UNA “PATATA BOLLENTE” PER FELTRI – LA PROCURA DI CATANIA HA CHIESTO TRE ANNI E QUATTRO MESI DI CARCERE PER IL DIRETTORE DI “LIBERO” PER IL TITOLO SULLA RAGGI: “L’AVEVAMO GIÀ USATA PER RUBY. NESSUNO FIATÒ. HO SEMPRE CREDUTO CHE LA PATATA SIA UN TUBERO, NON ALTRO. ALTRIMENTI NE AVREI FATTO INCETTA. NON C’ERA NESSUNA ALLUSIONE A TEMI SESSUALI. IL SESSO È DI UNA NOIA ESTREMA. COME VA LA CAMPAGNA ELETTORALE? E CHE NE SO IO, MICA LA FACCIO. MI TOCCA ANDARE IN DUOMO. UNA GRAN ROTTURA DI PALLE…”

Condividi questo articolo


Andrea Galli per il “www.corriere.it”

 

Direttore Vittorio Feltri, come va?

«Molto bene, mi sto facendo un aperitivo. Un bicchiere di vino bianco».

feltri 25 feltri 25

 

E la richiesta della Procura di Catania di 3 anni e 4 mesi di carcere su quel famoso e criticato titolo di Libero e la «patata bollente» contro la sindaca di Roma Virginia Raggi?

«Bah, evidentemente la pm non ha letto la sentenza della Corte costituzionale che prevede il carcere soltanto in presenza di una mirata e insistita campagna giornalistica contro qualcuno».

 

E quella non lo era?

«Era un titolo (di un articolo pubblicato su Libero il 10 febbraio 2017, ndr) e basta».

vittorio feltri e la pagina su Libero con dudu il cane di berlusconi vittorio feltri e la pagina su Libero con dudu il cane di berlusconi

 

A chi venne l’idea?

«Non a me. E comunque noi, la cosa della patata bollente, l’avevamo già usata per Ruby. Se la ricorda? Quella di Berlusconi. Ebbene, là non successe proprio nulla. Nessuno fiatò, non si alzarono polemiche e nemmeno crociate. Forse perché la signorina Ruby era straniera.»

 

Mentre stavolta…

«Stavolta non lo so. Io ho sempre creduto che la patata sia un tubero, non altro. Altrimenti ne avrei fatto incetta, non crede?».

 

Un po’ debole come difesa… Non fu la vostra un’azione sessista e discriminatoria, banale e volgare?

«Non c’era nessuna allusione a temi sessuali. Nessuna. Anche perché, l’ho già detto e ripetuto, il sesso è di una noia estrema».

 

Così divaghiamo. Tra poco si vota a Milano per il nuovo sindaco, lei è candidato con Giorgia Meloni, insomma siamo in campagna elettorale e…

feltri meloni feltri meloni

«E senta, in considerazione della coincidenza temporale, questa mossa della Procura potrebbe apparire, diciamo, quantomeno casuale. Ma lasciamo perdere. Se i magistrati non si informano sulle sentenze, lo ripeto, della Corte costituzionale, non posso mica farci niente».

 

A proposito, come va la campagna elettorale?

«E che ne so io, mica la faccio. Non ne ho voglia e non ci capisco niente. Ho l’età che ho. Sono un giornalista anche se il giornalismo di oggi… I giornalisti stanno tutto il giorno davanti al computer a rimbambirsi, nessuno va più sui fatti, così viene a mancare il pathos».

 

feltri feltri

Che invece c’era, abbondante e minuzioso, quando lei, per esempio, era cronista anche di nera al Corriere. Una copertura maniacale della strada…

«Beh, io e gli altri venivamo dalla scuola di Dino Buzzati. Era un’altra epoca».

 

Infatti torniamo a oggi. Ma se la scoccia così tanto, allora perché si è candidato?

«Avevo risposto a una richiesta di Giorgia in un mio momento di grave debolezza mentale. Oggi pomeriggio mi tocca perfino stare in Duomo alle cinque. Una gran rottura di palle».

feltri 19 feltri 19

 

Sempre oggi allo stadio Meazza c’è Inter-Atalanta.

«Appunto. Poi a una certa ora scappo. Secondo lei devo stare lì al comizio fino a sera?».

vittorio feltri vittorio feltri vittorio feltri a non e' l'arena 1 vittorio feltri a non e' l'arena 1 vittorio feltri vittorio feltri vittorio feltri vittorio feltri feltri feltri vittorio feltri vittorio feltri feltri meloni 19 feltri meloni 19

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…