ristorante in galera a bollate

DU’ SPAGHI IN GATTABUIA - INAUGURATO A BOLLATE “IN GALERA”, IL PRIMO RISTORANTE APERTO AL PUBBLICO ALL’INTERNO DI UN CARCERE - I DETENUTI IRONIZZANO: “PER ANDARE A CENA ‘FUORI’, DEVONO VENIRE QUI DENTRO…”

Sara Ricotta Voza per “la Stampa”

 

RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE   RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE

La strada è la stessa che si fa per andare all' Expo, anzi gli spazi sono proprio confinanti se non fosse che per mangiare in uno dei tanti ristoranti dell' esposizione universale basta mettersi in coda, per provare quello che ha appena aperto dall' altra parte della strada bisogna superare soprattutto delle mura mentali oltre che reali. Si va infatti «InGalera», il primo vero ristorante aperto al pubblico all' interno di un carcere.

 

Si parla di Bollate, struttura modello, con un termine di moda si potrebbe dire una «eccellenza», ma per la maggior parte della gente resta sempre un carcere, seppure «il più stellato d' Italia» come si legge all' ingresso.

 

SFIDA & IRONIA

RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE    RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE

Che si tratti di una sfida si capisce dai continui giochi di parole con cui si allude e si sorride al fatto che qui si incontrano due mondi separati, gente che vuole andare a cena «fuori» e qui va «dentro», che intende il ristorante come momento di «evasione» e qui entra in un luogo di «reclusione».

 

E i primi a ironizzare sono proprio loro, quelli «dentro», che nelle belle sale con gli arredi design hanno appeso manifesti di famosi film in tema: Fuga da Alcatraz, Le ali della libertà, Il miglio verde... Così a pranzo sulla tovaglietta di carta trovi l' Ucciardone e San Vittore e se vai in cucina senti battute tipo: «ma voi siete una brigata o dei briganti?».

 

Qui il registro è l'ironia, forse l' unico modo serio di esorcizzare una paura da una parte e una vergogna dall' altra che sarebbe inutile negare, e non a caso ieri a presentare la cerimonia di inaugurazione c' era Lella Costa, che ha citato lo scrittore Romain Gary: «L'ironia è una dichiarazione di dignità, un' affermazione della superiorità dell' uomo su ciò che gli capita». Fossero anche 20 anni dentro per un brutto reato.

 

PRIMA IL CATERING

RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE

L' idea del ristorante però non è nata come un fungo, è l' evoluzione di un progetto decennale portato avanti dall' amministrazione del carcere assieme alla cooperativa sociale «Abc La sapienza in tavola» e sfociato in un catering di alto livello per cerimonie e eventi. Negli anni il progetto si è arricchito di un percorso scolastico che ha portato in carcere i docenti dell' Istituto alberghiero Paolo Frisi e oggi 16 detenuti sono vicini al diploma con un bel mestiere in mano per quando, finita la pena, usciranno di qui.

 

Alcuni di loro, quelli ammessi alla misura alternativa dell' articolo 21 (lavoro all' esterno, rientro in carcere la notte), sono nello staff del ristorante. «Vogliamo che la gente comune venga, veda e se vuole parli con chi ha commesso dei reati per riflettere su come questo possa essere un modo di superare il reato stesso», ha spiegato il direttore del carcere Massimo Parisi, che non nasconde di non avere avuto solo complimenti.

RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE  RISTORANTE IN GALERA A BOLLATE

 

«Ci sono gli entusiasti, i perplessi e quelli che mi dicono che in un carcere non ci verranno mai, ma la sfida è proprio questa». Sfida in cui ha sempre creduto Silvia Polleri, presidente della cooperativa Abc, che si definisce «donna di carcere perché, come dice mio marito, da 11 anni faccio l' art. 21 al contrario, vivo dentro e dormo fuori».

 

Il suo lavoro per togliere lo stigma sociale al detenuto e dargli invece un curriculum ha convinto anche partner importanti come Fondazione Cariplo, FondazioneVismara e Pwc, che ha fatto il business plan del ristorante. «Abbiamo studiato il mercato come per un' azienda privata perché se è vero che è una impresa sociale è importante che sia sostenibile, non una idea interessante ma incosciente» ha spiegato Francesco Ferrara.

 

IN CUCINA E AI TAVOLI

Il menu è stagionale (circa 15 euro a pranzo, alla carta sui 35 la sera), lo sceglie lo chef Ivan Manzo e lo propone il maître Massimo Sestiti, gli unici non reclusi dello staff, affiancati da sette assunti dalla cooperativa più alcuni stagisti della scuola alberghiera, tutti detenuti. «Ho fatto il cuoco per tre anni nel carcere di Bergamo per 600 detenuti, qui lavo i piatti ma quando uscirò, fra 8 anni, avrò un bel curricululum» racconta Azidin, del Marocco.

RISTORANTE IN GALERA A BOLLATERISTORANTE IN GALERA A BOLLATE

 

Il milanese Marco, 40 anni, è invece aiuto cuoco: «In gioventù ho fatto l' alberghiero, ho anche avuto un bar e fatto il receptionist in albergo, poi mi è capitato il danno...», spiega, «Qui però ho ricominciato a lavorare in cucina, prima per i detenuti, ora per il ristorante, lo chef è bravo e ho imparato piatti nuovi; ho ancora 7 anni poi spero di avere il coraggio di aprire qualcosa di mio perché so che, comunque, sarò bollato a vita».

 

Venire in questo ristorante può servire proprio a far cambiare idea. «Infatti io chiedo alla gente di venire per vedere che anche qui lavoriamo con rispetto e disciplina mentre si pensa ci sia solo gente che in vita sua non ha fatto altro che reati; del resto, prima di finire qui, anch' io la pensavo così...».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)