ostaggi hamas israele zvika mor eitan

IN ISRAELE C’È CHI È DISPOSTO A LASCIARE MORIRE IL PROPRIO FIGLIO PUR DI NON CEDERE A HAMAS – PARLA ZVIKA MOR, PADRE DI UNO DEGLI ISRAELIANI RAPITI LO SCORSO 7 OTTOBRE, CHE GUIDA LA FRONDA DEI PARENTI CONTRARI AI NEGOZIATI A OGNI COSTO: “DOBBIAMO PORTARE A CASA I NOSTRI CARI, MA PENSARE ANCHE AI 9 MILIONI DI ISRAELIANI. L'ULTIMA VOLTA CHE ABBIAMO FATTO UNO SCAMBIO È USCITO SINWAR E DOPO CI HA MASSACRATI” – LA CRITICA AI FAMILIARI CHE SPINGONO NETANYAHU A TRATTARE: “COSI’ ALZANO IL PREZZO DELLE VITE DEI NOSTRI FIGLI”

Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “La Stampa”

 

Zvika Mor con la foto del figlio eitan in mano a hamas

«Dobbiamo portare a casa gli ostaggi, i nostri figli, i nostri cari, ma non dobbiamo concludere un accordo con Hamas ad ogni costo, per evitare un altro 7 ottobre». Sono queste le parole di Zvika Mor, padre di Eitan, il ventitreenne che si trova ancora ostaggio a Gaza. Eitan lavorava come guardia di sicurezza al rave Supernova nel deserto del Negev il 7 ottobre. Si era dato da fare per aiutare i feriti, e mentre tornava indietro per recuperare due persone, venne catturato e portato via dagli uomini di Hamas. Non si sa nulla della sua condizione.

 

La famiglia di Eitan sta facendo di tutto per farlo tornare a casa, ma è in disaccordo con molte altre famiglie di ostaggi, tanto da aver creato un gruppo autonomo di familiari. […]

 

manifestazione per gli ostaggi in mano a hamas

L'uomo è preoccupato che il premier Netanyahu possa alla fine accettare un accordo che non avrà a cuore gli interessi di Israele, pur di riportare a casa gli ostaggi, sentendo il peso delle richieste pressanti per loro. «Noi non possiamo parlare e pensare solo agli ostaggi senza pensare ai 9 milioni di israeliani» spiega l'uomo.

 

Secondo Mor, che è padre di otto figli e che vive nell'insediamento di Kiryat Arba da 25 anni, il gruppo dei familiari degli ostaggi è spaccato e vi sono tre gruppi. Il primo vuole un accordo ad ogni costo e considera importante solo poter liberare gli ostaggi. È il gruppo più "rumoroso" quello che organizza manifestazioni, marce, presidi. «Ma alzando la voce, facendo pressioni – dice Zvika Mor – alzano anche il prezzo delle vite dei nostri figli. Agendo così, stanno facendo il gioco di Hamas».

 

a tel aviv manifesti con le foto degli ostaggi in mano a hamas

Il secondo, di cui lui fa parte, il forum Tikvah (speranza in ebraico), vuole riportare a casa i propri cari, ma non ritiene sia giusto per il Paese un accordo ad ogni costo. Il terzo invece è composto dai familiari dei militari che, per ovvie ragioni, non parlano.

 

 Secondo il papà di Eitan, coloro che come lui pensano sia sbagliato un accordo ad ogni costo sono in parecchi, almeno la metà delle 136 famiglie di ostaggi. «Abbiamo a cuore il futuro di Israele – continua Zvika – e l'azione militare è lo strumento principale per vincere questa guerra, per eliminare Hamas».

 

Zvika Mor

A parte le famiglie, Mor sottolinea come la maggior parte del popolo di Israele ritenga che la questione non riguardi solo gli ostaggi, ma la sicurezza futura dell'intero Stato di Israele.

«Stiamo mandando i nostri soldati a combattere in questa guerra – ha detto – anche se sappiamo che alcuni di loro non torneranno. Se gli ostaggi fossero la questione principale, potremmo negoziare con Hamas. Invece vogliamo che il governo lasci che l'esercito vinca questa guerra, che sia la fine di tutte le guerre».

 

Per Zvika Mor, se Israele dovesse accettare uno scambio di prigionieri in cambio del rilascio degli ostaggi, scambio nel quale dovessero esser liberati leader ed ergastolani palestinesi, si potrebbe verificare un altro 7 ottobre. «Dopotutto è successo con Shalit», facendo riferimento alla liberazione, nel 2011, del soldato Gilad Shalit in cambio della liberazione di un migliaio di prigionieri palestinesi, tra i quali Yaya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza e mente del massacro del 7 ottobre. Zvika ha detto che la tradizione ebraica richiede che un individuo metta il suo benessere al secondo posto rispetto al benessere della nazione. Ha infine aggiunto di essere sicuro che il figlio sarebbe d'accordo con lui considerando che è stato allevato nel rispetto dei valori ebraici e della difesa della nazione.

 

IRRUZIONE DEI PARENTI DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI ALLA KNESSET

L'accordo che Netanyahu ha rifiutato, secondo le indiscrezioni, prevede tre fasi che dovrebbero durare almeno quattro mesi e mezzo. In queste, oltre al rilascio scadenzato degli ostaggi vivi e morti, oltre alla ricostruzione e al ritiro delle truppe da Gaza, la nota più dolente per Israele, prevede il rilascio di 1500 prigionieri, tra i quali almeno un terzo, deve riguardare condannati all'ergastolo, come Marwan Barghouti, il "Mandela palestinese", che sconta cinque ergastoli. Ma nell'elenco possibile, figura anche Abdullah Barghouti, "l'ingegnere di Hamas", il massimo esponente di esplosivi del gruppo che controlla Gaza, condannato a 67 ergastoli (il massimo mai inflitto a un prigioniero palestinese) come responsabile della morte di almeno 66 israeliani in diversi attentati.

 

manifestazione per gli ostaggi in mano a hamas

Sulla lista anche Abbas Al-Sayed, dell'attentato al Park Hotel di Netanya dove morirono 30 israeliani nel 2002, condannato a 35 ergastoli. Ibrahim Hamed, ex comandante dell'ala militare di Hamas in tutta la Cisgiordania, accusato dell'omicidio di 46 civili, condannato a 54 ergastoli. […]

la lotteria degli ostaggi di hamas ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU IL MESSAGGIO SUL LENZUOLO SCRITTO CON GLI AVANZI DI CIBO DAI TRE OSTAGGI UCCISI DALL ESERCITO ISRAELIANO ostaggi israele in mano a hamasnoa argamani nel video diffuso da hamas video degli ostaggi israeliani diffuso da hamas 3Zvika Mor

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA