al baghdadi

“È MORTO COME UN CANE, DA CODARDO” - L’UCCISIONE DI AL BAGHDADI VIENE DA LONTANO: L'AZIONE ERA STATA COORDINATA DALLA SCORSA ESTATE, QUANDO FU ARRESTATA E INTERROGATA UNA DELLE MOGLI DEL LEADER TERRORISTA - GLI STUDI, IL CARCERE AMERICANO, I RAPPORTI CON AL QAEDA, GLI ATTENTATI: ASCESA E DECLINO DEL CALIFFO…

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

uccisione di al baghdadi trump nella situation room

«È morto come un cane, è morto da codardo. Il mondo è ora un posto più sicuro». Donald Trump ha raccontato il raid che ha portato alla morte di al Baghdadi con una profondità di dettagli generosa per il pubblico statunitense, ma forse anche pericolosa per i militari statunitensi che l'hanno messa a punto, e per gli alleati che li hanno aiutati con l'intelligence necessaria.

 

L'azione era stata coordinata dalla scorsa estate, quando l'arresto e l'interrogatorio di una delle mogli del leader terrorista e di un corriere avevano permesso di localizzare la presenza di Baghdadi in una località nel nord ovest della Siria, nelle prossimità di Idlib, una zona in verità controllata dalle milizie qaediste di Hayat Tahrir a Sham. È perlomeno strano che Baghadi si fosse fidato dell'organizzazione delle milizie jihadiste con la quale aveva avuto diversi screzi in passato.

IL NUOVO VIDEO DI AL BAGHDADI

 

I CURDI

Le indagini si sono svolte con l'aiuto delle milizie della Sdf, che secondo il portavoce Kino Gabriel collaboravano al progetto da più di un mese. Anche i curdi siriani e iracheni rivendicano il ruolo che hanno avuto nella fase organizzativa, per un periodo di cinque mesi. L'attacco contro la residenza era stato concepito dal Pentagono come un'azione sul terreno. La decisione di Trump di ritirare le truppe Usa dalla Siria ha complicato le cose, e ha forzato l'elaborazione della missione aerea notturna.

 

ABU BAKR AL BAGHDADI

Il commando statunitense, del quale facevano parte elementi della Delta Force, aveva già avviato e abortito due altre missioni negli ultimi giorni. L'ordine definitivo è arrivato la sera di domenica in Italia, quando otto elicotteri hanno preso il volo diretti verso l'obiettivo, assistiti da jet dell'Air Force e da droni. Il presidente degli Usa ha raccontato che il volo si è svolto tutto a bassa quota, in una sequenza drammatica perché i velivoli avrebbero potuto facilmente essere presi di mira in un area di conflitto internazionale.

 

AL BAGHDADI

Russi e turchi erano stati avvertiti e si sono astenuti dall'intervenire, ma prima di atterrare gli elicotteri hanno ugualmente dovuto affrontare ed annientare una fonte di fuoco domestica, che Trump ha attribuito ad una banda locale. Una volta a terra i marines si sono aperti un varco con l'esplosivo attraverso un muro laterale dell'abitazione. Sapevano che la porta principale era minata, e per questo l'hanno evitata.

 

Il presidente ha detto che tutti i componenti della squadra sono tornati alla base senza aver sofferto alcun danno; il ministro della Difesa Mark Esper lo ha corretto: due di loro hanno riportato lievi ferite.

 

Baghdadi ha cercato di fuggire approfittando del reticolo di tunnel che era scavato sotto la proprietà: «Lo abbiamo seguito in diretta dalla Situation Room. ha raccontato Trump senza dissimulare una punta di compiacimento Frignava e piangeva, e si è tirato dietro tre bambini che gli facessero da scudo». Undici altri minori sono stati rinvenuti nella villa e messi in salvo; non è chiaro se fossero tutti suoi figli, o parte della famiglia allargata che lo circondava.

ABU BAKR AL BAGHDADI

 

L'INSEGUIMENTO

I marines erano a conoscenza dei passaggi sotterranei, un altro dettaglio che sembra puntare alla collaborazione in loco, da parte dell'intelligence curda o di quella della Sdf. Hanno lanciato i cani all'inseguimento, e uno di loro deve essere arrivato molto vicino al bersaglio nel momento cruciale della caccia.

 

A quel punto al Baghdadi ha fatto esplodere il corpetto minato che indossava. Il suo corpo ne è rimasto dilaniato, sempre nella descrizione fatta dal presidente Trump, e il cane è rimasto ferito. I membri del commando lo hanno raccolto e trasportato in salvo. L'identità della vittima è stata confermata da un kit del dna amministrato dagli stessi marines. La missione è durata due ore, e ci sono state perdite tra le file dei miliziani che proteggevano il terrorista.

