“ERO PARALIZZATA. HO PENSATO DI MORIRE SENZA NEANCHE AVERE IL TEMPO DI RECITARE UN’AVE MARIA”. PARLA LAURA ROGGERO, LA FIGLIA DEL GIOIELLIERE CHE HA UCCISO 2 DEI 3 BANDITI CHE HANNO ASSALTATO IL SUO NEGOZIO: “HO RIVISSUTO LO STESSO INCUBO DI 6 ANNI FA” – I MALVIVENTI HANNO MINACCIATO LEI E LA MADRE CON UNA PISTOLA: “NON SAPEVO CHE FOSSE FINTA, CI HA SALVATO MIO PADRE PERCHÉ… - LE INDAGINI SULLA DINAMICA

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Massimo Massenzio e Andrea Pasqualetto per corriere.it

 

«Ero paralizzata. Ho pensato che non avrei neppure avuto il tempo di recitare un’Ave Maria». Laura Roggero, 44 anni, la figlia del gioielliere di Grinzane Cavour che ha ucciso due dei tre banditi che hanno assaltato il suo negozio, ripercorre i drammatici momenti della rapina.

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Mercoledì pomeriggio, assieme a sua madre, Mariangela Sandrone, era dietro al bancone quando Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli sono entrati nell’oreficeria del piccolo paese immerso nelle colline delle Langhe, in provincia di Cuneo. Si sono finti clienti, ma poi hanno minacciato le due donne con una pistola — che si è poi rivelata una scacciacani — e un coltello: «Non sapevo che la pistola fosse finta, ci ha salvato mio padre perché ha messo a rischio la sua vita per salvare la mia e quella di mia madre».

 

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Per Laura è stato come rivivere l’incubo di sei anni fa, quando altri due banditi aggredirono suo padre di fronte a lei, li rinchiusero in uno stanzino e fuggirono con un bottino di 300 mila euro. «Era già stato terribile nel 2015, ho pensato di morire, i ladri che picchiavano selvaggiamente mio padre e ci minacciavano di morte. Ho impiegato diversi mesi a riprendermi, facevo incubi notturni e tutti i giorni quando uscivo di casa mi guardavo le spalle. Oggi sono nuovamente devastata, minacciata di morte con pistola e coltello. Ho pregato che il Signore mi aiutasse».

 

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Per terrorizzare le due donne e convincerle ad aprire la cassaforte i rapinatori avrebbero inscenato un conto alla rovescia con l’arma puntata alla testa: «Infatti, ho tanta paura in questo momento. Senso di preoccupazione, angoscia. La mia cara mamma, terrorizzata, sconvolta. Non so quando ci riprenderemo».

 

Sul fronte investigativo proseguono le indagini dei carabinieri di Alba e Cuneo che stanno esaminando i filmati ripresi dalla telecamera interna alla gioielleria, dotata di un impianto molto sofisticato, e da quella di un negozio vicino, che ha inquadrato tutto quello che è successo fuori.

 

il gioielliere mario roggero il gioielliere mario roggero

Gli investigatori vogliono capire se i 4 colpi di pistola siano stati esplosi all’esterno o all’interno del negozio e come si è svolta la colluttazione in strada, che è stata descritta da un testimone, fra uno dei banditi e Mario Roggero, indagato per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. Determinanti saranno anche le perizie balistiche e gli accertamenti per individuare residui di polvere da sparo dentro la gioielleria.

 

Un altro aspetto ancora da chiarire riguarda la Ford Fiesta utilizzata dai rapinatori, che non è risultata rubata. Sembra sia di proprietà di un amico di Spinelli, un commerciante che sostiene di avergliela semplicemente prestata e di essere all’oscuro di tutto. Gli inquirenti stanno verificando le dichiarazioni del proprietario mentre un vecchio conoscente di Spinelli ricorda un precedente che risale ormai a molti anni fa: «Avevamo 20 anni o poco più. Un amico gli aveva dato la sua auto e un’ora dopo si era ritrovato i carabinieri a casa. Perché sembra che con quella macchina fosse stato commesso un furto».

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