lillo in terapia intensiva

SO' LILLO E SO' VACCINATO! - IL COMICO DI "LOL" DÀ UNA RAMAZZATA AI NO VAX: "CHI NON SI FA L'INIEZIONE HA PERSO IL SENSO CIVICO. IO SONO PRO-GREEN PASS: SE ENTRI IN UN LUOGO PUBBLICO, DEVI POTER DIMOSTRARE CHE STAI TUTELANDO ANCHE IL PROSSIMO. PUNTO. IL COVID L'HO AVUTO: SONO FINITO IN TERAPIA INTENSIVA CON LA POLMONITE INTERSTIZIALE, È STATO SPAVENTOSO E DOLOROSO. TROVO SCONFORTANTE CHE LA GENTE CAPISCA LA PORTATA DELLA MALATTIA SOLO QUANDO VIENE TOCCATA IN PRIMA PERSONA..."

Ilaria Ravarino per “Il Messaggero

 

lillo

Al Festival di Giffoni, dove ieri ha incontrato i ragazzi ospiti della manifestazione, ci è andato da vaccinato «senza alcun dubbio in merito», con «mascherina, distanziamento, tamponi e prudenza», disposto - a domanda diretta - anche a difendere la causa del green pass.

 

posaman

Per il comico di Lol, il conduttore e musicista romano Pasquale Petrolo in arte Lillo, che con il Covid lo scorso autunno ha avuto - a 58 anni - un incontro ravvicinato, pieno di paura e complicato dalla terapia intensiva, il green pass «non si può discutere. Così come sono pro-vaccino, sono anche pro-green pass. È una cosa molto semplice da capire e da attuare: se entri in un luogo pubblico, devi poter dimostrare che stai tutelando anche il prossimo. Punto. È una cosa semplicemente fondamentale e non vedo come lo si possa screditare».

 

LA RIPARTENZA

il comico lillo

Lillo è convinto che vaccino e green pass siano decisivi anche per la ripartenza di tutti i settori economici e fondamentali per cinema, musica e teatro. Di fronte a chi lamenta una presunta riduzione della libertà personale, come i manifestanti in piazza contro la cosiddetta dittatura del green pass, Lillo scuote la testa e si oppone: «Non c'è un obbligo. Magari può sembrare un obbligo. O meglio: davvero rispettare la salute propria e quella degli altri è vissuta come un obbligo? Quello che la gente non capisce è che il vaccino, e misure indispensabili di tutela come il green pass, sono gli unici modi per contrastare il Covid. Non esistono alternative: non è che si può dire io non li voglio, datemi un'altra opzione. Questa soluzione non piace? Pazienza, è l'unica che c'è. Vaccinarci tutti e tutelarci, anche per difendere chi per davvero non può proteggersi con una iniezione, magari perché ha dei problemi concreti di salute».

 

gag di lillo

Sul fatto che anche i vaccinati possano farsi portatori del virus, e che dunque il green pass non garantisca la completa certezza sulla neutralità dell'ambiente, Lillo non lo ritiene un motivo sufficiente per opporsi a un documento «che permette alle persone di sentirsi protette in un luogo chiuso o durante gli spostamenti. I vaccinati che contraggono il virus sono pochi: in ogni caso, tracciare il contagio è sempre indispensabile».

 

so lillo

L'avventura dell'artista con la malattia, contratta «in modo banale», semplicemente abbassandosi la mascherina per respirare dopo l'estate, ha segnato profondamente il suo rapporto con le misure di sicurezza, che oggi rispetta con scrupolo e attenzione.

 

lillo e greg 610 foto

«Sono stato molto male. Mi hanno portato in terapia intensiva, per fortuna non mi hanno messo il casco né mi hanno intubato, ma per quattro giorni sono stato lì da solo e non è stato bello. Poi il Covid l'ha preso anche mia moglie, per fortuna in modo meno violento di me. Io me la sono cavata, ma la situazione poteva precipitare in ogni momento. Ho avuto la polmonite interstiziale, è stato spaventoso e doloroso».

 

lillo ricoverato

IN OSPEDALE

Il green pass, tra le altre cose, potrà permettere a chi è ricoverato negli ospedali di ricevere visite, per non trascorrere la degenza da soli: per Lillo, nei giorni di terapia intensiva, il telefonino è stato «fondamentale» per le videochiamate con la moglie Tiziana e i messaggi di auguri degli amici e dei fan. «Sarei impazzito da solo».

 

lillo strabuzza gli occhi

Per questo, «oggi non capisco davvero chi non vuole vaccinarsi e chi dice no al green pass perché senza, magari, non potrà andare a ballare in discoteca. Vorrei dire ad alta voce, vorrei ricordare anche ai ragazzi che fuori e dentro le discoteche, tutto intorno a noi, c'è una emergenza mondiale. Non è una questione di scelta. È una guerra, forse non tutti hanno capito bene che cosa stiamo vivendo. Molti, ne sono convinto, sottovalutano che si tratta di un'emergenza grave, che non è ancora finita».

 

lillo posaman

Ma come convincere le persone a superare la diffidenza, o l'egoismo, è la questione aperta che rimane sul tavolo: «Naturalmente io non auguro a nessuno di provare quello che è successo a me, così come a tanti altri malati di Covid. Però trovo sconfortante che la gente capisca per davvero la portata della malattia solo quando viene toccata in prima persona. Non rendersene conto significa aver perso completamente una qualità fondamentale della persona e del cittadino: il senso civico».

lillolillo posamanlillo durante lollillo e il suo personaggio posamanlillo fa posamanlillo durante lollillolillo durante il programmalillo forever young posaman

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…