“DIREI CHE PIERO È VENUTO BENE, LUI È SEMPRE STATO IL MIO AMORE” – L’ULTIMA INTERVISTA A FELICITA CHIAMBRETTI ERA PIENA DI TENEREZZA PER IL FIGLIO – ALL’INIZIO LE CONDIZIONI DELLA DONNA NON SEMBRAVANO TALI DA FAR PENSARE A UN SIMILE EPILOGO. TANTO CHE IL CONDUTTORE AVEVA SCRITTO ALCUNI MESSAGGI OTTIMISTI – IL TRASFERIMENTO IN AFRICA, IL LAVORO NELLE ASSICURAZIONI E L’AMORE PER LA POESIA

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1 – LE LACRIME DI CHIAMBRETTI PER FELICITA LA MAMMA MORTA DOPO SETTE GIORNI

Emilio Vettori per “la Repubblica”

 

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Dopo sei giorni Felicita Chiambretti si è arresa. La mamma del presentatore tv è morta ieri sera all' ospedale Mauriziano di Torino uccisa dal coronavirus. Era arrivata al pronto soccorso domenica pomeriggio: faticava a respirare. Da subito i medici hanno giudicato le sue condizioni serie e l' hanno dotata del Cpap, il casco che aiuta la respirazione. Il giorno dopo è arrivato in ospedale il figlio Piero, uno dei conduttori più noti del piccolo schermo. Anche lui con i sintomi del coronavirus, anche se al test pare sia risultato "lievemente positivo".

 

Tutti e due, madre e figlio erano stati sistemati nello stesso reparto - dodici posti letto riservati al Covid 19 - quasi a confermare un tratto che ha contrassegnato la vita di entrambi: sempre insieme. Ancora tre mesi fa, in un' intervista a Repubblica, parlando di Piero, Felicita Chiambretti aveva detto: «Quando avevo 19 anni è nato Piero. Ho allontanato suo padre perché non si era comportato bene. Dunque l' ho cresciuto io. Per una donna sola con un bambino, negli anni Sessanta, non è stato facile. Ma direi che Piero è venuto bene. In verità, lui è sempre stato il mio amore e sempre lo sarà».

 

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All' inizio, seppure serie le condizioni della donna - che aveva 83 anni - non apparivano tali da far pensare a un simile epilogo. Tanto che Piero Chiambretti aveva scritto alcuni messaggi venati di ottimismo: «Stiamo bene, ci assiste un' equipé eccezionale». Poi però le cose sono precipitate, Felicita Chiambretti aveva sempre più difficoltà nel respirare, è stata trasferita in rianimazione. Ma ieri sera, poco prima delle ventuno, è spirata.

 

piero chiambretti piero chiambretti

Nata a Torino, quando aveva quattro anni si era trasferita in Africa al seguito del padre. Era tornata in Piemonte quando aveva quindici anni. Qui si è costruita una carriera nel mondo delle assicurazioni. «Sono arrivata a gestire ottanta persone, tra cui molti uomini» ricordava con orgoglio ancora poco tempo fa. Negli ultimi tempi aveva scoperto l' amore per la poesia. Sei anni fa ha cominciato a raccoglierle: cinque eleganti cofanetti sotto il titolo «Farfalle di Verso». L' editore, manco a dirlo, è stato Piero Chiambretti.

 

E a chi le chiedeva che cosa rappresentassero quelle poesie diceva: «Un testamento post mortem per Piero e sua figlia Margherita, la mia nipotina di otto anni. È uguale a Piero, parla moltissimo. Non sa stare ferma un attimo». Tanti i messaggi di cordoglio che hanno raggiunto il presentatore.

Tra i primi quello, su Twitter, di Vladimir Luxuria. «La mamma di @PChiambretti non ce l' ha fatta, le mie più sentite condoglianze», è il suo post. «Ho avuto la fortuna di conoscere Felicità #chiambretti venti anni fa - scrive Luca Telese - : una donna ironica, intelligente, spumeggiante ».

