pensionati spiaggia

BYE BYE, ITALIA! - AUMENTANO I PENSIONATI CHE SI TRASFERISCONO ALL’ESTERO PER TRATTAMENTI FISCALI PIU’ FAVOREVOLI E UN COSTO DELLA VITA PIU’ BASSO - L’INPS PAGA 370 MILA PENSIONI ALL'ESTERO E 59 MILA DI QUESTE SONO DI CITTADINI ESPATRIATI DOPO LA FINE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

Luca Cifoni per “il Messaggero”

 

L'Inps paga all'estero poco meno di 400 mila pensioni, mediamente di importo piuttosto basso. Ma questa ampia platea di beneficiari, distribuita su tutti i Continenti, è costituita in realtà da tre mondi abbastanza diversi. Ci sono i molti italiani emigrati all'estero nei decenni scorsi portandosi dietro un pezzetto più o meno esteso di contribuzione.

 

PENSIONATI IN FUGA DALL ITALIA

Un altro gruppo è costituito da cittadini stranieri che con varie modalità hanno lavorato nel nostro Paese per poi lasciarlo. E infine soprattutto negli ultimi tempi cresce la quota di nostri concittadini che decidono di trasferirsi all' estero al termine dell' attività lavorativa, per godersi il pensionamento in Paesi che offrono un costo della vita più contenuto o un trattamento fiscale più favorevole (o entrambe le cose). Il recente rapporto 2018 sul sistema previdenziale italiano messo a punto dal Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali permette di mettere a fuoco un po' meglio queste differenti realtà.

 

LA METÀ IN EUROPA

PENSIONATI IN FUGA DALL ITALIA

In particolare il rapporto analizza le 373.265 pensioni che l' Inps ha pagato all' estero nel 2016. L' 82,6 per cento va a cittadini italiani, il 17,4 per cento a stranieri. Complessivamente quasi la metà di questi trattamenti resta in Europa, mentre circa un quarto prende la via dell' America settentrionale. La scomposizione per singoli Paesi riflette chiaramente la storia dell' emigrazione italiana nel secolo scorso.

 

Il maggior numero di assegni viene pagato in Canada, seguono l' Australia e la Germania. La Francia è al quarto posto ma i pensionati italiani che vivono lì sono quelli che ricevono l' importo complessivo più alto: il valore annuale totale delle quasi 45 mila pensioni Inps è di circa 100 milioni, contro i 76 milioni relativi ai 57 mila trattamenti che prendono la strada del Canada. Gli importi medi relativamente più elevati sono però quelli dell' Argentina: quasi 96 milioni di euro distribuiti su poco meno di 26 mila assegni.

 

PENSIONATI IN FUGA DALL ITALIA

Un aspetto importante evidenziato da Itinerari previdenziali riguarda la suddivisione tra le pensioni liquidate in regime di convenzione internazionale frutto di contributi pagate in parte in Italia in parte all' estero e quelle in regime nazionale ovvero derivanti da contribuzione interamente pagata in Italia. Si può presumere che queste ultime si riferiscano in buona parte a italiani che hanno deciso di lasciare il Paese da pensionati: sono 59.537 ovvero il 16 per cento del totale, quasi una su sei.

 

SEI MESI FUORI

Lo stesso fenomeno può essere esplorato da un' altra angolatura, quella fiscale: 55.238 pensioni (oltre la metà delle quali in Australia) sono detassate in tutto o in parte: sfruttano cioè il trattamento fiscale più favorevole offerto da alcuni. Per usufruirne in sostituzione del regime italiano occorre risiedere per più di sei mesi all' estero.

INPS BOERI

 

Naturalmente anche i pensionati oltre confine sono oggetto di verifiche. Parte proprio in questi giorni la seconda fase dell' operazione di accertamento della effettiva esistenza in vita dei pensionati: riguarderà Nord, Sud e Centro America, Asia, Estremo oriente, Stati dell' Est Europa e Paesi scandinavi. Gli interessati riceveranno la richiesta di attestazione dell' esistenza in vita da parte di Citibank, incaricata dallo stesso istituto nazionale di previdenza: dovranno inviarla indietro, controfirmata da un testimone, in modo che risulti pervenuta entro i primi giorni di luglio. A coloro che non provvederanno la pensione sarà sospesa a partire dalla rata di settembre.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?