aborto

ABORTI COMUNICATIVI - “LA FOTO DI MIA FIGLIA IN UNA CAMPAGNA PRO-ABORTO”. SOPHIA, 9 ANNI, HA LA SINDROME DI RETT E HA SUBITO 22 OPERAZIONI, HA UN TUBO PER L'ALIMENTAZIONE, UNA SACCA PER AL COLOSTOMIA, CRISI EPILETTICHE E SOFFOCAMENTI. SU TWITTER C'E' CHI DICE: ECCO A COSA SERVE L'ABORTO - A ROMA IL CONTRARIO, UN FETO USATO IN UNA CAMPAGNA PRO-LIFE: ''A 11 MESI TUTTI I TUOI ORGANI ERANO PRESENTI. E ORA SEI QUI PERCHE' TUA MAMMA NON HA ABORTITO''

Da www.tpi.it

 

sophia weaver 8

Negli ultimi anni i casi di cyberbullismo sono cresciuti esponenzialmente, e spesso si concludono con un tragico epilogo. Questo perché, con l’aumento dell’utilizzo di internet, è aumentato anche l’abuso di esso.

Recentemente, ad esempio, su Twitter sono state diffuse le foto di una bambina di nove anni di nome Sophia Weaver, affetta da una malattia neurologia chiamata sindrome di Rett. Fortunatamente in questo caso è stata la madre Natalie Weaver a rispondere al posto suo, e lo ha fatto nel modo più adatto a una madre che ama sua figlia.

Sophia è nata con alcune deformità del viso, delle braccia e dei piedi, e le è stata diagnosticata la sindrome di Rett quando aveva solamente un anno. La sua malattia consiste in un disordine cerebrale che ritarda l’apprendimento del linguaggio e della coordinazione motoria. Per questo motivo, la famiglia di Sophia si occupa di lei 24 ore al giorno, tutti i giorni.

sophia weaver 7

 

«Ha avuto 22 interventi chirurgici» ha detto Weaver all’emittente televisiva statunitense CNN. «Ha un tubo per l’alimentazione. Una sacca per la colostomia. Soffre di crisi epilettiche e soffocamento a causa sia delle deformità che della sindrome di Rett».

Natalie Weaver vive a Cornelius, nel North Carolina, negli Stati Uniti, e non è estranea alle prese in giro di internet, cominciati due anni fa, nel 2016, con l’inizio della sua lotta per far approvare, nel suo stato di origine, una proposta di legge riguardante Medicaid, il programma federale sanitario degli Stati Uniti d’America che provvede a fornire aiuti agli individui e alle famiglie con basso reddito salariale.

sophia weaver 6

Questo ha spinto la donna a parlare più spesso e più apertamente delle condizioni della figlia, ma «le persone ti cercano e vogliono ferirti», ha detto Weaver. «Ci sono persone che fanno di tutto per assicurarsi di mostrare la loro crudeltà. C’è gente che mi dice di uccidere mia figlia, per liberarla dalla sua miseria».

 

Una di queste persone, in particolare, voleva davvero essere ascoltata: non solo ha condiviso la foto di Sophia accompagnata da un paragrafo in favore dell’aborto, citando l’account Twitter di Weaver e inviandole un messaggio diretto.

 

«L’ho bloccato. Speravo solo che sparisse - ha detto Weaver, - ma non è mai stato rimosso. L’account è rimasto». Anzi, la donna ha raccontato che Twitter le aveva persino inviato un messaggio in cui diceva che il post non violava le loro politiche, e dunque non necessitava di essere rimosso.

sophia weaver 5

Con il passare del tempo, l’account Twitter che aveva scritto quelle dolorose frasi ha cominciato a contattare i seguaci di Weaver su Twitter, mentre il tweet con la foto di Sophia continuava a ossessionare la donna. Dunque, la madre di Sophia ha iniziato a chiedere alle persone di segnalarlo e ha anche raccontato la sua storia a un giornale locale, sperando di mettere abbastanza pressione su Twitter.

 

sophia weaver 4

Dopo circa una settimana e mezza di battaglie senza sosta contro quel tweet, la donna ha ricevuto un altro messaggio da Twitter, in cui la compagnia si scusava, comunicava di aver rimosso il post offensivo e sospeso l’account da cui proveniva.

Soddisfatta del risultato, Weaver ha iniziato a parlare del modo in cui Twitter esamina i contenuti: «Twitter deve aggiungere le persone con disabilità come categoria contro la quale vengono realizzate le violazioni - ha affermato - Altrimenti le persone non sanno quale categoria selezionare per l’odio verso le persone con disabilità».

 

 

2. MANIFESTO CHOC CONTRO L’ABORTO SU UN PALAZZO DI ROMA

http://www.rainews.it/

 

Un manifesto choc contro l’aborto, con l’immagine di un bambino nel grembo materno.  È quello che si può vedere a Roma, con una dimensione di 7 metri per 11, affisso su un palazzo di via Gregorio VII dalla Onlus ProVita, per ricordare “all'Italia e a tutto il mondo che l’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) sopprime un essere vivente”. Gli attivisti anti abortisti spiegano nel manifesto che l’immagine è quella di un feto di 11 settimane, rivolgendosi a chi guarda e cercando l’effetto emotivo con il messaggio che accompagna la gigantografia: “tutti i tuoi organi erano presenti. Il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento. Già ti succhiavi il pollice. E ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito”.

 

MANIFESTO ANTI ABORTO A ROMA

Il Pd: rimuovere il manifesto

Il manifesto ha causato parecchie reazioni sui social network e non ha mancato di portare prese di posizione dal mondo politico, con la senatrice del Partito democratico, Monica Cirinnà, che su Twitter sostiene essere "vergognoso che per le strade di Roma si permettano manifesti contro una legge dello stato e contro il diritto di scelta delle donne #rimozionesubito".

 

Dura reazione anche nel consiglio comunale della capitale, con le consigliere Michela Di Biase, Valeria Baglio, Ilaria Piccolo e Giulia Tempesta del Partito Democratico e Svetlana Celli della Lista Civica #RomaTornaRoma, secondo le quali si tratta di "un messaggio forte e doloroso sulla pelle delle donne”, che “ offende la scelta delle donne di abortire, una scelta, sempre sofferta e dolorosa, garantita dalla legge 194 che a maggio compirà 40 anni". Le consigliere chiedono quindi al Campidoglio “l’immediata rimozione” del manifesto.

 

Il Campidoglio avvia un'indagine

Il dipartimento Sviluppo Economico del Campidoglio avrebbe avviato indagini sul maxi-manifesto: l'organo del comune di Roma precisa inoltre che l'amministrazione ha "già interdetto in passato alla stessa associazione l'affissione di simili manifesti, perché in contrasto con le prescrizioni previste al comma 2 dell'art. 12 bis del Regolamento in materia di pubbliche affissioni di Roma Capitale, che vieta espressamente esposizioni pubblicitarie dal contenuto lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali"

 

 

sophia weaver 3sophia weaver 2sophia weaver 11sophia weaver 10sophia weaver 1sophia weaver 12

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...