voragine a torpignattara 5

CITTA' GROVIERA – L’ULTIMA GENIALATA DELLA RAGGI: ARRUOLA "CACCIATORI" DI BUCHE PER LE STRADE COLABRODO DI ROMA – COME FUNZIONA IL SISTEMA: DOVRANNO SEGNALARE OGNI POSSIBILE SITUAZIONE DI PERICOLO E/O CRITICITA’ – LE BUCHE NELLE STRADE DI ROMA CAUSANO ALMENO 30 VITTIME ALL’ANNO…

Pier Paolo Filippi per www.ilmessaggero.it

 

Nonostante il martellamento sui social della maggioranza capitolina con l’hashtag #stradenuove, con post dedicati a ogni singolo intervento di ripristino dell’asfalto, sono sempre più malmesse le strade della capitale.

voragine a torpignattara 5

 

In particolare quelle della grande viabilità, che sono in carico direttamente al dipartimento Simu del Campidoglio, come testimonia la nuova gara relativa ai “Servizi per la sorveglianza sulla rete stradale”, con la quale si affida a imprese esterne il compito di controllare lo stato delle condizioni delle strade di grande scorrimento e collegamento e di segnalare le anomalie alle ditte che hanno in carico la manutenzione.

 

L’idea

voragine a torpignattara 4

Per “dare la caccia” alle buche che infestano le strade della Capitale, la giunta guidata dalla sindaca Virginia Raggi investirà infatti circa 21 milioni per tre anni, un valore praticamente triplo rispetto all’appalto in scadenza (il quale però aveva una durata di due anni). A far lievitare i costi, spiegano dal dipartimento Simu, la necessità di implementare un servizio che si è dimostrato insufficiente a coprire con puntualità i circa 800 km di viabilità da monitorare. La nuova gara, inoltre, comprenderà anche le piste ciclabili, che l’amministrazione capitolina in un’ottica “green” considera fondamentali per la mobilità cittadina.

voragine a torpignattara 2

 

L’attività

L’accordo quadro, così, prevede che le imprese utilizzino un numero maggiore di uomini e mezzi dedicati ai controlli, aumentando anche la frequenza dei passaggi. Il Campidoglio chiede a chi gestirà il servizio di mettere al lavoro almeno 8 ingegneri/architetti reperibili h24 sette giorni su sette per le emergenze, 73 laureati/diplomati tecnici per le attività di sorveglianza e 22 addetti alla centrale operativa.

 

Le ditte che si aggiudicheranno il servizio nei 3 lotti in cui è suddiviso l’accordo quadro, uno dei quali dedicato specificamente alle “opere di arte stradale” come ponti e cavalcavia, avranno infatti un compito impegnativo.

 

virginia raggi

Nei capitolati è previsto il controllo di sedi stradali e relative pertinenze (banchine spartitraffico, isole salvagente, cordoli di delimitazione, ecc.) inclusi i sottovia e le gallerie; marciapiedi; aree di sosta e parcheggi; corsie preferenziali; scarpate a margine carreggiata se di proprietà comunale; fossi laterali e fossi di guardia a margine della carreggiata; chiusini; griglie e caditoie; segnaletica verticale non luminosa e orizzontale; new jersey, guardrail e barriere di sicurezza metalliche; parapedonali e barriere antirumore; manufatti per il superamento delle barriere architettoniche; piste ciclabili (intero sviluppo del sistema delle piste ciclabili con l’esclusione di quelle gestite dal Dipartimento Tutela ambientale).

 

Le squadre

raggi

Diverse tipologie di squadre di “cacciatori di buche” si divideranno i compiti. Quelle a bordo di automezzi e motoveicoli sorveglieranno le sedi carrabili, mentre “pattuglie” di camminatori si occuperanno dei percorsi pedonali. Altro personale, poi, sarà dedicato alle piste ciclabili, mentre è previsto anche un servizio di sorveglianza specifico in caso di “emergenza meteo”.

 

Il sistema

Il personale dovrà individuare e segnalare ogni possibile situazione di pericolo “in atto” o di pericolo “incipiente” per la pubblica incolumità, che richiede un intervento manutentivo. Le buche e le altre anomalie stradali rilevate saranno suddivise in tre livelli a seconda della gravità: “criticità a risoluzione differibile”, “criticità di rango intermedio” e “criticità urgentissima”, per la quale viene richiesto l’intervento immediato delle ditte della manutenzione.

 

voragine a torpignattara 3BUCHE ROMAvoragine a torpignattara 1

 

BUCHE ROMABUCHE ROMAbuche romabuche nell asfalto roma

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”