VIDEO! MA ANDATE A QATAR (E TIRATE LO SCIACQUONE) – UN GIORNALISTA ARGENTINO STAVA INTERVISTANDO UN SIGNORE IN SEDIA A ROTELLE QUANDO ALCUNI AGENTI QATARINI SI SONO PRECIPITATI PER INTERROMPERE IL COLLEGAMENTO PERCHÉ REALIZZATO IN “LUOGO PRIVATO” (ERANO PER STRADA) – NON È IL PRIMO EPISODIO DI GIORNALISTI CENSURATI DALLE AUTORITÀ DURANTE QUESTA EDIZIONE DEL CAMPIONATO DEL MONDO…

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Paolo Fiorenza per www.fanpage.it

 

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Che ci potessero essere problemi durante i Mondiali in Qatar non solo per i tifosi, ma anche per gli operatori dell'informazione, alla luce delle limitazioni delle libertà conseguenti alla forte compressione dei diritti umani, era facile prevederlo.

 

La prova dei fatti ha dimostrato che nonostante l'imbellettata che il governo qatariota ha cercato di dare al volto del proprio regime per l'occasione, quando si va a grattare la superficie esce fuori il reale scenario autoritario che si respira nell'emirato arabo.

 

Già era accaduto ad una troupe della televisione danese, prima dell'inizio del torneo, di essere interrotta in diretta dall'arrivo di una camionetta con alcuni agenti che avevano bloccato la trasmissione minacciando di distruggere la telecamera, salvo poi vedere gli organizzatori chiedere scusa. Adesso la situazione si ripetuta con modalità molto simili con l'inviato di un canale argentino che stava intervistando un tifoso su una sedia a rotelle.

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Durante le riprese del programma ‘Nosotros a la mañana', Joaquin ‘el Pollo' Alvarez stava trasmettendo in diretta dalla zona di Barwa Village nel Qatar, quando un uomo è sceso dalla solita camionetta, gli ha chiesto i suoi documenti da giornalista, ha coperto la telecamera e gli ha impedito di proseguire, spalleggiato da altri due uomini.

 

La vicenda è stata brekkata in tempo reale dal profilo Twitter del programma col video dell'incidente e l'annuncio: "Urgente: El Pollo Álvarez censurato nel bel mezzo della diretta in Qatar".

 

"La prima cosa che ho pensato è stata ‘mi metteranno in galera' – ha raccontato poi il giornalista – Avevamo assolutamente tutti i permessi e una persona ci aveva dato l'ok per entrare nelle case e nel supermercato".

 

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Secondo Alvarez, l'agente qatariota che ha interrotto la trasmissione gli ha detto in modo "molto sgarbato" che non poteva registrare lì perché era "un luogo privato". "Volevo spiegargli che stavamo mostrando qualcosa di carino – ha spiegato ancora – ma ci hanno detto che dovevamo andarcene e ad un certo punto volevano portarci via la nostra attrezzatura".

 

"Questo è un episodio di censura molto grave e va detto – ha poi aggiunto il conduttore dallo studio – Hanno coperto la nostra telecamera, ti hanno fermato, non ci hanno permesso di registrare, ci hanno portato fuori dal luogo in malo modo e non si sono identificati". La vicenda si è conclusa con l'intervento di Guillermo Nicolas, ambasciatore argentino in Qatar, che ha annunciato alle telecamere che prenderanno provvedimenti in merito: "È sorprendente, perché è il primo incidente con i giornalisti argentini. Se tutto fosse stato assolutamente in ordine, come sicuramente era, non dovevano esserci problemi. Quello che sta accadendo mi sembra folle e non dovrebbe succedere di nuovo. Quello che faremo naturalmente è contattare le autorità per sporgere denuncia sul caso", ha concluso il diplomatico argentino in Qatar.

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