bernard freyburg cassino abbazia montecassino

FU UN GRAN CASSINO – SETTANTACINQUE ANNI FA CI FU IL BOMBARDAMENTO SULL’ABBAZIA DI MONTECASSINO. PERCHÉ GLI ALLEATI DECISERO DI DISTRUGGERLA? – UN GRANDE ERRORE DI CALCOLO DEL COMANDANTE DEL CORPO CHE TENEVA IL FRONTE, IL NEOZELANDESE FREYBURG: CON L’OPERAZIONE CREDEVA DI RISPARMIARE UN MASSACRO AI SUOI SOLDATI, E INVECE PERMISE A KESSELRING DI RIORGANIZZARE LE FORZE E RITARDÒ LA LIBERAZIONE DI ROMA… – VIDEO

 

Carlo Nordio per “il Messaggero”

bombardamento abbazia montecassino 2

 

Esattamente settantacinque fa, il 15 febbraio 1944, si consumò uno dei maggiori sacrilegi del nostro paese. L' Abbazia di Montecassino, ultramillenario monumento di arte, di storia e di fede, fu l' obiettivo di un bombardamento tanto cruento quanto inutile da parte dell' aviazione alleata, che la distrusse dalle fondamenta. Per fortuna, grazie alla tenacia dell' Abate Diamare e alla sensibilità di alcuni ufficiali tedeschi, i preziosissimi incunaboli e gli altri tesori accumulati in secoli di devozione erano stati trasferiti altrove.

 

bombardamento abbazia montecassino 3

Come si arrivò a tanta sconsiderata devastazione? Si arrivò per quella combinazione di miopia e ottusità e che affliggono l' umanità con costanza quotidiana, ma che diventano tragedie quando si applicano all' arte militare e si consumano in tempo di guerra.

gregorio damare

 

Gli Alleati erano sbarcati in Sicilia nel luglio del 43, ed avevano iniziato la risalita della penisola con esitante circospezione. I miglior generali, come Eisenhower e Bradley, erano stati trasferiti in Francia per preparare lo sbarco in Normandia, o messi in quarantena come George Patton. Montgomery, era sul piede di partenza, assieme ai suoi veterani. I tedeschi, al contrario continuavano a rafforzare le loro posizioni, distogliendo truppe dai Balcani e dal fronte orientale. Nonostante ciò, erano in netta inferiorità numerica rispetto agli invasori che disponevano altresì di una schiacciante supremazia aerea e navale.

 

LA STRATEGIA

Frido Von Senger und Etterlin 1

Una circostanza che condizionò la strategia del comandante supremo del fronte mediterraneo, sir Harold Alexander, e del comandante dell' ottava armata americana, Mark Clark, che non fecero un passo senza un' adeguata copertura dal cielo. Così, invece di approfittare dell' imponente forza anfibia che avrebbe consentito uno sbarco sulle coste toscane, tagliando il due lo Stivale, procedettero a piccoli salti: prima a Salerno e poi ad Anzio, dove, nel gennaio del 1944, furono quasi ricacciati in mare.

 

bombardamento abbazia montecassino 4

L' abbazia di Cassino dominava le valli del Liri e del Garigliano, ed era, teoricamente, un punto strategico importante. Ma proprio per questo, oltre che per scrupolo religioso, il comandante tedesco Frido Von Senger und Etterling, un colto cattolico della nobiltà del Baden, l' aveva rispettata. Un posto così appariscente - scrisse in seguito il devoto generale - era inadatto anche come posto di osservazione, perché sarebbe stato il primo ad essere eliminato dall' artiglieria nemica.

 

Nel marzo gli alleati a Cassino

La tattica tedesca prevedeva che queste postazioni fossero invece situate a mezza costa su fondo mimetizzato. In conclusione dentro all' Abbazia non c' era neanche un soldato: in compenso era piena di profughi.

 

bernard freyberg 5

Il fronte di Cassino era tenuto da un corpo neozelandese che aveva sostituito le logorate divisioni americane. Il suo comandante, generale Freyberg, non volle rischiare un altro massacro. Convinto che dall' Abbazia i tedeschi dirigessero i tiri sulle sue truppe, chiese a Clark il permesso di distruggerla e purtroppo lo ottenne.

 

Così, all' alba del 15 Febbraio, due ondate di bombardieri statunitensi sganciarono sull' indifeso monastero un inferno di fuoco. I soldati di entrambe le parti assistettero attoniti a quella devastazione che, ripresa da vari angoli, ancora oggi si può rivedere con facilità. In pochi minuti, secoli di storia furono frantumati, e molti innocenti morirono.