 

2 - L'ISLAM, IL CARCERE, GLI ATTENTATI LA VITA (E LE LEGGENDE) DEL CALIFFO

abu bakr albaghdadi 2

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

Nato a Samarra, in Iraq, il 28 luglio del 71, morto a Idlib, in Siria, il 26 ottobre del 2019. Abu Bakr al Baghdadi non era il suo vero nome, ma un nome di battaglia che aveva sostituito a quello originario di Ibrahim Awad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai. Dalla sconfitta di Mosul è stato avvistato a Falluja, Samarra, Camp Bucca, ma ci è voluta una delle sue mogli per permettere alla Cia di identificare il luogo preciso dove si nascondeva.

 

In un'intervista al Sunday Telegraph, chi lo ha conosciuto, lo ha definito timido, studioso, poco incline alla violenza. Eppure la storia ce lo riporta diverso, come il leader dell'autoproclamato Stato islamico, i cui combattenti hanno messo a ferro e fuoco mezzo mondo dopo la nascita nel giugno del 2014 in alcuni territori tra l'Iraq nord-occidentale e la Siria orientale. In età giovanile, quello che poi diventerà il Califfo nero, segue studi di Lettere e del Corano. Avrebbe voluto iscriversi a una facoltà giuridica, ma la media dei suoi voti non viene considerata sufficiente. Prenderà il diploma di laurea a Baghdad nel 1996.

SAJA EX MOGLIE DI AL BAGHDADI

 

L'ARRESTO

Così come Osama bin Laden, capo di al Qaeda, anche al Baghdadi viene catturato e rimane prigioniero degli americani in Iraq per dieci mesi, fra febbraio e dicembre 2004. Viene rinchiuso nella prigione di Camp Bucca, dove però è classificato come detenuto civile e non come jihadista. Dopo il rilascio, entra in contatto con al Qaeda, ma l'accordo non regge.

SAJA EX MOGLIE DI AL BAGHDADI

 

Si rivela al mondo cinque anni fa. All'inizio del luglio 2014, poche settimane dopo che l'Isis ha preso il controllo della città di Mosul, decide di apparire in un video che lo ritrae nella moschea Al-Nouri mentre pronuncia un sermone in cui ordina ai fedeli musulmani di obbedirgli. Nella stessa occasione si autoproclama califfo di un territorio che si estende dalla Siria all'Iraq, ovvero dalla provincia di Aleppo fino a quella di Diyala.

 

Da quel momento, la sua ascesa va di pari passo con le stragi e gli attentati. Nell'agosto del 2014, i miliziani dell'Isis avviano nel nord dell'Iraq il massacro e la riduzione in schiavitù di migliaia di appartenenti alla minoranza religiosa degli yazidi, e cominciano a diffondere una serie di video nei quali vengono mostrate le decapitazioni di ostaggi occidentali.

 

AL BAGHDADI CON IL ROLEX

Nel settembre dello stesso anno, gli Stati Uniti danno il via ad una campagna di bombardamenti, colpendo anche la capitale dell'Isis, Raqqa. Nel gennaio del 2015, lo Stato Islamico è all'apice della sua espansione territoriale, con il controllo di un'area di 88 mila chilometri quadrati, tra la Siria occidentale e l'Iraq orientale, nella quale vivono quasi 8 milioni di persone. Le entrate ammontano a miliardi di dollari, grazie al contrabbando del petrolio, alle estorsioni e ai rapimenti di ostaggi.

 

I PROCLAMI

La prima volta che viene dato per morto, o per gravemente ferito, risale al 21 aprile del 2015. Fonti irachene affermano che è stato colpito in un raid delle forze americane il 18 marzo a Ba'ej nel governatorato di Ninive. Ma la notizia rimane senza conferme. Tanto che il califfo ricompare in un filmato di propaganda, forse girato a Falluja, nel febbraio 2016. Ci vorrà più di un anno prima che le forze irachene riescano a liberare Mosul, ma il prezzo pagato sarà altissimo.

 

abu bakr al baghdadi

In 10 mesi di battaglia muoiono migliaia di civili. Nell'ottobre 2017, le Forze democratiche siriane (Sdf) riprendono il controllo di Raqqa, mettendo fine a tre anni di dominio dell'Isis. E a dicembre, il governo iracheno dichiara la vittoria contro lo Stato Islamico. Continua la caccia ad al Baghdadi che i media iraniani danno ciclicamente per morto. Ma lui il 29 aprile ricompare in un video per fare la rivendicazione della strage di Pasqua nello Sri Lanka. E a settembre ancora un messaggio, questa volta audio, per incitare alla battaglia.

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)