messi presidente argentina

A BUENOS AIRES PENSANO CHE LEO MESSI POSSA FARE TUTTO, ANCHE IL PRESIDENTE - IN UN SONDAGGIO, IL 43,7% DEGLI ARGENTINI HA RISPOSTO CHE VORREBBE IL CAPITANO DELL'"ALBICELESTE" COME PRESIDENTE (D'ALTRONDE SE HA GOVERNATO CRISTINA KIRCHNER PERCHE' NON "LA PULCE"?) - IL PAESE E' NEL MEZZO DI UNA DELLE SUE (RICORRENTI) CRISI, TRA INFLAZIONE ALLE STELLE, SCANDALI DI CORRUZIONE E DENUTRIZIONE INFANTILE…

Maurizio Stefanini per “Libero quotidiano”

 

LEO MESSI

Se si candidasse, Lionel Messi sarebbe eletto facilmente presidente dell'Argentina alle elezioni dell'anno prossimo. E al primo turno: secondo la legge elettorale si può vincere anche solo col 40% dei voti, se sul secondo c'è un vantaggio di almeno 10 punti. Secondo il sondaggio fatto dall'Istituto Demoscopico Giacobbe & Asociados il 19 e 20 dicembre su un campione di 2500 intervistati, il capitano e goleador della Nazionale campione del mondo col suo 36,7% di punti di distacco ne avrebbe ben 24,7 rispetto al 12% di Javier Millei, che sarebbe il meglio piazzato dei politici tradizionali.

 

O forse sarebbe meglio dire dei politici professionali: economista, deputato della città di Buenos Aires, aggressivo ospite di dibattiti tv e influencer, Milei è un ultraliberista che specie in un Paese come l'Argentina è in realtà poco tradizionale, e molto outsider. Ma se invece della domanda "lo voteresti" si fa "lo vorresti presidente", Messi arriva addirittura al 43,7.

 

cristina kirchner 1

SENZA LEADER

Un plebiscito, insomma. Dopo Millei, arriva appena all'11,4 la vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner, già presidente dal 2007 al 2015, e vedova del Néstor Kirchner presidente tra 2003 e 2007.

 

Che peraltro non sa se si candida, visto che il 6 dicembre è stata condannata per corruzione a sei anni di carcere e alla inabilitazione perpetua dai pubblici uffici, anche se per ora senza effetti, perché è in primo grado e c'è l'immunità. Vengono poi all'8,8 per cento Patricia Bullrich, presidente del partito di centro -destra Proposta Repubblicana dell'ex-presidente Mauricio Macri; al 6,9 lo stesso Macri; al 2,9 il pure macrista capo di governo della Città di Buenos Aires Horacio Rodríguez Larret, all'1,8 il popolare neurologo Facundo Manès, di quella Unione Civica Radicale a sua volta alleata con Macri; all'1,4 il ministro dell'Economia Sergio Massa, più probabile candidato dell'attuale maggioranza; all'1,3 del presidente uscente Alberto Fernández. Va detto che per ora è una mera provocazione intellettuale.

weah

 

 Non assurda, visto che dal 2018 presidente della Liberia è George Weah. Però Messi non ha manifestato intenzione di candidarsi. Questo sì, ha dato un preciso segnale, nel momento in cui lui e gli altri campioni hanno deciso di non visitare la Casa Rosada, per non permettere al fallimentare governo di Fernández di farsi pubblicità grazie a loro. Lo stesso sondaggio rivela che l'80% degli argentini sarebbe d'accordo con questo boicottaggio. Condanna della Kirchner a parte, e a parte l'economia a terra per una siccità record, l'inflazione è al 100 per 100, almeno quattro argentini su dieci sono sotto la soglia di povertà, il debito ha passato i 274 miliardi di dollari.

 

mauricio macri

Questo sondaggio indica che comunque i candidati governativi stanno al 14%, contro appunto il 36,7 di Messi e il 39,4 di tutti i vari candidati di destra e centro-destra messi assieme. Il problema di fondo è che tra dipendenti pubblici gonfiati, pensionati che 55% non hanno mai pagato contributi, sussidiati di vario tipo, ci sono in pratica 14 milioni di argentini che lavorano per mantenere altri 19 milioni. Una gigantesca Grecia, ma senza una Ue dietro.

 

PARTITE GRATIS

messi argentina messico

 Peraltro Macri prima di darsi alla politica è stato presidente del Boca Juniors e il governo di Cristina Kirchner si vantò di aver dato le partite in tv gratis a tutti gli argentini. Se Messi facesse un pensiero alla Casa Rosada non sarebbe del tutto assurdo, e neanche del tutto uno sberleffo. Un magazine paludato come l'Economist ha dedicato un editoriale a un confronto tra la vittoria della "Albiceleste" e i pessimi risultati dell'economia per spiegare che «la nazionale argentina potrebbe dare lezione ai suoi politici». «I leader politici argentini parlano bene, ma non ottengono risultati. A differenza di mister Messi, che parla a bassa voce e segna gol senza pietà». Forse gli argentini iniziano a pensarci.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)