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CHE STA SUCCEDENDO AGLI ADOLESCENTI? – LO STUDENTE CHE HA AGGREDITO LA PROFESSORESSA ELISABETTA CONDÒ, AD ABBIATEGRASSO, NON HA PRECEDENTI, NON ERA IN CURA PER DISAGIO PSICOLOGICO E SI ERA AMBIENTATO BENE IN CLASSE. RISCHIAVA PERÒ IL 5 IN CONDOTTA PER ALCUNI “SCHERZI” FATTI IN CLASSE E TEMEVA DI ESSERE BOCCIATO. COSA GLI È SCATTATO IN TESTA AL PUNTO DA ACCOLTELLARE LA DOCENTE? - IL MARITO DELLA PROF: “PENSAVA CHE LE FOSSE CADUTO ADDOSSO QUALCOSA DAL SOFFITTO. POI SI È VOLTATA E HA VISTO LO STUDENTE COL COLTELLO. I RAGAZZI IN QUESTO PERIODO SONO SOFFERENTI. ELISABETTA HA AVUTO SOLO LA FORZA DI DIRMI…”

1 - LA VITTIMA SOTTO CHOC «È STATO LUI, NON ME L’ASPETTAVO» POI LA CORSA ALL’OSPEDALE

Estratto dell’articolo Gianni Santucci e Giovanna Maria Fagnani per il “Corriere della Sera”

 

elisabetta condo la professoressa accoltellata ad abbiategrasso

«Ha avuto solo la forza di dirmi: “È stato... Non me l’aspettavo”. E io non ho voluto chiederle molto altro. Non volevo tormentarla. Era troppo scossa». Elisabetta Condò (l’insegnante aggredita) e suo marito Giuseppe Di Staso sono entrambi insegnanti. Lui al liceo scientifico Bramante, a Magenta.

 

Lei invece, dopo molti anni nelle scuole medie di Abbiategrasso, dove è stata anche sindacalista per la Cgil, da due anni insegna italiano e storia all’«Alessandrini», indirizzo scienze applicate.  Una scuola con circa 700 alunni.

 

Ieri pomeriggio accanto alla docente, in ospedale a Legnano (tutti i paesi in cui si è svolta questa vicenda sono a Est di Milano), c’erano il marito e i figli. «Uno ha esattamente l’età dello studente che l’ha aggredita, l’altra è più giovane di due anni — racconta il marito —. Mia moglie non ha ancora la forza di parlare di quanto accaduto. È sotto anestesia. Ha subito un intervento al polso per la ricostruzione dei tendini. I medici mi hanno parlato di sei coltellate: alla clavicola, al polso, alla testa».

 

il coltello e la pistola finta usati dallo studente ad abbiategrasso

Qualcuno si chiede se […] avrà la forza di tornare a scuola. «È presto per pensarci — dice Di Staso — Ci sarà un periodo lungo di rieducazione, si parla di settembre. E sarà verosimilmente necessario un percorso di aiuto psicologico: sia per lei, sia per i nostri figli. Però una cosa è certa: questo lavoro mia moglie lo ama. […] è il riscontro che abbiamo sempre avuto dai suoi alunni e dalle famiglie, ma anche dai dirigenti con cui ha lavorato. Mia moglie in zona è molto conosciuta e stimata. Per questo l’accaduto ha fatto ancora più scalpore».

 

Il vicepreside Davide Rondena ha raccontato che, all’inizio, la docente non si è resa conto di essere stata aggredita: «Pensava che le fosse caduto addosso qualcosa dal soffitto». «È vero», spiega il marito. «Poi si è voltata e ha visto il ragazzo col coltello».

 

Quel ragazzo che per lui era uno sconosciuto. «[…] È uno come tanti altri, con qualche difficoltà scolastica, ma niente lasciava presagire una cosa del genere. Poi, si può spendere un pensiero anche per questo studente. Si è rovinato la vita».

la pistola finta dello studente di abbiategrasso

 

La senatrice Licia Ronzulli, legata alla famiglia di Elisabetta, ha detto: «Se la conosco, una volta uscita dalla sala operatoria chiederà notizie del ragazzo che l’ha ferita». «È probabile», conferma il marito.

