tram atac 1

ATTACCATEVI AL TRAM - L'ATAC CERCA DISPERATAMENTE 60 TRANVIERI, PERCHÉ NESSUNO A ROMA VUOLE FARE PIÙ QUESTO LAVORO: SENZA IL GIUSTO PERSONALE IL SERVIZIO RISCHIA DI ESSERE RIDOTTO - SECONDO I SINDACATI L'AZIENDA IN QUESTI ANNI NON HA FORMATO NUOVI GUIDATORI DEI TRAM - FORNAI, GESTORI DI LAVANDERIE A GETTONI, CAMERIERI: I LAVORI CHE LA GENTE NON VUOLE PIÙ FARE (E CI SARA' QUALCHE MOTIVO...)

1 - ATAC CERCA TRANVIERI: NE MANCANO SESSANTA IL SERVIZIO È A RISCHIO

Francesco Pacifico per “Il Messaggero

 

tram atac 4

Cercansi disperatamente sessanta tranvieri. Perché nessuno a Roma vuole fare più questo lavoro. Altrimenti - quando aumenteranno i tram in circolazione dopo i lavori in corso - Atac rischia di dover ridurre un servizio che in questi anni ha scontato, in termini di disservizi, i ritardi nella manutenzione dei mezzi o in quella dei binari.

 

tram atac 3

Una situazione che ha spinto l'azienda di via Prenestina a lanciare un allarme ai sindacati e soprattutto ad aprire una call interna per convincere gli autisti dei bus a riconvertirsi. Ma nella municipalizzata qualcuno teme che questa strada non porti a nulla.

 

Come detto, secondo i calcoli dell'azienda servono almeno sessanta tranvieri da aggiungere ai circa 300 in servizio oggi. Venerdì scorso manager della prima linea di Atac e rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno concordato di metterci una pezza, guardando tra l'attuale organico.

 

tram atac 1

Che vedrà al suo interno 7mila autisti, ma che ogni giorno deve coprire con 1.500 bus ben 1.285 chilometri quadrati della rete cittadina. Non pochi. Da qui l'accordo, nel quale si legge che «risulta improcrastinabile avviare un percorso selettivo volto alla costruzione di una nuova graduatoria».

 

Cioè bisogna lanciare un nuovo bando per le assunzioni sia in prospettiva della «politica di miglioramento continuo in termini di qualità e di sostenibilità del servizio offerto» sia perché, «con specifico riferimento al sistema tranviario», «è in procinto di riattivazione la linea 8 e sono state attivate azioni che consentono un recupero di disponibilità dei mezzi».

 

tram atac 2

Ma siccome i tempi di selezione del personale sono lunghi, nel frattempo si ripiegherà su una call interna. O meglio, «sull'avvio di un percorso rivolto agli operatori di esercizio idoneo finalizzato al passaggio su base volontaria, dal sistema bus al sistema tram».

 

Potranno partecipare gli addetti con non più di 51 anni, diploma di scuola superiore, patente D e carta di qualificazione del conducente, assenza di provvedimenti disciplinari nell'ultimo biennio e condanne penali passate in giudicato.

 

A 30 ALL'ORA

il duro lavoro degli autisti atac

Anche la milanese Atm ha annunciato nei mesi scorsi la difficoltà a reperire tranvieri. Secondo Roberto Ricci, segretario regionale della Fit Cisl, «si paga anche il fatto che in questi ultimi anni Atac non ha formato, con corsi appositi, nuovi guidatori dei tram, che necessitano di apposite certificazioni. Senza contare che il servizio su questi mezzi è andato via via in declino».

 

autobus atac

Infatti, complice lo stato disastroso dell'armamento, a Roma i tram viaggiano in media tra i 20 e 30 all'ora, mentre sono in circolazione una cinquantina di vetture, tra nuove e vecchie, sul centinaio totale.

