FERMI TUTTI, C'È UNA SPY STORY ANCHE IN ALITALIA – È STATO CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER MIRKO NERI, EX BUYER DI MATERIALI TECNICI PER LA COMPAGNIA DI BANDIERA: AVREBBE RIVELATO SEGRETI COMMERCIALI A DUE DIRIGENTI DI UNA SOCIETÀ AMERICANA CHE SI AVVANTAGGIAVA DI INFORMAZIONI E PAGAMENTI INDEBITI - SECONDO L'ACCUSA DAL 2014 AL 2017 VENIVANO COMPRATI A CIFRE LIEVITATE MATERIALI MAI CONSEGNATI...

-

Condividi questo articolo


Michela Allegri per "Il Messaggero"

 

ALITALIA ALITALIA

Pagamenti per materiale mai consegnato, ordini raddoppiati e, soprattutto, la rivelazione di segreti commerciali. Per la procura di Roma era un'associazione a delinquere quella che avrebbe agito ai danni di Alitalia, inserendosi nei sistemi informatici, carpendo anche notizie riservate e disponendo pagamenti indebiti.

 

Episodi che si sono ripetuti nel tempo. La denuncia della società, già in amministrazione straordinaria, è stata depositata nel 2018 e adesso in tre rischiano il processo con accuse molto pesanti l'organizzazione, secondo il pm Maurizio Arcuri, che ha chiesto il rinvio a giudizio, avrebbe commesso oltre una ventina di reati, che vanno dalla truffa alla frode, alla rivelazione di segreti commerciali, sempre attraverso ingressi abusivi al sistema informatico.

 

alitalia alitalia

Fatti che si sarebbero ripetuti dal 2014 al 2017, fino a quando Mirko Neri, all'epoca buyer di materiali tecnici aeronautici di Alitalia, non sarebbe stato scoperto. Con lui rischiano di finire a processo anche Orlando Camejo e John Nespola della East Air Corporation, una società del New Jersey che si avvantaggiava di informazioni e pagamenti indebiti.

 

I SEGRETI COMMERCIALI

Tra il 20 e il 27 ottobre del 2014, Neri avrebbe mandato sette email a Camejo per rivelare alcuni aspetti riservati della negoziazione per l'acquisto di materiali dalla società Meridiana.

 

In particolare, in parallelo con le attività di contrattazione, trasmetteva la lista dei materiali oggetto di trattativa, specificando le componenti di interesse per Alitalia. Notizie di cui disponeva proprio per il suo ruolo.

 

alitalia alitalia

Sarebbe accaduto anche nel 2015, per l'acquisto di materiali dalla società AeroDirect, una commessa di 340 mila dollari. Neri avrebbe trasmesso ai suoi complici la lista dei materiali oggetto della negoziazione, e alla fine l'accordo si sarebbe chiuso con la East Air Corporation, ma per 378 mila dollari.

 

Un altro dei tanti episodi contestati risale al 2016, quando con tre email Nespola avrebbe ricevuto il report relativo agli acquisti di materiale aeronautico effettuato da Alitalia, con il volume di affari stratificato per ciascun fornitore.

 

ALITALIA ALITALIA

Il 21 febbraio 2017, invece, Camejo e Nespola avrebbero ottenuto, sempre da Neri, la quotazione di alcune componenti aereonautiche, trasmesse alla compagnia da un altro fornitore e anche l'esortazione per East Air di proporre un altro prezzo prima dell'apertura di una pubblica offerta.

 

I PAGAMENTI

Le contestazioni riguardano alcune migliaia di euro, soldi accreditati sempre alla East Air, per materiali mai consegnati. Neri avrebbe agito sempre attraverso l'ingresso abusivo nel sistema informatico della compagnia aerea e l'accesso ai programmi di gestione degli acquisti e della contabilità di Alitalia. Così la fattura del 22 settembre 2017 di 7.784 dollari sarebbe stata mandata in pagamento, anche se i materiali non erano mai stati consegnati.

 

ALITALIA ALITALIA

E riguarda sempre merce mai arrivata un'altra fattura di 4,600 del luglio 2017. Poi un altro ordine, ma questa volta il pagamento era di oltre 33 mila dollari. Saldato senza un corrispettivo.

 

Il 16 ottobre del 2017, invece, Neri avrebbe variato la quantità dell'ordine raddoppiando così il pagamento a favore della compagnia americana. «Attraverso la rielaborazione del documento di interfaccia - si legge nel capo di imputazione - faceva figurare come consegnata la fornitura di materiali item 8, in realtà mai avvenuta e variava la quantità oggetto dell'ordine, incrementandola da 1 a 10 unità, circostanza che comportava il rilascio al pagamento: 7.784 dollari».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)