 

2 – FELICITA CHIAMBRETTI: "LE POESIE PER PIERO, IL MIO AMORE DA SEMPRE E PER SEMPRE"

Francesca Bolino per “la Repubblica – Torino”

 

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La femminista Carolyn Heildbrun ha scritto: "Credo che le donne arrivino alla scrittura con la creazione di se stesse". Lo ha fatto anche Felicita Chiambretti, mamma di Piero, lo showman televisivo che tutti conosciamo. Una dolce e simpatica signora che sei anni sa ha iniziato a pubblicare le sue poesie e le ha raccolte, anno per anno, in cinque eleganti volumetti "Farfalle di Verso" (l'editore è il figlio, le trovate in vendita presso la libreria Luxemburg) e che presenterà venerdì prossimo, alle 18, al Circolo dei Lettori in dialogo con Antonello De Vita che ne firma

ogni prefazione. Abbiamo incontrato Felicita nella sua casa alla Crocetta, in corso Einaudi, insieme a Minni, l'inseparabile e vivace chihuahua con cui vive.

piero chiambretti piero chiambretti

 

Signora Chiambretti perché scrive poesie?

"Per me è una catarsi. Scrivere poesie significa regalare emozioni che io stessa provo mentre le penso, mi girano in testa e mi vengono incontro. Ho sempre scritto poesie. Ma quando sono andata in pensione, avevo 55 anni, mi sono trovata di fronte a me stessa, sola e con molto tempo a disposizione. È stato un periodo difficile. Ero un po' triste e melanconica. Lo sono tuttora, ma non sempre. Ed è così che ho deciso di pubblicarle, iniziando sei anni sa. Il ricavato va agli ospedali, alla ricerca sul cancro. Ci tengo molto. E l'editore è Piero. O per meglio dire, paga lui". (Sorride).

 

Ne ha dedicata una a suo figlio?

"Certo, si intitola "Amore". Le cito qualche verso: "Chiamo madre colei che mi generò... non chiamo padre colui che mi generò non amandomi e mi abbandonò. Chiamo figlio colui che per amore non fece domande, non pretese risposte, non si raffrontò con la codardia malcelata su un volto senza nome". Sa, quando avevo 19 anni ed è nato Piero ho allontanato suo padre perché non si era comportato bene. Dunque l'ho cresciuto io. Per una donna sola

con un bambino, negli anni Sessanta, non è stato sacile. Ma direi che Piero è venuto su bene!". (Ride).

 

E non ha mai pensato di rifarsi una vita?

piero chiambretti con la madre felicita piero chiambretti con la madre felicita

"No. Ho chiuso allora con gli uomini. E poi non ne ho avuto il tempo. Per mantenere me e mio figlio, ho dovuto lavorare moltissimo. Ero nel campo delleassicurazioni. Sono arrivata a gestire ottanta persone, tra cui molti uomini, con cui ho avuto ottimi rapporti di collaborazione. In verità, il mio amore è sempre stato Piero e sempre lo sarà".

 

Ha messo il suo mondo interiore dentro la poesia?

"Esatto. Ho sosserto molto, sa. La mia vita non è stata semplice. Ma grazie a Piero, sono stata felice. Mentre scrivevo però ho scoperto me stessa, mi sono conosciuta. E posso affermare di essere una persona sensibile. Non mi piace il mondo in cui viviamo, c'è troppo poco illuminismo... Le leggo un verso dall'ultima raccolta, la numero V, che si intitola "Esistenzialismo alieno". Ecco: "Persiste in me la nausea. Per le follie di questo mondo. Dall'odore acre, che appesantisce"".

PIERO CHIAMBRETTI PIERO CHIAMBRETTI

 

Dove è cresciuta?

"In Africa. Per il lavoro di mio padre ci siamo trasferiti quando avevo quattro anni e sono rientrata a Torino, da sola, quindici anni dopo. Sono poi andata a stare con mia nonna. Ed è lei che mi ha aiutata quando lavoravo e non potevo badare a Piero".

 

Che cosa rappresentano le sue poesie?

"Un testamento post mortem per Piero e sua figlia Margherita, la mia nipotina di 8 anni. È uguale a Piero, parla

moltissimo... Non sa stare ferma un attimo. Le ho dedicato una poesia: "Esalta l'azzurro fiordaliso, la tua corona di petali, dal roseo incarnato, che si colorano d'aurora. Risplende il tuo sorriso, tra viole di Pentecoste, il tuo cuore solare, ravviva melanconici ranuncoli"".

 

PIERO CHIAMBRETTI CON LA FIGLIA MARGHERITA PIERO CHIAMBRETTI CON LA FIGLIA MARGHERITA

Ha rimorsi o rimpianti?

"No. Rifarei tutto quello che ho fatto. Prenderei, di nuovo, anche le decisioni più estreme. Mi riferisco al papà di Piero...".

 

Chi è Felicita?

"Una signora che non rivela l'età, così non mi si può dire che sono completamente rincitrullita... Scherzi a parte, vado sugli altari e scendo negli inseri più bui. Sono fatta così. Tutto sommato, niente male. No?".

 

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