 

Frido Von Senger und Etterlin

Freyberg indugiò altri due giorni prima di ordinare l' attacco e in quel momento si accorse che, peggio di un crimine, aveva commesso un errore. Se da un punto di vista religioso l' attacco fu un sacrilegio, da quello militare fu infatti un disastro. Le macerie del gigantesco edificio divennero un formidabile caposaldo indifferente alle cannonate e impenetrabile alle fanterie.

 

Gli agguerriti paracadutisti tedeschi si servirono di questa trincea di pietre e di rocce per opporre una resistenza flessibile e intelligente, mentre le ondate di assalitori, scalando a fatica la collina, subivano perdite umilianti e dolorose. Così Montecassino divenne il perno di una strategia difensiva ostinata e dilatoria, che ritardò di molto l' avanzata verso Roma, e fornì ai nazisti l' alibi del cosiddetto tu quoque, cioè l' imputazione all' avversario di una misfatto che lo indeboliva nella sua credibilità morale.

 

bombardamento abbazia montecassino 1

Naturalmente nessuno dei generali alleati può essere minimamente paragonato a Hitler o ai suoi sgherri, e Clark, nelle sue memorie, riconobbe con rammarico l' inutile devastazione. La loro non fu crudeltà, e nemmeno cinica indifferenza. Fu adesione acritica a una strategia antiquata, fondata sulla follia degli attacchi frontali, l' uso indiscriminato dell' aviazione e l' ingenua speranza che i bombardamenti a tappeto potessero spianare la strada a facili avanzate.

 

bernard freyberg 4

Montecassino ebbe la sventura di trovarsi in una posizione dominante, adatta al comando e al controllo dell' intero territorio. Gli alleati peccarono di leggerezza, perché non si preoccuparono di verificarne la reale funzione, e procedettero con la clava quando un bisturi sarebbe stato meno barbaro, e soprattutto più efficace.

 

I GIOIELLI

Molti, nell' ambito alleato, si indignarono per un simile scempio, e fecero notare che l' Italia - tra l' altro ormai non più nemica ma cobelligerante - custodiva una tale serie di tesori da render necessaria una maggiore prudenza anche nel combattimento e nella distruzione. Forse fu anche l' esempio di Cassino che evitò al nostro Paese quei bombardamenti indiscriminati che rasero al suolo la Germania, e che comunque risparmiarono i gioielli di Roma, di Firenze e di Venezia.

 

battaglia di cassino 9

Ma il prezzo pagato fu altissimo, e non solo in termini religiosi e culturali. La resistenza ostinata tra quelle macerie consentì a Kesselring una riorganizzazione delle forze, il contenimento prolungato delle truppe di Anzio, il ritardo nella liberazione di Roma, e soprattutto la predisposizione di un ripiegamento ordinato e progressivo verso la linea Gotica, che avrebbe sbarrato la strada agli alleati fino all' Aprile del 45, con le sofferenze per il nostro Paese che tutti conosciamo. Essa scoraggiò gli alleati dall' intraprendere iniziative più audaci e risolutive, alimentando quella prudenza che rallentava l' avanzata lungo la nostra penisola con pause esasperanti e costose.

 

battaglia di cassino 8

I CARRI

Mentre in Francia Patton galoppava con i suoi carri, e in un mese dalla Normandia raggiungeva l' Alsazia, in Italia i generali seguivano la dottrina del no advance without security, che ne linguaggio finanziario significa nessun anticipo senza garanzie, e in quello militare nessuna avanzata senza sicurezza.

 

Fu una vera disgrazia per il nostro Paese che questa massima fosse adottata dai generali inglesi settantacinque anni fa, e disattesa dai nostri banchieri negli anni recenti. Ma questa è un' altra storia.

bombardamento abbazia montecassino 5

bernard freyberg 3bombardamento abbazia montecassino 7bernard freyberg 1bombardamento abbazia montecassino 6bernard freyberg 2

battaglia di cassino 23battaglia di cassino 21battaglia di cassino 24battaglia di cassino 11 battaglia di cassino 12battaglia di cassino 10battaglia di cassino 6battaglia di cassino 14battaglia di cassino 15battaglia di cassino 16battaglia di cassino 25SECONDA GUERRA MONDIALE SCONTRI A ANZIO battaglia di cassino 26battaglia di cassinobattaglia di cassino 18battaglia di cassino 20battaglia di cassino 19battaglia di cassino 2battaglia di cassino 7

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…