ATTILIO FONTANA ACCOMPAGNA LA MOGLIE ROBERTA DINI IN PROCURA MA LEI, INTERROGATA COME “PERSONA INFORMATA SUI FATTI”, PER IL CASO DEI CAMICI PRIMA PRESI IN APPALTO E POI DONATI ALLA REGIONE LOMBARDIA DALLA SOCIETA’ “DAMA SPA” DEL FRATELLO ANDREA, TACE: SI E’ AVVALSA DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE - I PM STANNO VALUTANDO SE CHIEDERE IL RINVIO A GIUDIZIO DEL GOVERNATORE FONTANA PER L'IPOTESI DI CONCORSO CON IL COGNATO IN “FRODE IN PUBBLICHE FORNITURE”

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Dal “Corriere della Sera”

 

ATTILIO FONTANA ATTILIO FONTANA

Quarto piano della Procura, tre del pomeriggio di saba-to, semideserto corridoio laterale dove hanno l'uffi-cio alcuni pm tra i quali uno dell'inchiesta sui ca-mici: che ci fa seduto qui con una signora il presi-dente della Regione Lom-bardia, Attilio Fontana? La prima idea - e cioè che sia qui per un interroga-torio segreto dell'inchiesta sulla fornitura da 513.000 euro di camici e calzari sanitari nell'emergenza Covid, nell'aprile 2020 prima affidata dalla centrale acquisti regionale Aria spa alla società Dama spa di suo cognato Andrea Dini, e poi da questi tra-sformata in «donazione» dopo che l'interessamento giornalistico di Report rischiava di imbarazzare il governatore - è quella sbagliata.

 

andrea dini attilio fontana andrea dini attilio fontana

Fontana, infatti, non è in Procura per es-sere interrogato. È invece venuto ad accompagnare la moglie, cioè la sorella di Dini, Roberta, la quale - si comprenderà poi - è stata convocata come «persona informata sui fatti» per spiegare i con-tenuti di alcune chat tro-vatele nel cellulare.

 

Giusto 5 minuti: perché la moglie di Fontana si avvale della facoltà di non rispondere, non perché sia indagata (non lo era e non lo è), ma perché fa riferimento all'art. 199 del codice di procedura penale che ammette la facoltà di astenersi dal deporre nei «prossimi congiunti», tra i quali rientrano «ascen-denti, discendenti, coniuge, fratelli, sorelle, affini nello stesso grado, zii, nipoti».

 

ATTILIO FONTANA ATTILIO FONTANA

In questi giorni, del resto, i pm Filippini-Furno-Scalas stanno completando gli ultimi interrogatori di testi (tra cui anche il portavoce di Fontana, Paolo Sensale, e il manager Paolo Zanetta di Dama spa), in modo poi da apprestarsi a valutare con il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli se chiedere o no il rinvio a giudizio del presidente della Lombardia per l'ipotesi di concorso con il cognato in «frode in pubbliche forniture». Resterà aperto lo stralcio legato alla rogatoria in Svizzera per l'ipotesi di falso in voluntary disclosure e autoriciclaggio, riguar-dante l'origine dei 5,3 milioni regolarizzati da Fontana nel 2015 utilizzando quello «scudo fiscale».

 

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