo è imperfetto. Se fosse perfetto, senza un clinamen , senza deviazioni, allora non ci sarebbe Dio. Invece Dio c'è, perché ci ha permesso, con il libero arbitrio, di affrontare il male e il bene».

Come immagina l'Aldilà?

DARIA COLOMBO ROBERTO VECCHIONI

« «In due modi. O come spiritualità pura, beatitudine assoluta, tipo Paradiso dantesco».

Oppure?

«Oppure come la vita che ricomincia da capo».

 

E lei cosa farà in questa vita nuova? «Forse non il cantante. Probabilmente l'artista. Di sicuro, amerò moltissimo».

SIMONA BORIONI E FRANCESCA VECCHIONI SU NOVELLA 2000 -1daria colombo e roberto vecchioni (2)VECCHIONI AD AMICIroberto vecchioniVECCHIONI 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…