papa bergoglio vaticano

BERGOGLIO, SVEGLIATI! - NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI SOLO IL 10 PER CENTO DELL’OBOLO DI SAN PIETRO È USATO DAL VATICANO PER OPERE CARITATEVOLI: IL RESTO DEL FONDO VIENE INVESTITO (SPESSO MALE) O SERVE A COPRIRE IL DEFICIT FINANZIARIO - LO SCRIVE IL “WALL STREET JOURNAL”: NEL 2018 L’OBOLO AMMONTAVA A CIRCA 600 MILIONI DI EURO, IN CALO RISPETTO AL PONTIFICATO PRECEDENTE…

Da https://www.ilpost.it/

 

Bergoglio sosta davanti al presepe

Il Wall Street Journal ha parlato con alcune persone a conoscenza della gestione dei fondi del Vaticano, rimaste anonime, e ha raccontato come funziona il cosiddetto “Obolo di San Pietro”, il denaro donato dai credenti cattolici di tutto il mondo, soprattutto nella giornata di San Pietro e Paolo che cade il 29 giugno, e destinato al Papa, che lo investe nella gestione della Chiesa e nelle sue missioni in tutto il mondo.

 

PAPA BERGOGLIO MANGIA LA PIZZA

Sul sito dedicato all’Obolo, dove si può anche donare in qualsiasi momento, è spiegato che «l’Obolo non è soltanto un gesto di carità, un modo di sostenere l’azione del Papa e della Chiesa universale a favore specialmente degli ultimi e delle Chiese in difficoltà, ma un invito a prestare attenzione ed essere vicini a nuove forme di povertà e di fragilità».

 

L’articolo del Wall Street Journal sostiene però che soltanto una piccola percentuale dell’Obolo – che è solo uno dei tanti fondi del Vaticano e che nel 2018 era stato di circa 50 milioni di euro – sia destinata alle opere caritatevoli per cui viene sollecitato: la maggior parte è investita o va a finanziare il bilancio del Vaticano. Molti all’interno della Chiesa temono che i fedeli possano sentirsi ingannati sull’uso delle loro donazioni e che questo possa danneggiare ulteriormente la credibilità della gestione finanziaria del Vaticano.

 

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO DOMENICO GIANI

Il sito sull’Obolo segnala in una sezione apposita alcune iniziative realizzate attraverso le donazioni: un contributo di 100mila euro alle diocesi delle persone colpite dal terremoto in Albania; 100mila euro per assistere i migranti dei campi profughi di Moria e Kara Tepe, in Grecia; 50mila dollari (45mila euro) per aiutare le popolazioni in Nepal che ancora soffrono per le conseguenze dei terremoti del 2015, che causarono 9.000 morti e 600mila sfollati.

 

Anche il sito della Chiesa cattolica statunitense specifica che lo scopo dell’Obolo è «fornire al Santo Padre i mezzi finanziari per aiutare chi soffre a causa di guerre, oppressioni, disastri naturali e malattie». Ma negli ultimi cinque anni solo il 10 per cento del denaro raccolto è stato usato per queste ragioni: circa due terzi sono finiti a coprire il deficit finanziario della Santa Sede, l’ente che amministra la Chiesa e che presiede alla rete diplomatica papale nel mondo.

 

papa bergoglio a torino 9

La gestione delle risorse finanziarie del Vaticano è un un problema sempre più noto, che già Papa Benedetto XVI aveva cercato di curare e che il suo successore, Papa Francesco, era stato chiamato a combattere, tra accuse di corruzione, sprechi e incompetenza. Nel 2018 il deficit era arrivato a 70 milioni di euro su 700 milioni di spese, dovute a inefficienze croniche, all’aumento degli stipendi e a cattivi investimenti. Tra questi ci sono almeno 200 milioni usati per comprare immobili lussuosi nel quartiere londinese di Chelsea, al centro di un grosso scandalo sulle finanze vaticane degli ultimi mesi.

 

carlino di ruzza mauriello tirabassi sansone indagati in vaticano

A ottobre la gendarmeria vaticana aveva perquisito la sede dell’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), l’organismo del Vaticano per la lotta al riciclaggio, e sequestrato alcuni documenti; successivamente il direttore, Tommaso Di Ruzza, e quattro dipendenti erano stati sospesi per «un ruolo non chiaro» nell’investimento a Londra fatto dalla Segreteria di Stato, l’organo esecutivo della Chiesa. Sul caso è intervenuto anche Papa Francesco, a novembre, spiegando di aver autorizzato lui stesso le perquisizioni davanti al sospetto di corruzione che gli aveva manifestato il Revisore dei conti vaticano, e su cui sta ora indagando la magistratura vaticana.

TOMMASO DI RUZZA jpeg

 

Sempre in quell’occasione il Papa aveva spiegato l’uso dell’Obolo (che è amministrato dalla Segreteria di stato), da cui proveniva parte della somma finita nell’immobile londinese. Aveva infatti difeso la pratica di investirlo dicendo che «buona amministrazione non è ricevere la somma dell’Obolo e metterla nel cassetto. No, questa è una cattiva amministrazione. Invece, si deve cercare di fare un investimento così quando si ha bisogno di dare si dà. Se in un anno quel capitale non si svaluta, si mantiene o cresce, questa è una buona amministrazione, mentre l’”amministrazione del cassetto” è cattiva. Si deve cercare una buona amministrazione o un buon investimento, chiaro?».

 

RENE BRUELHART

Nel 2018, scrive sempre il Wall Street Journal, l’Obolo ammontava complessivamente a circa 600 milioni di euro, in calo rispetto al pontificato precedente dove aveva toccato i 700 milioni di euro. È il risultato di investimenti sbagliati, hanno spiegato persone informate dei fatti al Wall Street Journal, e di una diminuzione delle donazioni, che sono passate da 60 a 50 milioni di euro solo dal 2017 al 2018; per il 2019 è previsto un ulteriore restringimento. Tra le ragioni ci sono l’emergere degli abusi sessuali su minori all’interno della Chiesa e anche la gestione poco trasparente delle finanze. Il portavoce del Vaticano, contattato dal Wall Street Journal, ha declinato ogni commento sull’articolo.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)