 

Il Comune ha promesso forze nuove per la municipalizzata di via Prenestina. Si attende a breve l'avvio di una selezione per circa 200 unità, mentre la Cgil ha calcolato che soltanto sul fronte degli autisti servirebbero almeno 400 figure in più.

 

autobus pieni a roma

Proprio per recuperare più personale (compreso quello delle officine) azienda e sindacati hanno concordato un percorso per evitare che nell'arco della settimana, e nella stesura dei turni, si alternino giornate con picchi di lavoro ad altre con tempi più laschi.

 

Una situazione che finisce solo per aumentare il ricorso agli straordinari. In quest'ottica le parti hanno concordato di lanciare una sperimentazione tra i dipendenti dello stabilimento di Grotta Rossa e spalmare in maniera più univoca l'orario.

 

2 - DAL CAMERIERE AL FORNAIO: QUEI LAVORI CHE I GIOVANI NON VOGLIONO PIÙ IMPARARE

Giampiero Valenza per “Il Messaggero

 

FORNAI

Fornai in difficoltà: a Roma ce ne sono sempre meno. E altrettanto accade per le lavanderie: i romani non le vogliono più gestire, ritagliandosi questa professione solo per «l'alta qualità», lasciando spazio ad altri per gestire quelle a gettone.

 

La fotografia che fa Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma, è di quelle attività commerciali che ora, nella Capitale, quasi non si fanno più o che, comunque, stanno vivendo un periodo di forte crisi.

 

LA RIVOLUZIONE DIGITALE

Il mondo digitale ha contribuito nel corso di questi anni a modificare radicalmente alcuni settori e, di conseguenza, anche il mondo del lavoro. Al resto ci ha pensato poi anche la pandemia di Covid-19, che ha dato una grande accelerata alle consegne a domicilio, alla grande distribuzione, al telelavoro.

 

LAVANDERIA

«I fornai sono in forte difficoltà nonostante le riaperture post-Covid - spiega Guasco -. In tantissimi sono scomparsi in questi anni, principalmente per due fattori: l'attacco della distribuzione organizzata e la riduzione del pane nella dieta».

 

Anche le «lavanderie di qualità», prosegue il direttore, «stanno via via scomparendo». Da tempo, invece, gli edicolanti vivono in una crisi che li sta spingendo a mutare la loro rete di vendita.

 

«Si stanno trasformando in venditori di altri prodotti, anche in piccole librerie. Sono esercenti che stanno seguendo le esigenze dei tempi», precisa. A salvarsi, invece, ci sono due settori: uno è più legato alla romanità (i chioschi dello street food, a partire dalle grattachecche «che funzionano e che rappresentano la tradizione», dice Guasco), l'altro punta tutto alla mobilità sostenibile.

 

camerieri 2

«Le biciclette erano diventate quasi un prodotto per appassionati, ora c'è un boom di esercenti in città - prosegue il direttore di Confcommercio Roma - Tutto ciò, grazie alle evoluzioni tecnologiche e alla maggiore sensibilità in campo ambientale».

 

LA RISTORAZIONE

Tra le imprese che risentono maggiormente della carenza di personale ci sono quelle della ristorazione. Complice anche la ripresa post-emergenza Covid, nel centro città e nella sua periferia pizzerie, bar, ristoranti, locali si trovano con organici ridotti che sono arrivati a causare una riduzione degli orari di servizio.

 

camerieri 1

Secondo una stima di Fiepet-Confesercenti in questo settore mancano a Roma 8.000 persone per raggiungere quei livelli occupazionali che si avevano nel 2019, l'anno pre-pandemico.

 

Proprio quello dei servizi di alloggio e ristorazione è uno dei settori che, a livello nazionale, ha un maggiore tasso di posti vacanti: nel 2021, secondo Istat, è stato pari al 2,7%. La stessa percentuale è stata registrata sul settore delle costruzioni.

 

A seguire, le attività professionali scientifiche e tecniche (2,4%), i servizi di informazione e comunicazione (2,3%), il settore immobiliare (1,8%), la sanità e l'assistenza sociale (1,7%).

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…