 

Se di quello studente in particolare non aveva mai parlato, «dai suoi racconti emergeva però la fotografia di una scuola dove c’è una problematica di carattere educativo, prima ancora che scolastico — conclude Giuseppe Di Staso —. L’adolescenza è un’età problematica da sempre, ma anche io, nelle mie classi, mi rendo conto che i ragazzi in questo periodo sono sofferenti. A questo si aggiungono le mancanze dello Stato. Al ministro Valditara […] ho chiesto di impegnarsi, al di là delle parole di circostanza, per far avere più fondi alla scuola e alla sanità pubblica, proprio per la prevenzione del disagio giovanile. Sarebbe importante avere uno psicologo nelle scuole […]».

 

istituto superiore Alessandrini ad Abbiategrasso - Milano

2 - LE SEI NOTE DISCIPLINARI E IL VOTO 2 NELLA VERIFICA IL PADRE: NON SAPEVO NULLA

Estratto dell’articolo di G. San. Per il “Corriere della Sera”

 

«Io non lo sapevo, che avesse preso sei note disciplinari solo quest’anno». Le segnalazioni sono sul registro elettronico. Il padre del ragazzo che ha aggredito la sua professoressa ad Abbiategrasso lo apprende a metà pomeriggio di ieri, mentre suo figlio è con i medici dell’ospedale «San Paolo» di Milano. Note disciplinari che nella mente di quell’uomo aprono le domande che ogni genitore può farsi, quando scopre all’improvviso di avere un vuoto di conoscenza sul proprio figlio.

 

istituto superiore Alessandrini ad Abbiategrasso - Milano

Note disciplinari che però, almeno all’apparenza, spiegano poco della violenza. All’origine di quelle ammonizioni ci sono per lo più scherzi un po’ plateali, che hanno disturbato la classe, provocato risate e un po’ di trambusto, e un fastidio per gli insegnanti. I compagni li definiscono «dispetti».

 

Quello più insistito era staccare la spina della lavagna elettronica, interrompendo le lezioni di inglese. E poi, un’altra volta, uno spray puzzolente spruzzato in aula, così «per far perdere tempo». Quel […] Tutto questo però […] ha a che fare con un «carattere un po’ turbolento, ma non violento», racconta chi ha avuto modo di approfondire la condotta dello studente.

 

il coltello e la pistola finta usati dallo studente ad abbiategrasso

Però, forse, proprio la condotta qualcosa può far ipotizzare, sul perché l’equilibrio di questo ragazzino che non ha ancora compiuto 17 anni si sia spezzato, tanto da presentarsi a scuola con un coltellaccio: soprattutto per via dello scherzo dello spray, rischiava il 5 in condotta, che insieme con un brutto voto (un 2 preso nei giorni scorsi per una verifica consegnata in bianco), rischiava di abbassargli la media e portarlo, forse, almeno nella sua testa, a una bocciatura.

 

Tutto questo non giustifica, ma racconta di una fragilità profonda e non espressa con nessuno, che ieri pomeriggio fa riflettere suo padre con i sanitari: «È un disastro quello che è successo, è terribile, ma almeno è ancora con noi e cercheremo di andare avanti... perché poteva mettersi una corda al collo e adesso non era più qua».

 

Ed è un pensiero che […] dice solo il terrore che si spalanca in una famiglia quando scopre un ignoto di cui non aveva alcun sospetto. «Non ci sono state avvisaglie — ripete il padre ai medici — davvero nessun segnale che potesse farci pensare a una cosa di questo genere».

il coltello usato dallo studente di abbiategrasso

 

Il ragazzo non ha precedenti di alcun tipo, non ha mai avuto a che fare con la giustizia, non era in cura per un disagio psicologico. In quella classe di liceo scientifico è arrivato l’anno scorso e, stando al racconto dei compagni, «ha tranquillamente fatto amicizia con tutti […]. Non aveva voti particolarmente brutti e non si può dire che in classe si comportasse male, a parte gli scherzi. Anche con la professoressa non ha avuto mai particolari problemi».

 

[…]  In mattinata, prima di entrare a scuola, con i compagni ha scambiato poche frasi su una verifica di chimica e sulla partita dell’Inter del fine settimana. In aula la professoressa ha chiesto a lui e ad altri se intendessero scusarsi per quegli «scherzi» che avevano creato problemi alla classe. Lui, come gli altri, ha risposto di no. Aveva un’interrogazione già programmata.

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